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lunedì 25 giugno 2018

LA POVERTA' SPIRITUALE: GIOVANNI BATTISTA / 24 giugno

Ecco l'Agnello di Dio - Giovanni Battista amico dello Sposo, Domenichino.

Il bambino prodigio cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele, solo con Dio, solo per Dio. Il risultato è impressionante. Ma non si considera arrivato. Deve ancora convertirsi. “Egli (Cristo) deve crescere e io diminuire (Giovanni 3,30). È il senso della data della sua festa. Collocando la sua nascita al 24 giugno la Chiesa associa questa frase così forte di Giovanni Battista al declinare dall’indomani del sole verso l’inverno, come la nascita di Cristo posta il 25 dicembre indica il “Sol invictus”, il Cristo Luce, più forte di ogni tenebra.


“Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta”. (Giovanni 3,29). Il senso profondo di questo dialogo è la povertà spirituale di Giovanni Battista che è esemplare e troviamo in tutti i santi e in particolare i santi fondatori, ma, purtroppo non in tutti i fondatori. Ci sono nella Chiesa molti “imprenditori” più o meno “spirituali”, cioè gente capace di muovere persone e cose, senza nessun carisma. Ma poi ci sono anche persone dotate di un carisma o di una missione autentica che non si lasciano guidare da Dio e si fanno proprietari dei Suoi doni. Il carisma, o la missione principale, è la finestra attraverso la quale si vede tutta la realtà. L’archetipo di queste figure è quindi la persona che invece di vedere tutta la realtà e sopratutto la volontà di Dio attraverso questa finestra, pretende che volontà di Dio sia solo quello che vede lui. Ci sono i parroci gelosi tra di loro, ci sono i vescovi o Direttori spirituali che riducono tutto alla loro volontà, ci sono i genitori che ostacolano la vocazione dei figli, e la loro stessa libertà di adulti, c'è l’ “Antonietta” fondatrice dell’Associazione Cattolica nella parrocchia a suo tempo che l’affonda quando il parroco nomina un’altra presidente più giovane, c'è la lotta tra collaboratori/trici parrocchiali …

La lista sarebbe lunga perché è qualcosa di radicato profondo nel cuore di ogni uomo e donna ma che ostacola talvolta in modo determinante il cammino spirituale delle persone. La difficoltà proviene dal fatto che il Signore esalta doni o inclinazioni naturali – che già sono doni suoi – e quindi è facile che io cerchi di realizzarmi attraverso la missione datami da Dio invece di aprirmi ad una purificazione necessaria. Abramo l’ha sperimentato fino in fondo: Dio è venuto a colmare un suo vuoti umano fondamentale, quello di non avere figli, e ha fatto fatica a non ripiegarsi sul dono tanto atteso, ma è stato capace di lasciarsi guidare fino al sacrificio di Isacco, non per la morte ma per vincerla.
Giovanni Battista è una figura così grande che poteva sottrarre molti discepoli a Cristo. Non l’ha fatto. Ci sarebbero molte cose da dire su di lui come esempio per noi, ma già questo è una grande ricchezza che egli ci trasmette.

Prima Lettura   Is 49,1-6
Ti renderò luce delle nazioni.
Dal libro del profeta Isaìa
Ascoltatemi, o isole,
udite attentamente, nazioni lontane;
il Signore dal seno materno mi ha chiamato,
fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome.
Ha reso la mia bocca come spada affilata,
mi ha nascosto all’ombra della sua mano,
mi ha reso freccia appuntita,
mi ha riposto nella sua faretra.
Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Io ho risposto: «Invano ho faticato,
per nulla e invano ho consumato le mie forze.
Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore,
la mia ricompensa presso il mio Dio».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
– poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza –
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d’Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all’estremità della terra».

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 138
Io ti rendo grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda. 
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.
Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda.
Meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l’anima mia.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.
 

Seconda Lettura   At 13,22-26
Giovanni aveva preparato la venuta di Cristo.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, 
[ nella sinagoga di Antiochia di Pisìdia, ] Paolo diceva:
«Dio suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza: “Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri”.
Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d’Israele.
Diceva Giovanni sul finire della sua missione: “Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali”.
Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza».

Canto al Vangelo   Cf Lc 1,76 
Alleluia, alleluia.

Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade.
Alleluia,

Vangelo   Lc 1, 57-66. 80
Giovanni è il suo nome.
Dal vangelo secondo Luca
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.


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