La prima lettura ci
presenta la potenza della Parola di Dio che essendo creatrice, viva ed
efficace, non permette a nessuna creatura di nascondersi. E entriamo nel timore
(la spada ferisce, fa male), malgrado l’incoraggiamento che segue e che il Vangelo
conferma.
Infatti Matteo Levi è un
esattore delle tasse, un peccatore della massima specie, e se non lo sapesse, l’odio
popolare di cui è oggetto e la condanna dei benpensanti glielo ricorderebbero
continuamente. Nemmeno gli atteggiamenti di paura, di invidia servile, di
collaborazione interessata che sicuramente suscita possono illuderlo più di
tanto. Se questa è la reazione degli uomini, che non sanno tutto, cosa sarà mai
il confronto con Dio che tutto vede?
Invece lo sguardo di Dio in
Gesù diventa chiamata: “Levi, hai fatto questo percorso perché volevi essere felice,
godere la bellezza della vita e i suoi beni, sentirti realizzato? Benissimo!
Vieni e seguimi!” Lo sguardo di Gesù, come spada a doppio taglio che penetra
nella profondità, ha visto ciò che il male, anch’esso profondamente radicato,
nascondeva: un cuore fatto per Dio e capace di vero bene.
Signore, di fronte ai mali
del mondo, fammi annunciatore instancabile della Buona Notizia! Lo sai che anch’io,
soffrendo gli attacchi di questo male, tante volte sono più portato alla condanna
che all’offerta di nuove opportunità. Lo sai che temo di essere deriso,
respinto se invito a seguirti in un cammino di fede vera. Ma neanche tu hai
avuto sempre successo con tutti, chiamando alla conversione…
Togli il timore che ho di
te per il mio peccato e infondi in me fiducia nel tuo sguardo misericordioso
Prima Lettura Eb 4, 12-16
Accostiamoci con fiducia piena al trono della grazia.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto.
Dunque, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.
Accostiamoci con fiducia piena al trono della grazia.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto.
Dunque, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 18
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.
Canto al Vangelo Lc 4,18
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
Vangelo Mc 2,13-17
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
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