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domenica 1 aprile 2018

TESTIMONIS DE LA RESURRECCIO' - TESTIMONI DELLA RISURREZIONE / Pasqua 2018

dal sito della Arcidiocesi di Barcelona.

Ho letto la lettera settimanale del Vescovo di Barcelona, Mons. Omella e l'ho tradotta per condividerla con voi. Si trova sul sito della diocesi di Barcelona, in spagnolo e catalano (il catalano è divertente sopratutto per chi conosce il francese, ci sono passaggi progressivi da una lingua all'altra che sono simpatici. Una immensa cultura neolatina). Vedere https://www.esglesiabarcelona.cat/carta-dominical/carta-dominical-testimonis-de-la-resurreccio/

Voglio dedicare questo post a tutti e in particolare a Chiara, nuova testimone della Risurrezione.

Oggi è Pasqua di Risurrezione. Cantiamo a piena voce: Alleluja! Sì, celebriamo il trionfo di Cristo sulla morte e il peccato. Celebriamo la nostra salvezza.
Si racconta di un famoso scienziato tedesco che, dovendo ampliare il suo laboratorio fittò una casa  situata accanto ad un convento di carmelitane. E pensò: “che meraviglia, qui avrò un silenzio permanente!” E, con il passare dei giorni verificò che, di fatti, il silenzio avvolgeva la sua casa, tranne
che nei momenti di ricreazione. Allora, nel patio vicino esplodevano scrosci di risa, trasparenti risate irrefrenabili, uno sgorgare inestinguibile di allegria. Ed era un pozzo che traboccava dalle porte e dalle finestre. Un giubilo che perseguitava il ricercatore per quanto chiudesse i suoi infissi. Perché ridevano queste monache? Di che cosa ridevano? Queste domande lo intrigavano. Tanto che la curiosità lo spinse a conoscere la vita di queste religiose. Di cosa ridevano se erano povere? Perché erano tanto felici se nulla di ciò che rallegra il mondo le apparteneva? Come potevano riempirle la preghiera, il silenzio? Valeva tanto la sola amicizia? Cosa c’era nel fondo dei loro occhi che li faceva brillare in tal modo?
Quello scienziato non aveva fede. Non poteva intendere che quello che per lui erano pure finzioni, puri sogni senza senso, potessero riempire un’anima. Ancora meno che potesse rallegrarle fino a questo punto.
E cominciò ad esserne ossessionato. Cominciò a sentirsi circondato di ondate di risa, che adesso ascoltava ad ogni ora. Nella sua anima nacque una invidia che non si decideva a confessare a se medesimo. Ci doveva esserci qualcosa che lui non comprendeva, un mistero che lo superava. Queste donne, pensava, non conoscevano l’amore, né il lusso, né il piacere, né il divertimento. Cosa avevano se non potevano essere altro che una somma di solitudini?
Un giorno si decise a parlare con la priora, e questa gli diede una sola ragione: “È che siamo spose di Cristo”. “Ma, - argomentò lo scienziato – Cristo è morto duemila anni fa”. Allora crebbe il sorriso della monaca e lo scienziato vide di nuovo nei suoi occhi quella luce che tanto lo intrigava. “Si sbaglia – disse la religiosa – ciò che è successo duemila anni fa fu che, vincendo la morte, risuscitò”. “E per questo siete felici?” “Sì, noi siamo testimoni della sua risurrezione”.

Mi domando adesso, dopo aver letto questo prezioso racconto, quanti cristiani si rendono conto che questo è il loro ufficio, che questo è il compito che è stato loro affidato il giorno del loro battesimo: essere testimoni della risurrezione. un vero cristiano non perde la gioia né la speranza. Sa che Cristo, suo Dio e Signore, suo Amico e Fratello, vive e lo ama. Non fu questa certezza che fece traboccare di gioia  Maria Maddalena,  Tommaso chiamato Gemello, i due di Emmaus, Pietro … ?
Questo tempo di Pasqua dovrebbe essere la grande occasione per ripassare la infinita serie di gioie di cui godiamo. Dovrebbe essere il tempo di scoprire e assaporare internamente che:
-          Siamo beati perché siamo stati chiamati alla vita.
-          Siamo beati perché siamo stati chiamati alla fede.
-          Siamo beati perché Dio ci amò per primo.
-          Siamo beati perché anche noi lo amiamo.
-          Siamo beati perché il dolore è cammino di risurrezione.
-          Siamo beati perché Dio perdona i nostri peccati.
-          Siamo beati perché i nostri nomi sono scritti nel Regno dei cieli.
-          Siamo beati perché il Regno è già dentro di noi.
-          Siamo beati perché siamo tutti fratelli.
-          Siamo beati perché Egli ci ha nominati testimoni della sua gioia.
Viviamo con umiltà e senza complessi la gioia pasquale, dono del Risorto. Proviamo a trasmettere la gioia e la pace a chi ci circonda. Felice Pasqua di Risurrezione!



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