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Olivo millenario di Luras. |
La scelta di un popolo specifico da parte di Dio non vuole dargli un privilegio ma chiamarlo al servizio, come un segno per gli altri popoli. Tutti i popoli sono amati da Dio. Ma solo dal popolo ebraico guidato dallo Spirito Santo è nata la testimonianza di questa storia con Dio che chiamiamo Sacra Scrittura, Parola di Dio, Bibbia. La Storia del Popolo eletto la chiamiamo a giusto titolo: Storia della Salvezza, valida per tutti i popoli. La scelta e la guida divine plasmano questo popolo, gli danno caratteristiche uniche. Nel libro “Dio, la scienza le prove” (Y. Bolloré e O. Bonassies, ed. Sonda) nel capitolo 19, “Il popolo ebraico, un destino oltre l’improbabile”(pagine 417-453) gli autori danno molti elementi per far comprendere che il popolo ebraico (formato da santi e da peccatori) è particolare tra tutti i popoli.
Dio è Amore e la scelta di Abramo e la sua discendenza è una scelta d’Amore, non una “scelta tecnica”. Israele scopre pian piano questo amore che è come quello di un padre, di uno sposo per il popolo. Ora qual è la caratteristica fondamentale di un amore paterno o sponsale ? È la fedeltà, per sempre. Dio è fedele, per sempre, qualunque sia il comportamento dei figli o della sposa. Se Dio ha scelto in Abramo un popolo particolare, dimostra attraverso questo popolo come il suo amore è fedele in assoluto e vince il peccato, attraendo e non forzando la libertà dell’uomo. Ascoltiamo col cuore questa stupenda frase di san Paolo: “Questa parola è degna di fede: Se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà; se siamo infedeli, lui rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso”. (2 Timoteo 2,11-13). L’uomo ha solo la possibilità di rifiutare anche definitivamente questo amore, ma non può cambiarlo. Dio è Amore e può solo amare.
Questo ci fa comprendere anche la fedeltà di Cristo alla Chiesa sua Sposa, anche quando nei suoi responsabili e nei suoi membri si è macchiata di gravi peccati. È quello che ha capito molto bene san Francesco che festeggiamo oggi e moltissimi santi conosciuti e non. Ed è ciò che non hanno capito tanti riformatori cristiani come Lutero che hanno lasciato la Chiesa. «Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede» ( Abacuc 2,4).
Ma qual è il rapporto allora il posto della Chiesa se Israele è ancora il Popolo eletto? Qualcuno, 60 anni dopo il Concilio e vari documenti come il sussidio del Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani (1985 "Sussidi per una corretta presentazione degli ebrei e dell'ebraismo nella predicazione e nella catechesi della Chiesa Cattolica"), sta ancora a parlare secondo lo schema della teoria della sostituzione, e del Popolo Deicida. È proprio desolante che ci sia ancora gente così nelle parrocchie. Invece cosa dice la Sacra Scrittura: salvati da Gesù Cristo, Dio ci adotta in lui, il Figlio, come figli suoi. Possiamo dire in qualche modo che diventiamo, noi cristiani, tutti ebrei! Ebrei che hanno accolto il Messia promesso, riconoscendolo in Gesù di Nazareth, come hanno fatto tanti ebrei in origine (la Vergine Maria e gli apostoli, le prime comunità cristiane formate in maggior parte da ebrei…) e lungo i secoli. Siamo innestati nell’unico Popolo Santo!
Leggiamo ciò che dice san Paolo ai Romani al Capitolo 11 (chi può legga tutto il capitolo!):
"1 Io domando dunque: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? Impossibile! Anch'io infatti sono Israelita, della discendenza di Abramo, della tribù di Beniamino. 2 Dio non ha ripudiato il suo popolo, che egli ha scelto fin da principio. …. 11 Ora io dico: forse inciamparono per cadere per sempre? Certamente no. Ma a causa della loro caduta la salvezza è giunta alle genti, per suscitare la loro gelosia. 12 Se la loro caduta è stata ricchezza per il mondo e il loro fallimento ricchezza per le genti, quanto più la loro totalità! ... 15 Se infatti il loro essere rifiutati è stata una riconciliazione del mondo, che cosa sarà la loro riammissione se non una vita dai morti?
16 Se le primizie sono sante, lo sarà anche l'impasto; se è santa la radice, lo saranno anche i rami. 17 Se però alcuni rami sono stati tagliati e tu, che sei un olivo selvatico, sei stato innestato fra loro, diventando così partecipe della radice e della linfa dell'olivo, 18 non vantarti contro i rami! Se ti vanti, ricordati che non sei tu che porti la radice, ma è la radice che porta te.
19 Dirai certamente: i rami sono stati tagliati perché io vi fossi innestato! 20 Bene; essi però sono stati tagliati per mancanza di fede, mentre tu rimani innestato grazie alla fede. Tu non insuperbirti, ma abbi timore! 21 Se infatti Dio non ha risparmiato quelli che erano rami naturali, tanto meno risparmierà te!
... 23 Anch'essi, se non persevereranno nell'incredulità, saranno innestati; Dio infatti ha il potere di innestarli di nuovo! 24 Se tu infatti, dall'olivo selvatico, che eri secondo la tua natura, sei stato tagliato via e, contro natura, sei stato innestato su un olivo buono, quanto più essi, che sono della medesima natura, potranno venire di nuovo innestati sul proprio olivo! … 28 Quanto al Vangelo, essi sono nemici, per vostro vantaggio; ma quanto alla scelta di Dio, essi sono amati, a causa dei padri, 29 infatti i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! 30 Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia a motivo della loro disobbedienza, 31 così anch'essi ora sono diventati disobbedienti a motivo della misericordia da voi ricevuta, perché anch'essi ottengano misericordia. 32 Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!
33 O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! … 36 Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen". (Romani 11,1-2.11-12.15-21.23-24.28-33.36)
Leggo solo ora.Condivido.
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