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mercoledì 4 maggio 2022

PERCHE' OGGI, ANCHE TRA I CRISTIANI PRATICANTI, MOLTI HANNO FAME E SETE? / Mercoledì III sett. Pasqua.

 

Wuhan, cristiani evangelizzano per strada.

Fin dai primi giorni i cristiani sono perseguitati, al punto di dover fuggire – saggiamente –da Gerusalemme. Malgrado il pericolo che si ripresenterà (Saulo li sta inseguendo) non possono fare a meno di annunciare la risurrezione di Gesù di Nazareth e che egli è stato costituito Signore inaugurando l’epoca della Grazia per tutto il popolo da parte di Dio. I primi cristiani hanno lo stesso Spirito degli apostoli che dicono: noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (At 4:20; vedi anche, per esempio, il Signore a Paolo in At 18:9).

Gesù dice: Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!” Eppure oggi quanti, anche tra i cristiani praticanti, hanno fame e sete, cercando o sognando esperienze spirituali nuove e più appaganti, formule di preghiera o forme di comunità più perfette, o, per la maggioranza, cercando “il cibo che perisce” (Gv 6,27) accumulando oggetti ed esperienze, convinti in fondo che “ogni lasciata è perduta” e che tutto va sperimentato, gustato. È chiaro che questo accumulare spirituale o materiale non può essere l’Eternità per la quale il nostro cuore è fatto.

Però Gesù ci dona gratuitamente l’Eternità. I primi cristiani che evangelizzano malgrado il pericolo testimoniano che la posseggono già in qualche misura. Perché noi no?

“Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete”.

Questo momento particolare e questa generazione hanno però estremamente bisogno di credenti autentici, che siano anche annunciatori.

 

Prima Lettura    At 8, 1-8
Andarono di luogo in luogo, annunciando la Parola.

Dagli Atti degli Apostoli
In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme e tutti, ad eccezione degli apostoli, furono dispersi nelle regioni della Giudea e della Samaria. 
Persone pie seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Saulo intanto infuriava contro la Chiesa ed entrando nelle case prendeva uomini e donne e li faceva mettere in prigione. 
Quelli però che erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la parola di Dio. 
Filippo, sceso in una città della Samaria, cominciò a predicare loro il Cristo. E le folle prestavano ascolto unanimi alle parole di Filippo sentendolo parlare e vedendo i miracoli che egli compiva. Da molti indemoniati uscivano spiriti immondi, emettendo alte grida e molti paralitici e storpi furono risanati. E vi fu grande gioia in quella città. 

Salmo Responsoriale
   65
Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate a Dio da tutta la terra, 
cantate alla gloria del suo nome, 
date a lui splendida lode. 
Dite a Dio: «Stupende sono le tue opere! 

A te si prostri tutta la terra, 
a te canti inni, canti al tuo nome». 
Venite e vedete le opere di Dio, 
mirabile nel suo agire sugli uomini. 

Egli cambiò il mare in terra ferma, 
passarono a piedi il fiume; 
per questo in lui esultiamo di gioia:
con la sua forza domina in eterno.

Canto al Vangelo 
  CGv 6,40
Alleluia, alleluia.

Chi crede nel Figlio ha la vita eterna, dice il Signore,
e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Alleluia.

Vangelo   
Gv 6, 35-40
Questa è la volontà del Padre: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù alla folla:
«Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho detto però che voi mi avete visto, eppure non credete.
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». 

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