Quando ero
bambino cercavo di capire da solo il Vangelo. Questo mi ha
ostacolato molto perché spesso non trovavo le risposte mentre avrei potuto averle
agevolmente chiedendo. Non fate lo stesso errore …
Altre volte mi son dato risposte
sbagliate. Per esempio quando Gesù si lamenta perché i figli della luce sono meno
scaltri dei figli di questo mondo (Lc
16:8) ricordo che io avevo capito che doveva essere così: per essere cristiani
bisognava essere stupidi. Purtroppo mi è rimasto ancora parecchio di quella stupidità, anche dopo aver
capito che il Signore vuole proprio il contrario.
Un altro aspetto che ho
messo molto tempo a comprendere è che il Signore è pieno di idee e cerca chi vuole
realizzarle. Non ci frena ma ci spinge a vivere, ad agire, ci sprona a collaborare con lui alle sue
iniziative innumerevoli. I santi dicono che il Signore corre e loro arrancano
dietro a Lui, fino a chiamare sé stessi “totale impedimento” all’opera del Signore (mi
pare che lo dica sant’Ignazio di Loyola). Il “senza di me non potete fare nulla” di Gesù non significa “non vi
farò fare nulla”. Ieri parlavamo dell’ascolto dello Spirito Santo che ci offre continue sorprese e ci spinge al movimento.
Anche nell'opera di riconciliazione è stato ancora il Signore a prendere l’iniziativa,
a “primerear”. Quello che ha fatto Lui, è sicuro, è saldo, è definitivo. Se ha riconciliato il mondo con sé, questo fatto per noi è solido come una Roccia. Quattromila anni di alleanza con Abramo, duemila
anni di avventura con Cristo risorto nella Chiesa provano storicamente che la Parola di Dio si
realizza veramente. Le letture di oggi ci mostrano Dio che prende l'iniziativa per salvare Abramo e offrirgli una discendenza, che manda i suoi angeli ai pastori nella notte di Betlemme, ecc.
Un altro punto che evidenziano le letture di oggi è quello dei destinatari della benevolenza di Dio. Ci siamo troppo abituati a
vedere Abramo come un uomo particolarmente buono e nobile, quindi meritevole
dell’amore di Dio. Essere sinceri e virtuosi non guasta. Ma la Bibbia non ha dato indicazioni circa la moralità di Abramo prima della chiamata. E il seguito del racconto mostra alcune sue debolezze anche se è caratterizzato da una grande generosità che gli viene dalla fede nella promessa di Dio. Quello che è sicuro è che, quando Dio gli parla per la prima volta, Abramo è un
poveraccio. Non un povero ma un poveraccio perché sente tutto il suo fallimento
per la sterilità della moglie. Allo stesso modo poveracci sono i pastori che si aspettano tutto tranne
la visita di angeli che portino a loro per primi il più bel annuncio della
Storia.
I poveracci: questo sì è una scelta di Dio. Dio non sceglie i pastori perché sono folklorici, o perché sono ecologici, ma perché sono gli ultimi della società. Vedi santa Bernadetta a Lourdes che si meraviglia perché la Signora, alla Grotta (quel luogo serviva occasionalmente di discarica comunale) "si rivolge a lei come ci si rivolge ad una persona". Testuale! Le altre persone si rivolgevano a lei come ci si rivolge a un animale. Questa è la considerazione che Bernadette riceveva nel piccolo mondo della sotto prefettura di Lourdes e possiamo immaginare che percezione di sè poteva avere.
I poveracci: questo sì è una scelta di Dio. Dio non sceglie i pastori perché sono folklorici, o perché sono ecologici, ma perché sono gli ultimi della società. Vedi santa Bernadetta a Lourdes che si meraviglia perché la Signora, alla Grotta (quel luogo serviva occasionalmente di discarica comunale) "si rivolge a lei come ci si rivolge ad una persona". Testuale! Le altre persone si rivolgevano a lei come ci si rivolge a un animale. Questa è la considerazione che Bernadette riceveva nel piccolo mondo della sotto prefettura di Lourdes e possiamo immaginare che percezione di sè poteva avere.
Se ti
senti fallito, peccatore, senza più sbocchi, stai attento alle sorprese di Dio e
quando si presenterà non dire: ripassa un’altra volta, ma: Signore, prendimi con
te, aiutami ad accoglierti perché da solo non sono tanto capace.
Se incontri un cristiano non cattolico, uno che non conosce la verità come la conosci tu, accoglilo come un fratello. Ti arricchirà, ti porta la benedizione del Signore.
PRIMA LETTURA (Gen 17, 1-8)
Dio stabilisce un’alleanza con
Abramo.
Dal libro
della Genesi.
Quando Abram ebbe novantanove
anni, il Signore gli apparve e gli disse: “Io sono Dio l’Onnipotente: cammina
davanti a me e sii integro. Porrò la mia alleanza tra me e te e ti renderò
molto, molto numeroso”.
Subito Abram si prostrò con il
viso a terra e Dio parlò con lui: “Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te:
diventerai padre di una moltitudine di nazioni. Non ti chiamerai più Abram, ma
ti chiamerai Abramo, perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò. E
ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno
dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te,
di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e
della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra
di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di
te; sarò il loro Dio”.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 98 [97], 1-9)
Tutta la terra ha potuto vedere
la vittoria di Dio.Rit.: La
salvezza del Signore è per tutti i popoli.
Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha
compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo
braccio santo. Rit.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli
occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo
amore,
della sua
fedeltà alla casa d’Israele. Rit.
Tutti i confini della terra hanno veduto la
vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra, gridate,
esultate, cantate inni! Rit.
Cantate
inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde; con
le trombe e al suono del corno acclamate davanti al re, il Signore. Rit.
Risuoni il mare e quanto racchiude, il mondo e i
suoi abitanti.
I fiumi battano le mani, esultino insieme le
montagne davanti al Signore
che viene
a giudicare la terra. Rit.
SECONDA LETTURA (Rm 5, 6-11)
Dio ci ha riconciliati a lui
mediante Gesù Cristo.
Dalla
lettera di san Paolo apostolo ai Romani.
Fratelli, quando eravamo ancora
deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi.
Ora, a stento qualcuno è disposto
a morire per un giusto; forse qual-cuno oserebbe morire per una persona buona.
Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora
peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora,
giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se
infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati
riconciliati con Dio per mezzo
della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo
salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo
del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la
riconciliazione.
Parola di Dio.
CANTO AL
VANGELO (cfr. Lc
2, 14) Alleluia, alleluia.
Gloria a
Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama.
Alleluia.
VANGELO (Lc 2, 8-14)
Io vi porto una bella notizia.
Dal
Vangelo secondo Luca.
In quel tempo, c’erano in quella
regione alcuni pastori che, pernot-tando all’aperto, vegliavano tutta la notte
facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e
la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore,
ma l’angelo disse loro: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che
sarà di tutto il po-polo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un
Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino
avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia”.
E subito apparve con l’angelo una
moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nel
più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”.
Parola del Signore.
Nessun commento:
Posta un commento