Una sosta sul blog c'è stata perché per due giorni è mancato internet in parrocchia.
Ma la vita di fede invece è veramente senza sosta.
Il Tempo di natale si chiude con il Battesimo del
Signore che già ci proietta verso la missione pubblica di Gesù e il Tempo
Ordinario si apre immediatamente con l’appello urgente alla conversione perché
il Regno di Dio è vicino. Ci siamo così tanto impegnati durante l’Avvento, ci è
stato detto che con la sua nascita Gesù ci ha portato la salvezza, abbiamo
probabilmente anche stancato un po’ il nostro fegato con qualche eccesso
alimentare, Signore perché non ci lasci riposare un po’, smontare
tranquillamente gli addobbi natalizi, goderci il ricordo della luce intravista
durante questo periodo. No! Invece lunedì ci chiami a conversione come se non
avessimo fatto nulla ancora, come se non fossimo già arrivati a buon punto, un
po’ professori per gli ignoranti, maestri di chi non ha la nostra sapienza…
L’indomani martedì ci dici che la nostra lotta è contro gli spiriti maligni e
che questi spiriti possono esserci anche nelle persone di chiesa (di sinagoga.
Le due parole così diverse hanno però significati simili in origine. Sinagoga è
il “luogo di riunione”, chiesa è l’“assemblea”,
“parlamento”).
Oggi il Signore ci da un’altra spinta: Gesù è in
tutto simile a noi, in tutto umano come noi, conosce la nostra sofferenza per
averla sperimentata (prima lettura) ma è lui che guida le danze, il suo
spirito, la sua fede sono diversi dai nostri. Gesù è ciò che dovremmo essere se
avessimo una fede autentica, matura.
Nel vangelo di oggi, Gesù esce dalla Sinagoga e va a casa di Simone: per
riposarsi finita la giornata? No! C'è in casa un’ammalata da guarire, la sera deve
accogliere una folla di bisognosi, una parola per ciascuno, la presenza a
tutti. La mattina si alza presto per pregare e sente di dover andare di
villaggio in villaggio, senza un posto fisso, senza appoggi, per contattare
sempre più persone.
E i discepoli? Cerchiamo di capire la loro
situazione. È Gesù che è esposto in prima fila ma loro DEVONO SEGUIRLO. Forse
davanti al successo avuto a Cafarnao avrebbero voluto installarsi lì, creare un
bel centro di spiritualità per esempio. Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni
sarebbero rimasti nel loro paese. Conoscevano parecchia gente, Cafarnao era per
giunta un luogo molto favorevole, luogo di passaggio e di commercio (Cafarnao è sulla “via del mare”), quindi luogo di idee nuove e di gente capace di propagarle. È certamente
più indicato come posto di Nazareth. Gli abitanti di Nazareth hanno voluto
anche loro fermare Gesù ma lui non vuole fermarsi né a Nazareth né a Cafarnao.
Seguiamo Gesù che non ha una pietra dove posare il
capo, oppure cerchiamo le nostre comodità? Prendiamo la croce rinunciando a noi
stessi oppure ci facciamo proprietari della chiesa? L’esperienza dice che nessuno
è tanto bravo per quanto riguarda mettere Dio al primo posto davvero e caricarsi la
croce ogni giorno. Eppure è il criterio dei discepoli.
Prima Lettura Eb 2, 14-18
Egli doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare misericordioso.
Egli doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare misericordioso.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e aver sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 104
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.
Canto al Vangelo Gv 10,27
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
Vangelo Mc 1, 29-39
Gesù guarì molti che erano afflitti da varie malattie.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui, si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.
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