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martedì 17 aprile 2018

LA LINGUA TRAE LA SUA FIAMMA DALLA GEENNA / martedì III sett. Pasqua.

Turkmenistan - "Bocca dell'inferno".


Grazie a Dio, non ci sogniamo di uccidere qualche nostro oppositore, come faranno i membri del Sinedrio. È vero però che le parole possono essere peggio delle pietre come costata la sapienza popolare. E cadiamo in questo. Papa Francesco in Gaudete et exsultate (GE) vede che su internet anche cattolici usano espressioni molto dure, l’insulto, perfino la menzogna contro gli avversari o propagano informazioni e opinioni dubbie o false. Molto spesso, tra noi, si tratta della "spiritualità" del “copia e incolla” che fa diffondere notizie ricevute senza verificarle. “Me l’hanno mandato” è la risposta abituale che ricevo. Che te l’abbiano mandato o che sia tu a scriverlo, tu sei responsabile di ciò che metti su internet. Se non sei sicurissimo della qualità e opportunità di ciò che hai ricevuto, di ciò che dici, che tutto si fermi a te! Se no sei tu che aggiungi confusione nella Chiesa. Il Magistero parla chiaro, devi applicare le tue energie a comprenderlo, non ad aumentare la confusione e le paure tra i fedeli.
Il problema è universale e proprio in questi giorni il Patriarca maronita (i Maroniti sono un rito cattolico antichissimo del Libano) Boutros Rai ha pubblicato una istruzione sul corretto uso dei Social. Si vede obbligato a riproporre l’insegnamento ufficiale della Chiesa, ricordando che le rivelazioni private non aggiungono contenuti al Deposito della Fede e che l’interpretazione e l’approfondimento di esso spetta al Magistero sotto l’azione dello Spirito Santo. Egli chiede che finiscano le polemiche tra cattolici e che ognuno ritrovi l’obbedienza ai legittimi pastori.
Di fronte a questo male che prende dimensioni nuove nel nostro tempo, Papa Francesco scrive in GE al paragrafo 115: “… Lì si manifesta senza alcun controllo che la lingua è “il mondo del male” e “incendia tutta la nostra vita, traendo la sua fiamma dalla Geenna” (lettera di Giacomo 3,6).” Dobbiamo stare tutti attenti perché, anche se in modo minore, pecchiamo molto in questo senso.
La radice di tutto questo è la resistenza allo Spirito Santo (Atti 7,51) che non fa camminare, che non fa andare oltre se stessi e i beni materiali o spirituali che possiamo ottenere da Dio e mettte sulla via del male. Mosè ha dato agli ebrei la manna (da parte di Dio) e la Scrittura lo chiama “pane dal cielo”. Ma questo pane si deve compiere in qualcosa di più grande. Gesù è il vero pane. Forse i suoi ascoltatori sono rimasti delusi sentendo che il pane dal cielo vero è lui, Gesù. Eppure questo si realizza nella vita, e risplende nella vita dei santi: Gesù è il pane che nutre tutta la mia vita, la disseta davvero. Un esempio straordinario è quello del Cardinale François van Thuan.
Appena nominato vescovo coadiutore di Saigon nel 1975, Mons. Van Thuan venne imprigionato senza processo dalle autorità comuniste. Sarà liberato dopo 13 anni, di cui 9 in isolamento! Cercando di testimoniare a tutti la fede in Gesù, arrivò a un momento di totale impotenza: non aveva più nulla, non vedeva spiragli di miglioramento nella sua sorte. Sopratutto non aveva nulla da dare per esprimere la carità di Cristo ai suoi carcerieri, che non dovevano parlare con lui per non essere poi accusati di connivenza con il nemico ideologico. In una preghiera di grande povertà si sentì dire da Gesù: “Dà loro l’amore con il quale ti sto amando”. Partendo da questa Parola (e dalla cella di isolamento) fece diventare suoi amici tutti gli abitanti della prigione, le guardie, il Direttore. Quando fu liberato e venne a Roma, molti giornalisti cercarono di ottenere da lui una condanna del regime marxista vietcong. Questo lo fece molto soffrire. Ripeteva: siamo tutti amici, siamo tutti fratelli. E' stato creato cardinale nel 2001 ed è morto nel 2002. Oggi è "Venerabile".

Prima Lettura    At 7, 51- 8,1a
Signore Gesù, accogli il mio spirito.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Stefano [diceva al popolo, agli anziani e agli scribi:] «Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l’avete osservata».
All’udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano.
Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio».
Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Sàulo.
E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.
Sàulo approvava la sua uccisione. 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 30 
Alle tue mani, Signore, affido il mio spirito.


Sii per me, Signore, una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.

Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Io confido nel Signore.
Esulterò e gioirò per la tua grazia.

Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Benedetto il Signore,
che per me ha fatto meraviglie di grazia.
 
Canto al Vangelo  
Gv 6,35
Alleluia, alleluia.

Io sono il pane della vita, dice il Signore:
chi viene a me non avrà fame.
Alleluia.

Vangelo
  
Gv 6, 30-35
Non Mosè, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

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