I Re
Magi sono un esempio per noi perché dall’Oriente hanno intrapreso un viaggio
lungo e per nulla evidente sul piano psicologico-umano alla ricerca di un Re di
cui hanno dovuto chiedere notizie al Re
al potere a Gerusalemme. Santa ingenuità dei cuori semplici oppure coraggio di
fede di chi sa appoggiarsi in Dio?
Comunque
hanno dovuto chiedere perché la risposta sta nelle Scritture che il re di
Gerusalemme con i suoi scribi possiede. Il riferimento obbligato alla Scrittura
in questa avventura così direttamente ispirata ci dice quanto la Scrittura è
importante.
Sono stati questi Magi stranieri a dare al Re Erode e alla sua Corte la Buona Notizia che era nato il Re promesso da Dio.
Per questo motivo, mi sono fermato su un aspetto importantissimo per la nostra fede e la nostro vita oggi. Io, in quanto europeo e francese, diventato italiano, sento che Cristo fa parte
della mia identità culturale. Certo, sul piano spirituale, ho dovuto cercarlo - e
lasciarmi trovare, perché era Lui che mi cercava. È vero pure che già durante la
mia adolescenza la “Cristianità”, le radici culturali cristiane della società francese
in cui vivevo erano largamente intaccate. Ma più guardavo verso il passato più era
evidente che la mia identità era stata plasmata dal Cristianesimo. Sentivo Gesù
Cristo “mio”, “nostro”. Eppure il mio Dio, il mio Messia, non era europeo ma
ebreo.
Missionari
erano venuti dal Medio Oriente per portare per la prima volta la Buona Notizia alle
mie terre passando dalla Grecia poi dal cuore dell’Impero romano. Dalle prime
comunità cristiane, sopratutto quando il Cristianesimo è diventato religione
predominante poi ufficiale dell’Impero sono partiti una infinità di missionari per
evangelizzare i popoli che ancora non conoscevano il Cristo. Così si formò l’Europa
cristiana e unita, senza negare le altre radici culturali presenti (spesso
raccolte, preservate e valorizzate dai cristiani stessi).
Irradiandosi
da Gerusalemme, fin dall’inizio i missionari del Vangelo sono andati a 360
gradi verso popoli nuovi. Fino ai nostri giorni. Tutto specialmente ci fu in Occidente un
risveglio missionario fortissimo nell’Ottocento sopratutto verso l’Africa, l’Estremo
Oriente e l’Oceania.
Riprendo
da Cathopedia: “In questo periodo la sensibilità missionaria fu condivisa da
tutto il popolo di Dio. Provvidenziale fu la nascita della Pontificia
Opera per la Propagazione della Fede fondata a Lione nel 1822 dalla Venerabile Pauline
Jaricot, la quale era riuscita a diffondere l'idea che tutti i
battezzati fossero protagonisti della missione. Grazie al coinvolgimento di
tutti, le fu possibile sostenere anche economicamente le opere missionarie dopo
che a causa delle spogliazioni napoleoniche e dei governi massonici sia Propaganda
Fide che i grandi ordini
religiosi erano stati ridotti ad una reale povertà di mezzi.
Numerose furono
poi le Congregazione nate missionarie o che si sarebbero poi dedicate alla
missione ad gentes: i Maristi e
gli Oblati di Maria Immacolata (1816), i Marianisti (1817), i Pallottini (1835), gli Assunzionisti (1845), i Clarettiani (1849), i Missionari
della Salette (1852), la Società delle
missioni africane (1856), le Missioni Estere di Milano e i Salesiani (1859), i Missionari di Scheut (1862), i Missionari di
Mill Hill (1866), i Comboniani (1867), i Padri Bianchi (1868), la Società del Verbo Divino (1875), i Saveriani
(1895) .
L'entusiasmo
per le missioni che veniva "dal basso" fu anche provvidenzialmente
sostenuto dal personale convincimento dei pontefici che si avvicendarono da Pio VII in poi.”
Non
solo ci furono tanti religiosi e laici impegnati fino allo spargimento del
sangue per portare Cristo a popoli che non lo conoscevano ancora (oltre agli Ordini antichi tutti impegnati per l'evangelizzazione nelle terre di cristianità e "ad gentes" ben 16 Istituti religiosi quasi tutti con ramo maschile e femminile sono nati nella Chiesa nell'800 per le Missioni!) ma molti dei
convertiti servirono Cristo in vita e in morte e riconosco oggi come maestri di
fede per me persone nate in culture lontane dalla mia.
Il
mio Dio continua ad essere straniero e fratello insieme.
Questo
significherà senz’altro qualcosa per la mia vita!
Dio
non è certamente europeo nel senso di chiusura ma nel senso di incarnazione e
di apertura alla fratellanza universale. Il mio vivere cristiano che si modella
sul Cristianesimo che contribuì ad affratellare i popoli dell’Europa deve oggi contribuire
a costruire un mondo più unito.
Prima Lettura Is 60,1-6
La gloria del Signore brilla sopra di te.
La gloria del Signore brilla sopra di te.
Dal libro del profeta Isaia
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 71
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.
Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.
Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
Seconda Lettura Ef 3,2-3a.5-6
Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.
Canto al Vangelo Cf Mt 2,2
Alleluia, alleluia.
Abbiamo visto la tua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore
Alleluia.
Vangelo Mt 2,1-12
Siamo venuti dall'oriente per adorare il re.
Dal vangelo secondo Matteo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
Siamo venuti dall'oriente per adorare il re.
Dal vangelo secondo Matteo
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
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