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I nomi delle dodici tribù d'Israele |
Purtroppo il desiderio di grandezza e potere abita sempre nel cuore dell’uomo e a un certo momento, proprio al tempo di Samuele, il popolo chiede un re, per “essere come gli altri popoli”! Dio si piega a malincuore a questo desiderio, lo accetta a condizione che il Re sia fedele all’Alleanza. Saul disubbidirà e sarà rigettato. Davide si ricorderà sempre che tutto viene da Dio. Peccherà anche gravemente ma quando peccherà si rimetterà in tutto al giudizio di Dio, senza porre condizioni. Il Salmo 50 esprime tutto il suo pentimento. Per questo Davide è “il Re secondo il cuore di Dio!”
Il libro dei Giudici in particolare ci insegna come Dio segue da vicino il popolo che ha eletto, e quando è infedele permette (ma è un meccanismo anche direttamente umano) che il popolo diventi debole, diviso dai vari egoismi, ecc., e sia vinto dai nemici. Il momento più forte è, poi, quello dell’esilio. Il Popolo e i suoi sacerdoti e re si sono troppo a lungo trastullati con false rassicurazioni: noi siamo il popolo di Dio, lui abita nel Tempio, mai saremo attaccati. E invece, Dio che vuole il cuore dell'uomo e non i palazzi permetterà che il Tempio sia distrutto e il popolo portato in esilio, umiliato. Israele è il testimone di Dio anche quando pecca ed è corretto da lui.
Infatti mai Dio suggerisce a Israele progetti di dominio universale come si vede nei grandi Imperi dell’Antichità. Ha scelto Israele perché è il più piccolo tra tutti i popoli e apprezza gli umili. "Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli - siete infatti il più "piccolo" di tutti i popoli -, ma perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri." (Deuteronomio 7.7-8). La pace regna in un Popolo umile che ha come precetto di essere tutti fratelli e di amare Dio e il prossimo. Questo genera sapienza, valori umani profondi e prosperità. Negli altri popoli il sovrano è in genere divinizzato e cerca di accrescere il suo potere su cose, persone e territori, con la forza e la violenza. L’idea di essere superiore, di essere un popolo eletto, crea i cosiddetti “messianismi” religiosi o soltanto laici. Questi “messianismi” nella storia sono proprio derivazioni maledette, bruttissime caricature della retta coscienza di Israele di essere il Popolo Messianico. Purtroppo abbiamo molti esempi nella Storia di questi messianismi: quello pagano di Hitler e della razza superiore, quello cristiano-evangelical in molti del popolo americano, quello russo con la Terza e ultima Roma e il “Russky Mir”, il “Mondo Russo” incaricato di “insegnare i valori cristiani veri” attraverso continue espansioni coloniali con la forza delle armi e la soppressione di coloro che resistono. Questo “Mondo Russo” religioso si è trasformato in messianismo laico con il comunismo. Ma è sempre la stessa logica perversa. Anche la Cina si considera “l’Impero di Mezzo”, il centro del mondo, il popolo superiore. Apprezzare le proprie qualità è grande un bene. Ma si perverte quando usiamo i nostri doni per dominare gli altri. Invece Israele è testimone di Dio quando, vivendo la Legge e i suoi valori diventa Luce per gli altri popoli, e quando, abbandonandosi a Dio, gli permette di manifestare la sua provvidenza verso il suo Popolo.
Ma se Israele si comporta male è ancora il popolo di Dio? Abbiamo già risposto in parte dicendo che Dio è geloso del suo progetto di santità e segue da vicino il suo popolo castigando i suoi peccati perché si ravveda. Ci rimane da esaminare un altro aspetto più profondo e dare alcune citazioni bibliche che confermano tutto il nostro discorso.
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