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lunedì 18 giugno 2018

60 CONTRO 12, CRESIME CONTRO PRIME COMUNIONI: CHI VINCE?

Prime comunioni in Iraq.


Voi pensate, normalmente, che a sessanta si vince facilmente contro dodici. Ebbene non è così.

Una domenica di maggio in Parrocchia. Ci sono le Prime comunioni: 12 bambini, la chiesa è strapiena di parenti e amici emozionati, con le navate laterali colme di gente in piedi e, fuori sulla scalinata, altri ancora col telefonino in mano o chiacchierando.

Una domenica di maggio, la sera, ci sono le Cresime: 60 cresimandi, quasi tutti sopra i vent’anni e, lo sappiamo, vicini al matrimonio. Ognuno è affiancato da un padrino o madrina, quindi 120 persone, più amici e parenti: ebbene tutti sono seduti, nessuno in piedi!

Segno che il senso della Cresima è ignorato o distorto dalla gente? Purtroppo sì, ma non solo. Anche il senso della Prima Comunione non è compreso ed è vistosamente distorto dalle tradizioni familiari e popolari. Quel giorno della Prima Comunione, il parcheggio evidentemente è pieno anch’esso e si nota una Maserati fiammeggiante, e una macchina americana, anni 60. Auto noleggiate per portare il principino e la piccola sposa di Gesù. Ieri sera nel mio condominio una bambina vestita da sposa e i fuochi d’artificio … (a quell’ora è per lei, a mezzanotte in punto, ogni giorno, è perché la droga si è venduta bene). In altre palazzine, un sabato notte, una serenata come si fa per le spose vere la vigilia del matrimonio. Povere sposine della Prima Comunione senza Sposo...


Bisogna dire che non tutti sono uguali. Nelle confessioni di bambini e adulti in vista sia della Prima Comunione che della Cresima mi sono spesso rallegrato quest’anno perché ho trovato apertura di cuore e i segni di un vero incontro col Signore fatto durante la preparazione. Però rimane che l’insieme di coloro che ricevono i Sacramenti non corrisponde al senso di ciò che si chiama Iniziazione Cristiana.

Papa Francesco ha detto sabato al Forum delle Famiglie che ci vuole un Catecumenato per preparare al Matrimonio. Ha ragione. Ma se leggiamo il Rito del Battesimo dei Bambini vediamo che i Battezzandi, neonati di pochi giorni o pochi mesi, sono chiamati “catecumeni” (§ 3) e si parla abbondantemente di formazione cristiana (§ 7 e seguenti). I Riti precedenti il Battesimo sono quelli del Catecumenato: scelta del nome, signazione con la croce, Effatà e ascolto della Parola di Dio, Orazione di Esorcismo e Unzione con l’Olio dei Catecumeni, Rinuncia a satana e Professione di Fede.
Papa Paolo VI diceva che, per il Catecumenato, in fondo non importa se si fa prima o dopo il Battesimo, quello che conta è che si faccia. Lo stesso diceva papa Giovanni Paolo II. L’importante è che si faccia!
Un altro punto. Nei riti dopo il Battesimo stesso, prima di concludere la celebrazione, c'è l’Unzione Crismale e la Preghiera del Signore vicino alla Mensa Eucaristica per significare che l’Iniziazione Cristiana comporta obbligatoriamente gli altri due Sacramenti - Cresima ed Eucaristia - e senza di essi rimane incompleta, cioè manca la grazia che fa di un uomo un cristiano. Per accentuare ancora l’unità dell’Iniziazione cristiana, la Chiesa vuole che i Padrini/Madrine di Battesimo siano anche il Padrino/ la Madrina della Cresima, cioè accompagnino con piena responsabilità il bambino in tutta la sua Iniziazione cristiana, almeno quella sacramentale.

Cioè tutti devono fare un vero Catecumenato, lungo abbastanza, con l’esperienza della vita comunitaria, con le tappe e con gli SCRUTINI! Non possiamo più ingannare i nostri fedeli. È un inganno dare sacramenti a delle persone e non dare loro la possibilità di scoprire la ricchezza di ciò che ricevono. È necessario fermarsi per prendere coscienza di quanto la mentalità del mondo è contraria a quella del Cristo, per nutrirsi seriamente e con abbondanza della Parola di Dio per avere un’arma contro il mondo e il demonio (“la Spada dello Spirito, cioè la Parola di Dio”. Efesini 6,17 ), per scoprire l’inganno di tutte le false devozioni e cominciare a superare il sentimentalismo opponendovi una fede matura (lo Scudo). Tutto questo non si fa per magia, né in un anno o due.

Ci vuole il Catecumenato per preparare le coppie al Matrimonio? Ci vuole anche la vita comunitaria per continuare a maturare dopo la celebrazione del Matrimonio ed essere sostenuti durante la vita matrimoniale.  Ci vuole il catecumenato per gli sposi che diventando genitori devono trasmettere la fede ai loro figli. Basta con questo scempio di giovani esistenze, di anime disponibili a meravigliarsi del dono della vita in tutte le sue dimensioni e ad assorbire i valori che sono loro proposti e invece crescono in tutto fuorché in una vita di relazione con il Signore e nella sua disciplina. Ci vuole il Catecumenato per tutti!

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