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sabato 21 aprile 2018

QUESTA PAROLA E' DURA, CHI PUO' ASCOLTARLA? / sabato III sett. Pasqua

Cappella Brancacci - Pietro guarisce lo storpio e fa risorgere Tabità. Masolino.

Il quadro che tratteggia il brano degli Atti degli Apostoli sembra proprio idilliaco: Chiesa in pace, si consolida e cammina nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo cresce di numero!
Ma se cercassimo di camminare anche noi nel timore del Signore, di consolidarci con serietà ma anche semplicità nella fedeltà al Vangelo e a Pietro che è la nostra roccia, non saremmo anche noi in pace e non sentiremmo il conforto dello Spirito Santo? Anzi, sicuramente attireremmo molte persone nuove a Cristo.


Anche la vita di Pietro sembra molto bella: va da una parte e guarisce un paralitico, va da un’altra e risuscita una donna credente….
La nostra vita personale e comunitaria non sembra così interessante e piena. Eppure Dio, nostro Padre, ha intessuto per te il giorno di oggi con amore, fin dall’eternità. Ma sei pronto/a a mettere “Lui davanti e tu dietro?” come semplice e umile strumento di amore, guidato dal soffio dello Spirito Santo? Sei pronto/a a donarti come Gesù alla vita e alla missione che ti affida il Signore oppure difendi il tuo progetto, la tua persona (il tuo tempo libero, la tua autonomia, il tuo prestigio, ecc…). E' abbastanza chiaro che se non voglio entrare nel volere di Dio non posso avere il conforto dello Spirito!  

Ah!, ma «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Ma a Gesù che ci chiede: “Allora, cosa decidi, vuoi andartene anche tu?”, non possiamo eternamente accontentarci di rispondere: “Beh, no, non so, non ho ancora deciso, comunque non ti lascio, da chi altro potrei andare?” Questo tipo di atteggiamento è, come dice papa Francesco, ciò che ci fa ammuffire e ammalare. Dobbiamo allora chiedere la Parresia, l'audacia e il fervore (G&E, 133-139). 

Prima Lettura   At 9, 31-42
La Chiesa si consolidava, e con il conforto dello Spirito Santo cresceva di numero.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, la Chiesa era in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samarìa: si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero.
E avvenne che Pietro, mentre andava a far visita a tutti, si recò anche dai fedeli che abitavano a Lidda. Qui trovò un uomo di nome Enèa, che da otto anni giaceva su una barella perché era paralitico. Pietro gli disse: «Enèa, Gesù Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto». E subito si alzò. Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saròn e si convertirono al Signore.
A Giaffa c’era una discepola chiamata Tabità – nome che significa Gazzella – la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. Proprio in quei giorni ella si ammalò e morì. La lavarono e la posero in una stanza al piano superiore. E, poiché Lidda era vicina a Giaffa, i discepoli, udito che Pietro si trovava là, gli mandarono due uomini a invitarlo: «Non indugiare, vieni da noi!». Pietro allora si alzò e andò con loro.
Appena arrivato, lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto, che gli mostravano le tuniche e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro. Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi, rivolto alla salma, disse: «Tabità, àlzati!». Ed ella aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i fedeli e le vedove e la presentò loro viva.
La cosa fu risaputa in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 115
Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto?

Oppure:
Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai salvato.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.

Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.

Canto al Vangelo  Gv 6,63.68
Alleluia, alleluia.
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Alleluia.

Vangelo
   Gv 6, 60-69
Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

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