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martedì 3 aprile 2018

CHE COSA DOBBIAMO FARE FRATELLI? / Martedì Ottava di Pasqua


Il frutto del Sicomoro, un fico selvatico, che se non è trafitto, rimane troppo amaro.
Tra ieri e oggi ascoltiamo il discorso di Pietro il giorno di Pentecoste. Pietro annuncia il fondamento della fede cristiana a differenza di quella ebraica per esempio che è la base della nostra fede ma attende ancora la venuta del Messia: la Risurrezione è già avvenuta e noi cristiani ne siamo testimoni da DENTRO, per lo Spirito che ci anima.


Questa benedizione è per una infinità di persone ma è anche, sempre, una chiamata personale: “quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro”. Che tutto un popolo sia cristiano va bene, ma che sia una fede sociologica, una fede di Stato, non è possibile. È un atto d’amore personale di Dio verso di me, conosciuto per nome. Anche il bambino ignaro che viene battezzato portato dai genitori è amato di un atto di amore personale da Dio.

“Salvatevi da questa generazione perversa” Quelli che ascoltano Pietro quel giorno sono al 99 % tutti ebrei. Come può Pietro chiamare generazione perversa il popolo di Dio? Lo può fare perché questo popolo eletto ha condannato Colui che attendeva, ha rigettato Colui che veniva a salvarlo. Abbiamo capito che Pietro non dice nulla contro il popolo ebraico in sé. Anche lui è un ebreo, anche lui ha rinnegato il suo Maestro di fronte alla croce. È il peccato, il tuo non valorizzare la tua fede battesimale che fa di te una generazione perversa. Questo ammonimento di Pietro si deve applicare ad ogni generazione e quindi alla nostra. Il Concilio di Trento (1500) diceva che, molto più degli ebrei, noi cattolici ci dimostriamo perversi perché, dopo il battesimo, torniamo a crocifiggere il Signore Gesù con i peccati.

“Si sentirono trafiggere il cuore”. Ti senti trafiggere il cuore oppure rimani amaro perché pensi di essere trattato male dagli altri e da Dio? I Padri della Chiesa usano l’immagine del frutto del sicomoro per dire che come il fico selvatico che cresce sul sicomoro non è mangiabile, troppo amaro se non viene punto come si fa con i fichi, trafitto per diventare dolce, così il nostro cuore pagano è pieno di amarezza, di lamentele, di tristezza e fiacchezza fin quando rimane chiuso, fin quando non viene trafitto dal kerygma che lo apre alla vita eterna e lo rende dolce. 
Sei tu che l’hai ucciso, hai ucciso il tuo Signore, nessuno ha ucciso te, convertiti, pentiti, apriti all’amore di Dio, guarda a Lui, non più a te.

«Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». Che frase benedetta! Queste persone che ascoltano Pietro chiedono aiuto, si aprono, sono pronti a camminare senza pretendere di vedere da sé il cammino. Abbandonano orgoglio e vanità. Anche se qualcuno ti ha ferito in passato, devi fare fiducia a Dio che si serve di altri, si serve della Chiesa per portarti a Lui, farti passare dalla morte alla vita.


Prima Lettura   At 2, 36-41
Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo. 

Dagli Atti degli Apostoli
[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro diceva ai Giudei: «Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!».
Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.
  
Salmo Responsoriale 
  Dal Salmo 32
Dell’amore del Signore è piena la terra.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

SEQUENZA (Facoltativa)
Alla vittima pasquale, s'innalzi oggi il sacrificio di lode.
L'agnello ha redento il suo gregge,
l'Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.

Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.

«Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea».

Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza.

Víctmæ pascháli láudes: ímmolent
Christiáni.
Agnus redémit oves: Christus
ínnocens Patri reconciliávit
peccatóres.

Mors et vita duéllo conflixére miràndo:
dux vitæ mórtuus, regnat vívus.
Dic nobis, María, quid vidísti in via?
Sepúlcrum Christi vivéntis: et glóriam
vidi resurgéntis.

Angélicos testes, sudárium, et vestes.
Surréxit Christus spes mea: præcédit
vos in Galilǽam.
Scímus Christum surrexísse a mórtuis
vere: tu nobis, victor Rex, miserére.

Canto al Vangelo   Sal 117,24
Alleluia, alleluia.

Questo è il giorno fatto dal Signore:
rallegriamoci ed esultiamo.
Alleluia.


Vangelo   
Gv 20, 11-18
Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto. 



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