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mercoledì 25 aprile 2018

DA SIGNOR NESSUNO AD APOSTOLO / Festa di San Marco.

S. MARCO - Emmanuel Tzanes.

Festeggiammo oggi san Marco evangelista, la personalità meno interessante a prima vista  tra i nomi che riporta il Nuovo Testamento, e la liberazione da un sistema che pretendeva costruire l’uomo senza Dio, senza il Vangelo e ha portato la rovina. Mettendoci davanti  a Dio chiediamoci se ci appoggiamo alla Grazia come fece san Marco o non piuttosto agli Idoli come fece il nazifascismo e tante ideologie del passato e del tempo presente.
Marco è quel ragazzetto che seguiva Gesù nell’orto del Getsemani ma poi fuggì nudo perché per paura di essere afferrato lasciò cadere il lenzuolo che lo copriva (Marco 14,51). Marco è tra i primi credenti  assieme alla sua famiglia e Pietro li conosce visto che, liberato dal carcere dall’angelo, si reca a casa loro (Atti 12,12). Ed ecco che accompagna Barnaba, di cui è cugino, e Saulo nel primo
viaggio missionario, ma le condizioni sono così dure che se ne torna da solo a casa. Non ce la fa. Marco è una lagna. Che umiliazione per lui! Però, si pente della sua vigliaccheria, affronta la sua debolezza, pronto a rimettersi in gioco. Barnaba vuole ridargli una opportunità. Paolo invece non ne vuole sapere di un peso morto, una mezza cartuccia del genere, al punto che succede un litigio tra Paolo e Barnaba che li porta alla separazione. Marco va quindi con Barnaba a Cipro (Atti 15, 37-39). Marco persevera con umiltà e si irrobustisce. Egli ritrova Paolo e diventa suo collaboratore (Colossesi 4,10;  2 Timoteo 4,11; Filemone 24), ma anche di Pietro che lo chiama “mio figlio” come testimonia la lettura di oggi. Ah, poi, Marco è pure un po’ ciuccio: non riuscirà mai ad imparare bene il greco e il suo Vangelo è il più sgrammaticato tra i quattro.
Ecco cosa fa la perseveranza, quando uno accetta di fare la figuraccia per le proprie debolezze e persevera appoggiandosi alla grazia del Vangelo: da Signor Nessuno Marco diventa Apostolo ed Evangelista. Questo messaggio è per te che non accetti l’umiliazione e non servi il Regno di Dio perché deve essere alla portata delle tue capacità umane e non deve mai essere un’avventura alla quale abbandonarti, mai deve richiederti la fede in Dio.
Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi.” Ci sono così tanti cristiani “sparsi per il mondo” che soffrono per la loro fede e tu non accetti nessuna umiliazione! “il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. A lui la potenza nei secoli. Amen!”

Prima Lettura  1 Pt 5, 5-14
Vi saluta Marco, figlio mio.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.
Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo.
E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. A lui la potenza nei secoli. Amen!
Vi ho scritto brevemente per mezzo di Silvano, che io ritengo fratello fedele, per esortarvi e attestarvi che questa è la vera grazia di Dio. In essa state saldi! Vi saluta la comunità che vive in Babilonia, e anche Marco, figlio mio. Salutatevi l’un l’altro con un bacio d’amore fraterno. Pace a voi tutti che siete in Cristo! 
   
Salmo Responsoriale  Dal Salmo 88 
Canterò in eterno l’amore del Signore.
   
Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».

I cieli cantano le tue meraviglie, Signore,
la tua fedeltà nell’assemblea dei santi.
Chi sulle nubi è uguale al Signore,
chi è simile al Signore tra i figli degli dèi?

Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;
esulta tutto il giorno nel tuo nome,
si esalta nella tua giustizia.
   
Canto al Vangelo   1 Cor 1,23-24
Alleluia, alleluia.
Noi annunciamo Cristo crocifisso:
potenza di Dio e sapienza di Dio.
Alleluia.
  
Vangelo Mc 16, 15-20
Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

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