Brueghel l'ancien - conversione di S. Paolo |
1. Nella settimana di preghiera per l’Unità
ci sono due santi importanti “sacrificati”. San Francesco di Sales il 24 e san
Paolo il 25 gennaio. Penso che non se la prendono. San Francesco di Sales, oltre che fondatore delle Visitandine (presenti sui Camaldoli qui a Napoli),
fu vescovo di Ginevra allora in mano ai calvinisti. Con la dolcezza e la sua
passione per il dialogo ottenne molti frutti di conversione ma sopratutto lasciò un’impronta profonda. È certamente contento di essere
inserito ogni anno nella settimana di preghiera per l’Unità. San Paolo poi è
stato scelto proprio come un punto di riferimento fisso per il cammino di
unità.
2. Siamo riconciliati con Dio. Dal Profeta
Michea (1° lettura) apprendiamo che il segno della riconciliazione è la fine di tutte le guerre e l’avvento della pace.
Dall’apocalisse di san Giovanni (2° lettura) vediamo un cielo e una terra nuovi e la città
santa aprirsi per noi. Dal Vangelo ci viene dato l’annuncio della risurrezione
di Gesù, fondamento della nostra fede.
Se Cristo è risorto, crediamo che
tutte le promesse di Dio che ne scaturiscono o hanno preparato questo avvenimento
centrale della Storia sono vere e si sono in qualche modo già realizzate. Quello
che si è realizzato in Gesù Cristo si
deve realizzare in noi.
S. Francesco di Sales |
3. Il paradosso è che il Regno di Dio continua veramente a costruirsi, ma
in noi questo avviene nella misura della nostra accettazione, della nostra collaborazione.
Dice sant’Agostino: “il Dio che ti ha creato senza di te non ti giustificherà senza
di te”. Proprio san Francesco di Sales confrontato alla teoria della predestinazione
riafferma che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati (1Tm 2:4) ma in modo degno di creature
intelligenti e libere, cioè con la nostra libera collaborazione.
4. Dico in modo volutamente provocatorio: Non ti illudere: non trionferà il tuo pessimismo, il tuo
scoraggiamento, il tuo puntare il dito contro Dio e gli altri. Non trionferà la
morte e il decadimento. Trionferà la pace, il vino buono delle nozze di Cana, l’amicizia tra nemici dopo il perdono, la gioia del vivere nella città
santa, la potenza della Risurrezione. Non esserne escluso! Cambia mentalità. Non
essere un perdente, convertiti!
PRIMA LETTURA (Mi 4, 1-5)
In quei giorni regnerà la
giustizia.
Dal libro
del profeta Michea.
Alla fine dei giorni il monte del
tempio del Signore sarà saldo sulla cima dei monti e si innalzerà sopra i
colli, e ad esso affluiranno i popoli. Verranno molte genti e diranno: “Venite,
saliamo sul monte del Signore e al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci
insegni le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri”. Poiché da Sion
uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli sarà giudice fra
molti popoli e arbitro fra genti potenti, fino alle più lontane. Spezzeranno le
loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non
alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della
guerra. Siederanno ognuno tranquillo sotto la vite e sotto il fico e più
nessuno li spaventerà, perché la bocca del Signore degli eserciti ha parlato!
Tutti gli altri popoli camminino pure ognuno nel nome del suo dio, noi
cammi-neremo nel nome del Signore, nostro Dio, in eterno e per sempre”.
SALMO
RESPONSORIALE (Sal 87
[86], 1-7)
Città di Dio, ascolta le cose
stupende che il Signore dice di te.
Rit.: Il Signore ha posto in te
le sorgenti della vita.
Sui monti santi egli l’ha fondata; il Signore ama
le porte di Sion più di tutte le dimore di Giacobbe. Di te si dicono cose
gloriose,
città di
Dio! Rit.
Iscriverò Raab e Babilonia fra quelli che mi
riconoscono; ecco Filistea, Tiro ed Etiopia: là costui è nato. Rit.
Si dirà
di Sion:
“L’uno e
l’altro in essa sono nati
e lui,
l’Altissimo, la mantiene salda”. Rit.
Il Signore registrerà nel libro dei popoli: “Là
costui è nato”.
E
danzando canteranno:
“Sono in
te tutte le mie sorgenti”. Rit.
SECONDA LETTURA (Ap 21, 1-5a)
Dio creerà un nuovo cielo e una
nuova terra.
Dal libro
dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo.
Io, Giovanni, vidi un cielo nuovo
e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il
mare non c’era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere
dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Udii allora una voce potente, che
veniva dal trono e diceva: “Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà
con loro ed essi saranno suoi po-poli ed egli sarà il Dio con loro, il loro
Dio. E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né
lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate”.
E Colui che sedeva sul trono
disse: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”.
CANTO AL
VANGELO (dalla
Sequenza pasquale)
Alleluia,
alleluia.
Raccontaci,
Maria: che hai visto sulla via?
La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo
risorto. Alleluia.
VANGELO (Gv 20, 11-18)
Incontrare il Signore risorto
conduce ad una missione personale.
Dal
Vangelo secondo Giovanni.
In quel giorno, Maria stava
all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il
sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo
e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero:
“Donna, perché piangi?”. Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non
so dove l’hanno posto”.
Detto questo, si voltò indietro e
vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: “Donna,
perché piangi? Chi cerchi?”. Ella, pensando che fosse il custode del giardino,
gli disse: “Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò
a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”. Ella si voltò e gli disse in ebraico:
“Rabbunì!” - che significa: “Maestro!”. Gesù le disse: “Non mi trattenere,
perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro:
“Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”.
Maria di Màgdala andò ad
annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!” e ciò che le aveva detto.
Parola del Signore.
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