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lunedì 30 aprile 2018

FRATELLO E' TEMPO DI CAMBIAMENTO! LO ZOPPO DI LISTRA / lunedì V sett. Pasqau

Michel Corneille - Paul et Barnaba a Listra.

In modo narrativo e pittoresco il brano degli Atti ci dice verità fondamentali:
Infatti a Listra c'è uno, “impotente ai piedi” dalla nascita. L’espressione greca rende un’immagine più forte: “dal ventre di sua madre”. Non sarebbe stato un incidente al momento del parto, ma una malformazione congenita. Ad ogni modo “è sempre stato così”. Potrà mai cambiare qualcosa nella sua vita? Invece questo uomo ha “fede di essere salvato”. Non solo “guarito” ma “salvato” (sothenai). Allora Paolo può, si sente spinto ad intervenire e lo risana. Pesa dallo stupore, la folla interpreta quell’avvenimento secondo le sue chiavi di lettura abituali: gli dèi sono scesi in forma umana presso di loro. Sono pieni di entusiasmo e anche di devota buona volontà. Che situazione apparentemente favorevole per gli apostoli! Ma la fede autentica ha un contenuto. Non basta la devozione e la buona volontà. Non solo Paolo e Barnaba non approfittano dell’equivoco per essere glorificati, ma non permettono che queste persone rimangano ingannate. Hanno un messaggio, e questo devono portare al mondo. Trovano però resistenza e solo a fatica fanno desistere la folla dall’offrire loro sacrifici.
Qual è questo messaggio che fa andare gli apostoli contro la gratitudine ammirata della folla?: I pagani credono che esistono dèi, potenze divine, figure divine. Gli uomini mortali si rivolgono dunque alle divinità immortali ed esse rispondono alla preghiera e ai sacrifici, non in modo del tutto prevedibile, talvolta in modo capriccioso, ma globalmente chi è buono e sopratutto pio, ottiene la loro protezione. Ebbene, anche se è positivo e assomiglia a molte pratiche che osserviamo anche tra i battezzati, questo non è la fede cristiana. San Paolo chiama tutto questo “vanità”.
La fede cristiana parte dall’iniziativa divina e invita l’uomo a risorgere, a mettersi in piedi, grazie alla comunione con Cristo. “Come il Padre ha mandato me, così anch’io mando voi”. Il pagano ottiene favori e protezione, il cristiano riceve una missione. Non sono gli dèi che scendono tra gli uomini e rimangono tali, ma l’uomo che pur essendo sempre uomo, è elevato alla condizione divina di figlio di Dio.
Cosa può ostacolare la diffusione e la penetrazione in profondità del Vangelo?
-La sfiducia nella possibilità del cambiamento: Si è sempre fatto così. I miei genitori mi hanno insegnato … Ormai non ho più l’età per cambiare. Chi nasce tondo …
-La resistenza al cambiamento, quando si preferisce quello che si è sempre fatto, perché da sicurezza, non espone a cose nuove sconosciute.
Papa Francesco, nella GeE, menziona questi due scogli come grandi ostacoli alla santificazione
136. … Anche dopo la risurrezione, quando i discepoli partirono in ogni direzione, «il Signore agiva insieme con loro» (Mc 16,20). Questa è la dinamica che scaturisce dal vero incontro.
137. L’abitudine ci seduce e ci dice che non ha senso cercare di cambiare le cose, che non possiamo far nulla di fronte a questa situazione, che è sempre stato così e che tuttavia siamo andati avanti. Per l’abitudine noi non affrontiamo più il male e permettiamo che le cose “vadano come vanno”, o come alcuni hanno deciso che debbano andare. Ma dunque lasciamo che il Signore venga a risvegliarci!, a dare uno scossone al nostro torpore, a liberarci dall’inerzia! Sfidiamo l’abitudinarietà, apriamo bene gli occhi e gli orecchi, e soprattutto il cuore, per lasciarci smuovere da ciò che succede intorno a noi e dal grido della Parola viva ed efficace del Risorto.
Fratello, sorella, è tempo di uscire da te stesso, da te stessa, tempo di cambiare.

Prima Lettura   At 14, 5-18
Vi annunciamo che dovete convertirvi da queste vanità al Dio vivente.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, a Icònio ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi di aggredire e lapidare Paolo e Bàrnaba; essi lo vennero a sapere e fuggirono nelle città della Licaònia, Listra e Derbe, e nei dintorni, e là andavano evangelizzando.
C’era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva mai camminato. Egli ascoltava Paolo mentre parlava e questi, fissandolo con lo sguardo e vedendo che aveva fede di essere salvato, disse a gran voce: «Àlzati, ritto in piedi!». Egli balzò in piedi e si mise a camminare. La gente allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, si mise a gridare, dicendo, in dialetto licaònio: «Gli dèi sono scesi tra noi in figura umana!». E chiamavano Bàrnaba «Zeus» e Paolo «Hermes», perché era lui a parlare.
Intanto il sacerdote di Zeus, il cui tempio era all’ingresso della città, recando alle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla. Sentendo ciò, gli apostoli Bàrnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: «Uomini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi, e vi annunciamo che dovete convertirvi da queste vanità al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che tutte le genti seguissero la loro strada; ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge per stagioni ricche di frutti e dandovi cibo in abbondanza per la letizia dei vostri cuori». E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall’offrire loro un sacrificio.

Salmo Responsoriale   Salmo 115
Non a noi, Signore, ma al tuo nome dà gloria.


Non a noi, Signore, non a noi,
ma al tuo nome da’ gloria,
per il tuo amore, per la tua fedeltà.
Perché le genti dovrebbero dire:
«Dov’è il loro Dio?».

Il nostro Dio è nei cieli:
tutto ciò che vuole, egli lo compie.
I loro idoli sono argento e oro,
opera delle mani dell’uomo.

Siate benedetti dal Signore,
che ha fatto cielo e terra.
I cieli sono i cieli del Signore,
ma la terra l’ha data ai figli dell’uomo.

Canto al Vangelo   Gv 14,26
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa,
dice il Signore,
e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.
Alleluia. 

Vangelo 
  Gv 14, 21-26
Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome vi insegnerà ogni cosa.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

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