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lunedì 20 febbraio 2023

13 LA SORGENTE PROFONDA: IL CALVARIO È IL MONTE EGLI INNAMORATI / Totum Amoris Est.



Quanto invece alla sorgente profonda di questa estasi, egli la lega sapientemente all’amore manifestato dal Figlio incarnato. Se, da un lato, è vero che «l’amore è il primo atto e il principio della nostra vita devota o spirituale, per mezzo della quale viviamo, sentiamo, ci commuoviamo» e, dall’altro, che «la vita spirituale è tale quali sono i nostri movimenti affettivi», è chiaro che «un cuore che non ha affetto non ha amore», come pure che «un cuore che ha amore non è senza movimento affettivo». [52] Ma la sorgente di questo amore che attrae il cuore è la vita di Gesù Cristo: «Niente fa pressione sul cuore dell’uomo quanto l’amore», e il culmine di tale pressione è che «Gesù Cristo è morto per noi, ci ha dato la vita con la sua morte. Noi viviamo soltanto perché egli è morto ed è morto per noi, a nostro vantaggio e in noi». [53]

Commuove questa indicazione che manifesta, oltre a una visione illuminata e non scontata del rapporto tra Dio e l’uomo, lo stretto legame affettivo che legava il santo Vescovo al Signore Gesù. La verità dell’estasi della vita e dell’azione non è generica, ma è quella che appare secondo la forma della carità di Cristo, che culmina sulla croce. Questo amore non annulla l’esistenza, ma la fa brillare di una qualità straordinaria.

È per questo che, con un’immagine bellissima, San Francesco di Sales descrive il Calvario come «il monte degli innamorati». [54] Lì, e solo lì, si comprende che «non è possibile avere la vita senza l’amore, né l’amore senza la morte del Redentore: ma fuori di là, tutto è o morte eterna o amore eterno, e tutta la sapienza cristiana consiste nel saper scegliere bene». [55] Così egli può chiudere il suo Trattato rinviando alla conclusione di un discorso di Sant’Agostino sulla carità: «Che cosa vi è di più fedele della carità? Fedele non all’effimero ma all’eterno. Essa sopporta tutto nella presente vita, per la ragione che tutto crede sulla futura vita: sopporta tutte le cose che qui ci sono date da sopportare, perché spera tutto quello che le viene promesso là. Giustamente non ha mai fine. Perciò praticate la carità e portate, meditandola santamente, frutti di giustizia. E se troverete voi, a sua lode, altre cose che io non vi abbia detto ora, lo si veda nel vostro modo di vivere». [56]

È questo ciò che traspare dalla vita del santo Vescovo di Annecy, e che è consegnato, ancora una volta, a ciascuno di noi. La ricorrenza del quarto centenario della sua nascita al cielo ci aiuti a farne devota memoria; e per sua intercessione il Signore effonda abbondanti i doni dello Spirito sul cammino del santo Popolo fedele di Dio.

Roma, San Giovanni in Laterano, 28 dicembre 2022.

FRANCESCO


[52] S. Francesco di Sales, Traité de l’amour de Dieu, VII, 7: ed. Ravier – Devos, Paris 1969, 684.

[53] Ibid., VII, 8: 687.688.

[54] Ibid., XII, 13: 971.

[55] Ibid.

[56] Discorsi, 350, 3: PL 39, 1535.


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