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giovedì 26 maggio 2022

PAOLO ROMPE CON LA SINAGOGA PER FEDELTA' AL VANGELO, POSSO ROMPERE CON LA CHIESA PER LO STESSO MOTIVO? / San Filippo Neri, 26 maggio.

 


L’evangelizzazione necessita testimonianza, ma anche argomentazione. Il dialogo di Paolo sulle profezie, sui versetti biblici, ecc., sia con Giudei che Greci pagani simpatizzanti, prende spesso i contorni della disputa.

Quando il dialogo si blocca, oppure al sorgere della persecuzione, Paolo e i suoi se ne vanno. Il loro compito infatti è di annunciare la Parola di Dio, cioè il kerigma. Una volta lanciato, il messaggio, il seme, cresce da solo. Credere che Gesù è il Messia ti cambia la visione della vita, sia su Dio e il suo Amore, sia sulla Via per “raggiungerlo”, per essere in comunione con lui, per conservare la giustizia che egli dona gratuitamente perdonando le colpe passate. Non c'è bisogno di nessuna struttura nuova. La Scrittura esiste già e Mosè infatti, fin dai tempi antichi, ha chi lo predica in ogni città, poiché viene letto ogni sabato nelle sinagoghe. (At 15,21).

Ma ecco che molti credenti nella "Via nuova vivente" aperta da Cristo sono rigettati dalle sinagoghe. Si distaccano allora fino a formare una Comunità nuova che non frequenta più la sinagoga. Questo distacco è lento, spesso doloroso, difficile quando per esempio è lo stesso capo della sinagoga, come Crispo, che crede in Cristo. Luca fissa la prima svolta di questo processo a Corinto quando Paolo dice: "D’ora in poi me ne andrò dai pagani".

In nome del Vangelo, Paolo si separa dalla sua comunità naturale, non obbedirà più alle autorità giudaiche. Il principio della superiorità del Vangelo sulle autorità umane anche sacre era stato posto dall’inizio dagli Apostoli di fronte a Sinedrio (Atti 4,9-10).

Cosa fare oggi se vedo che la Chiesa non segue il Vangelo? Molti scelgono di lasciare la Chiesa per camminare da soli o in gruppi nuovi. La Storia dimostra non solo che i Santi hanno scelto di rimanere nella Chiesa ma anche che, a differenza di molti gruppi che si sono separati da essa, alla lunga la maggior fedeltà al Vangelo sta nella "Cattolica" fondata sulla Roccia. La Storia ci dona molta certezza ma ci chiede anche grande umiltà perché nei suoi membri la Chiesa ha dato spesso scandalo e, d’altra parte, il Signore permette che ci siano molti doni nelle comunità non cattoliche. Pur sapendo che la Chiesa e i suoi pastori sono nelle mani del Signore, il criterio che deve guidare ogni cattolico è sempre – nella Chiesa – il Vangelo di Gesù Cristo e il suo Spirito. San Filippo Neri, figura atipica nella Chiesa del 1500 ne è un esempio chiaro. Il cardinale Zuppi, scelto ieri dal Papa come presidente dei Vescovi italiani, ne è un altro esempio. Appena eletto ha detto: Obbedienza al Papa, Collegialità, Sinodalità.

 

Prima Lettura   At 18, 1-8
Paolo si stabilì in casa loro e lavorava, e discuteva nella sinagoga.

Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Paolo lasciò Atene e si recò a Corìnto. Qui trovò un Giudeo di nome Aquila, nativo del Ponto, arrivato poco prima dall’Italia, con la moglie Priscilla, in seguito all’ordine di Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei.
Paolo si recò da loro e, poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì in casa loro e lavorava. Di mestiere, infatti, erano fabbricanti di tende. Ogni sabato poi discuteva nella sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci.
Quando Sila e Timòteo giunsero dalla Macedònia, Paolo cominciò a dedicarsi tutto alla Parola, testimoniando davanti ai Giudei che Gesù è il Cristo. Ma, poiché essi si opponevano e lanciavano ingiurie, egli, scuotendosi le vesti, disse: «Il vostro sangue ricada sul vostro capo: io sono innocente. D’ora in poi me ne andrò dai pagani».
Se ne andò di là ed entrò nella casa di un tale, di nome Tizio Giusto, uno che venerava Dio, la cui abitazione era accanto alla sinagoga. Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia; e molti dei Corìnzi, ascoltando Paolo, credevano e si facevano battezzare. 

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 97
Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! 

Canto al Vangelo
   Gv 14,18
Alleluia, alleluia.

Non vi lascerò orfani, dice il Signore;
vado e ritorno a voi, e il vostro cuore sarà nella gioia.
Alleluia.
  
Vangelo
   Gv 16, 16-20
Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia». 

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