Basilio Magno e Gregorio
Nazianzeno sono nati e vissuti nell’attuale Turchia e riportano il nostro pensiero
e il nostro cuore al dramma dei molti attentati e violenze che stanno segnando questo
paese, fiorente culla del Cristianesimo dei primi secoli. Basta pensare che san
Paolo è nato a Tarso, terza città dell’Impero Romano di allora. Basilio e
Gregorio sono due Padri della Chiesa detti “Cappadoci” per la loro provincia di
origine.
Invochiamo la loro
intercessione per la pace nella regione. E consideriamo che il terrorismo che miete
vittime in tutti gli ambiti ha preso ieri notte ancora di mira un obbiettivo “cristiano”
in quanto la festa di capodanno essendo occidentale è considerata come “cristiana”
dai musulmani che hanno un altro calendario.
Siamo in una guerra “atipica”,
ma duratura, che corrisponde a un disegno. E quindi dobbiamo combatterla. Ci fu
il tempo delle crociate. Oggi, in modo totalmente abusivo sul piano storico, le
crociate sono diventate un volto dei cristiani per la propaganda islamica
estrema. Dico abusivo perché ci sono delle ragioni di difesa per spiegare le
crociate. E perché il Cristianesimo non si può ridurre alle crociate.
È anche certo che, in quanto a guerre e abusi, i musulmani non hanno fatto
meglio, anzi. Ma sul piano spirituale l’immagine del crociato cristiano stride
con quella del profeta disarmato di Nazareth.
Per l'immagine dell’occidentale cristiano-crociato, prepotente e invasore, ormai
cristallizzata nell’immaginario musulmano e rafforzata purtroppo da tante
iniziative militari e coloniali nei tempi recenti, e per la forma atipica di questa guerra si tratta quindi,
urgentemente, di inventare un tipo di difesa che rompa il circolo vizioso dell’occhio per occhio, dente per dente.
C'è un
ulteriore problema: tante volte l’Occidente e in modo particolare gli Stati Uniti
sono visti dai musulmani come “il Grande Satana” proprio per la loro impostazione
di valori individualisti, edonisti e libertari. I poteri laici che governano le
nazioni europee dicono di accettare l’integrazione di immigrati musulmani solo
a condizione che questi si adeguino ai “nostri valori occidentali”. Questo laicismo libertario è una difficoltà per noi cristiani, nulla di strano che sia, per i musulmani, una ulteriore difficoltà al'integrazione, oltre il fatto di credere di possedere la vera
religione e il vero profeta.
Si tratta in modo impellente invece di testimoniare Cristo e il suo volto mite e umile. Quello che ci
combatte è una ideologia, per quanto povera, e dietro di essa possiamo vedere
il volto del nemico di Dio e dell’uomo. Quelli che ci combattono sono cuori
feriti e sedotti da una proposta di morte. Dobbiamo rispondere, anche chi ha la
responsabilità della sicurezza nella società, con quello che abbiamo di più prezioso:
la nostra unione (l’unzione che rimane in noi) con il Dio vero, vincitore del
male e delle potenze di morte e con il suo Vangelo, la sua visione del mondo. Non
ci sono alternative. Il cuore di ogni musulmano è fatto anch’esso ad immagine del
Dio vero e aspetta la rivelazione dei Suoi figli. Ce lo spiega san Giovanni
nella prima lettura.
Prima Lettura 1 Gv 2, 22-28
Quello che avete udito da principio rimanga in voi.
Quello che avete udito da principio rimanga in voi.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo.
Figlioli, chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.
Quanto a voi, quello che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quello che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna.
Questo vi ho scritto riguardo a coloro che cercano di ingannarvi. E quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che qualcuno vi istruisca. Ma, come la sua unzione vi insegna ogni cosa ed è veritiera e non mentisce, così voi rimanete in lui come essa vi ha istruito.
E ora, figlioli, rimanete in lui, perché possiamo avere fiducia quando egli si manifesterà e non veniamo da lui svergognati alla sua venuta.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 97
Tutta la terra ha veduto la salvezza del Signore.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
Canto al Vangelo Eb 1,1-2
Alleluia, alleluia.
Alleluia, alleluia.
Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi
aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti,
ultimamente, in questi giorni,
ha parlato a noi per mezzo del Figlio.
Alleluia.
Vangelo Gv 1, 19-28
Dopo di me verrà uno che è prima di me.
Dal vangelo secondo Giovanni.
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
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