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sabato 4 febbraio 2023

SO IN CHI HO CREDUTO E LO SEGUO COME MIO SIGNORE / sabato IV sett. T.O., dispari.


Comportarsi da cristiani è esigente, oppure facile? La testimonianza dei santi ci dice che la vita cristiana non è difficile per chi ha fede. È molto spesso impossibile per chi non ha fede. La nostra difficoltà maggiore è il non credere o addirittura il non aver mai saputo della ricchezza dell’Amore di Dio e delle ricadute benefiche per la nostra vita della Risurrezione di Gesù e il suo essere costituito Signore.

Per questo motivo gli Apostoli nelle loro lettere ricordano continuamente il kerigma, la base di questa Via Nuova e Vivente aperta nella Carne del Figlio di Dio e chiedono ai discepoli di aprirsi ad una conoscenza sempre maggiore di questo Evento, come oggi nel brano della Lettera agli Ebrei. 

Ma la vita di fede che è innanzitutto Incontro con il Risorto, e esperienza della sua vita in noi, è anche scelta, volontà. Così si possono superare i momenti di dubbio, di aridità, di tentazione. San Francesco di Sales, giovane, era assediato dall'angoscia della condanna all'inferno e della predestinazione. Egli ha allora un'idea coraggiosa e geniale ad un tempo: si fa chiudere per una notte intera in una chiesa per pregare dicendosi: “se vado all'inferno avrò la consolazione di aver passato una notte intera a lodare Dio!” Ne esce trasformato e annota nel suo quaderno intimo: «Qualsiasi cosa accada, Signore, tu che tieni tutto nelle tue mani e le cui vie sono tutte giustizia e verità, […] io ti amerò, Signore […], ti amerò qui, o mio Dio, e spererò sempre nella tua misericordia, e sempre ripeterò la tua lode. […] O Signore Gesù, tu sarai sempre la mia speranza e la mia salvezza nella terra dei viventi».

Anche noi, se abbiamo incontrato il Risorto, possiamo fare nostre le sue parole, deciderci per la fede per non dipendere più dai nostri umori, dalle nostre sensazioni. Fa attraversare le notti più profonde, scalare le montagne più alte, solleva i pesi più gravosi, raddrizza i disordini più totali. Diventa fonte di vita e di vita felice perché fa conoscere Dio e noi stessi in lui.

Potesse questa generazione avere sete della Parola di Dio come vediamo nel Vangelo di oggi.


Prima Lettura   Eb 13,15-17.20-21 Il Dio della pace, che ha ricondotto dai morti il Pastore grande delle pecore vi renda perfetti in ogni bene.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, per mezzo di Gesù offriamo a Dio continuamente un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome.

Non dimenticatevi della beneficenza e della comunione dei beni, perché di tali sacrifici il Signore si compiace.

Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi e devono renderne conto, affinché lo facciano con gioia e non lamentandosi. Ciò non sarebbe di vantaggio per voi.

Il Dio della pace, che ha ricondotto dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un’alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.  


Salmo Responsoriale    Dal Salmo 22 

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca. 

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni. 


Canto al Vangelo   Gv 10,27

Alleluia, alleluia. Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore, e io le conosco ed esse mi seguono. Alleluia.

 

Vangelo   Mc 6, 30-34 Erano come pecore che non hanno pastore.

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.

Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.

Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.


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