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mercoledì 8 febbraio 2023

ASCOLTATEMI TUTTI E COMPRENDETE BENE! : IL RITORNO ALLA BELLEZZA SEMPLICE DEL PROGETTO DI DIO / Mercoledì V sett. T.O., dispari.


In questi giorni leggiamo il meraviglioso racconto della Creazione. Meraviglioso ma non ingenuo: prende in contropiede sapientemente i racconti delle origini babilonesi. Senza polemica offre il proprio racconto, in forma bella che attira anche chi non sa nulla delle cosmogonie pagane e non lascia l’amaro della critica. 

In questo racconto della Genesi colpisce anche, appunto, la bellezza e semplicità dell’opera di Dio, di ciò che esce dalle sue mani. Mentre i vari Vangeli di questi giorni fanno vedere la fatica di Gesù per riportare l’uomo a “ciò che era in principio”. Infatti, nell’uomo corrotto dal peccato originale, anche lo sforzo di ritornare a Dio diventa limitato fino ad arrivare talvolta al meschino, e perfino lo spirito cattivo si insinua per costruire un complesso di regole religiosi limitanti che allontanano sempre più dallo Spirito di Dio. L’uomo introduce regole e regolette che hanno spesso più carattere di tabù che di mezzi per orientare l’uomo a Dio, che rasentano la magia (se osservi questa formula otterrai questo, questa preghiera è particolarmente efficace contro…, per …, ecc.). Fino ad adorare la legge, fino a chiamare carisma spirituale quello  che è vuoto di ispirazione ed è solo tradizione umana. Come dice quel detto  fortemente espressivo: il saggio indicò la luna col dito e lo stupido guardò il dito. Abbiamo bisogno del dito, specialmente quando la luna è nascosta dalle nuvole, ma quello  che dobbiamo vedere è la luna, dobbiamo cercare Dio. 

L’insegnamento di Gesù di oggi con gli alimenti puri e impuri è estremamente semplice e comprensibile. Eppure sappiamo che ci sono grandi religioni che impongono ancora divieti alimentari con giustificazioni religiose. Noi siamo stati liberati su questo punto. Ma il meccanismo di cui ci mette in guardia Gesù nel Vangelo è sempre presente in noi, nelle nostre pulsioni più o meno inconsce. 


Prima Lettura   Gn 2,4b-9.15-17  Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden.

Dal libro della Gènesi

Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era uomo che lavorasse il suolo, ma una polla d’acqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo. Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente.

Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male.

Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.

Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire».


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 103   

Benedetto il Signore, anima mia!

Benedici il Signore, anima mia! Sei tanto grande, Signore, mio Dio! Sei rivestito di maestà e di splendore, avvolto di luce come di un manto.

Tutti da te aspettano che tu dia loro cibo a tempo opportuno. Tu lo provvedi, essi lo raccolgono; apri la tua mano, si saziano di beni.

Togli loro il respiro: muoiono, e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra. 


Canto al Vangelo   Gv 17,17

Alleluia, alleluia. La tua parola, Signore, è verità: consacraci nella verità. Alleluia.


Vangelo   Mc 7, 14-23  Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo.

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall'uomo a renderlo impuro».

Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.

E diceva: «Ciò che esce dall'uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall'interno e rendono impuro l’uomo».

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