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lunedì 27 febbraio 2023

SIGNORE QUANDO TI ABBIAMO SERVITO? / Lunedì 1° Sett. Quaresima.


È sorprendente constatare come per molte persone Bibbia/religione e giustizia sociale, diritto, siano cose separate. La maggior parte pensa che la religione siano solo preghiere, devozioni e qualche elemosina. Un’altra parte pensa che l’uomo si deve impegnare e che quindi le mani che operano nel sociale siano più sante di quelle che pregano. Come se si potesse separare l’amore per Dio dall’amore per il prossimo e per il bene comune.

Ma la verità è che se ascoltiamo la Parola di Dio, ci sentiamo - a torto - più facilmente a disagio riguardo alla carità verso il prossimo che riguardo alle preghiere. Il Vangelo di oggi è uno di quei brani.

Quel “tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me” ci rende terribilmente “precari”, cioè senza diritti da avanzare, ma dipendenti da colui che preghiamo. Ma non dimentichiamo la bellezza nascosta per ora ai nostri occhi del: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”, con la promessa della Vita eterna!

I giusti dicono meravigliati: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato …". Cosa significa “vedere” oggi? Il samaritano vede qualcuno sul suo cammino. Anche noi dobbiamo fare come lui, come ci raccomanda Gesù (Luca 10,37). Ma oggi “vedo” il mondo intero in contemporanea attraverso i Mass Media. Dove agire? In Ucraina, in Siria, in Africa, nello Yemen, a Haiti? Poter intervenire anche per cause giuste lontane fisicamente deve essere un vantaggio della nostra epoca, non uno svantaggio. Che l’immensità dei bisogni non ci paralizzi e non ci impedisca di vedere dove il Signore ci chiama, e in particolare chi abita vicino a noi.


Prima Lettura   Lv 19, 1-2. 11-18 Giudica il tuo prossimo con giustizia.

Dal libro del Levìtico

Il Signore parlò a Mosè e disse:

«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo. Non ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo. Non giurerete il falso servendovi del mio nome: profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore. Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo. Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore. Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.

Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 18 Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima;  la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli, sono tutti giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca; davanti a te i pensieri del mio cuore, Signore, mia roccia e mio redentore.  


Canto al Vangelo   2 Cor 6,2 Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo   Mt 25,31-46 Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.

Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.

Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.

Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.

E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».


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