Visualizzazioni totali

lunedì 30 maggio 2022

CHI TACE ACCONSENTE! / messaggio dell'Arcivescovo Shevchuk

 


Quelli che i morti in Ucraina erano colpa di Zelensky e non di Putin, degli Ucraini perché che ci voleva ad arrendersi?, sono diminuiti in numero e nei toni, ma c'è ancora chi sostiene la posizione della propaganda russa.

Oggi abbiamo tante prove di crimini di guerra e anche di ruberie dei soldati russi, trasformati in banali predoni e stupratori. Oggi nel Donbass i russi bombardano e radono al suolo villaggi che, secondo la loro propaganda, erano tutti abitati da russi che aspettavano come liberatori i fratelli russi e solo l’occasione per ribellarsi all’ucraino che li teneva in ostaggio tramite qualche manipolo di neonazisti. Bambini del Donbass, in villaggi e città passati sotto controllo russo, andranno a scuola tutta l’estate per imparare il russo… Allora parlavano ucraino!?

Preghiamo Dio perché fermi la guerra, questa guerra che è come un giudizio sul nostro cristianesimo troppo accomodato. Questa preghiera deve essere cristiana, cioè deve offrire al Signore la nostra disponibilità a convertirci in operatori di pace, ma questo è anche un conflitto dalle proporzioni troppo grandi per le nostre forze, anche spirituali, e necessita una grazia pura da parte di Dio. L'Arcivescovo Shevchuk ci invita ad operare per la  pace anche attraverso la proclamazione della verità. Nessuno dice che gli ucraini sono tutti santi e i russi tutti malvagi. Ma la verità di fondo è che la Russia di Putin ha aggredito e continua ad aggredire uno Stato indipendente e libero e il suo popolo, in modo ingiustificabile. 

29 maggio 2022

Cristo è risorto, cari fratelli e sorelle!

Oggi è domenica 29 maggio 2022, e l’Ucraina sta vivendo il 95º giorno della guerra pesante e sanguinosa. Il popolo difende la propria patria, il proprio Stato.
L’Ucraina resiste. L’Ucraina lotta, e noi ringraziamo le forze armate ucraine perché siamo riusciti a vivere il giorno scorso, la notte scorsa, e a vedere il sole splendente di questa mattina domenicale di Kyiv.
Ancora una volta, come nei giorni precedenti, L’Ucraina brucia, l’intera l’Ucraina dell’est è in fiamme. Continuano feroci combattimenti di grande intensità nella regione di Luhansk. Nonostante grandi sforzi del nemico, sulla città di Severodonetsk sventola, orgogliosa, la bandiera Ucraina.
Il nemico sta concentrando potenti forze nelle regioni di Luhansk e di Donetsk. Sempre più forti sono gli attacchi sulle città e sui villaggi dell’Ucraina.

I nostri militari stanno difendendo coraggiosamente il sud dell’Ucraina nonostante il nemico continui a usare l’aviazione e stia bombardando le nostre città e villaggi.
Ieri un potente bombardamento missilistico si è abbattuto sulla città di Kryvyj Rih e noi oggi stiamo soffrendo per questa città. È una grande città industriale per la quale oggi rivolgiamo le nostre preghiere al Signore.
Oggi il nemico continua a bombardare il territorio al confine nord della nostra patria, nelle regioni di Sumy e di Kharkiv.
La gente muore, scorre il sangue umano, c’è un mare di lacrime, ma grazie alla grande fede nel Signore, gli ucraini stanno rinnovando le proprie forze, e con la fede nella Risurrezione stiamo vincendo sulla morte.
Oggi vorrei concludere le nostre riflessioni su quella parte del catechismo della nostra Chiesa in cui si parla dei peccati altrui. L’ultimo peccato di questo genere, quando la persona assume su di sé i crimini del suo prossimo, è uno specifico tipo di comportamento umano chiamato peccato quando tacciamo vedendo il peccato.
Noi sappiamo che possiamo peccare in due modi: con l’azione e con l’inattività. In realtà, tutti le nostre precedenti riflessioni sui peccati altrui erano ragionamenti su certi comportamenti e certe azioni che ci rendevano compartecipi al peccato e alla morte, che si diffonde attraverso il comportamento peccaminoso del nostro prossimo.
Oggi questo peccato che conclude la lista di simili pericoli è, appunto, l’inattività quando una persona pensa che non opponendosi al peccato, non lottando contro il peccato, rimanendo semplicemente in silenzio, eviterà la responsabilità. Ma in realtà non è così: quando tacciamo assistendo al peccato, il peccato si ingrandisce. Quando tacciamo assistendo al peccato, esprimiamo il nostro consenso. C’è questa espressione ucraina: chi tace, acconsente. Quando rimaniamo in silenzio, invogliamo il peccatore a continuare a commettere i propri crimini. Tacere è, di fatto, creare uno spazio aggiuntivo per la morte nella nostra vita quotidiana da esseri umani.
Oggi per l’ennesima volta invito tutti a non rimanere in silenzio quando assistiamo al peccato. Il nostro Signore Gesù Cristo parla delle azioni dell’essere umano che possono essere azioni di luce, ma anche azioni di oscurità. Ogni azione dannosa, peccaminosa è, in effetti, l’azione dell’oscurità. Quando smascheriamo il peccato, quando lo facciamo visibile portato alla luce, quando lo riveliamo, esso perde il suo potere, decade, scompare così come scompare l’oscurità attraversata dalla luce della verità di Dio, della grazia di Dio. Vediamo che oggi il silenzio può uccidere. Tutti quelli che oggi tacciono, e non hanno coraggio di condannare l’aggressione russa contro l’Ucraina, che non hanno coraggio di esprimere semplicemente la propria posizione, collaborano a questo peccato.
Ancora una volta mi rivolgo alle cerchie intellettuali, diplomatiche, politiche, economiche con l’appello di condannare la guerra russa e l’aggressione contro il popolo ucraino. Non dobbiamo tacere quando vediamo la menzogna, l’ingiustizia, il peccato perché il vostro silenzio lo incita, lo sostiene e lo favorisce. Gesù dice ai suoi discepoli: “Se non fossi venuto e non avessi parlato, loro non avrebbero colpa; ma ora non hanno scusa per il loro peccato”.
Oggi gli ucraini si appellano alle coscienze dell’umanità moderna, alla comunità mondiale, alla comunità interreligiosa internazionale, chiediamo a tutti la solidarietà, la preghiera, il sostegno all’Ucraina, e chiediamo di non tacere alla vista del peccato.
Dio, benedici l’Ucraina. Dio, benedici l’esercito ucraino. Dio, asciuga le lacrime delle madri, dei padri, dei bambini ucraini, provocate da questa guerra. Dio, fai tornare a casa i figli dell’Ucraina che sono dispersi nel mondo. Dio, benedici l’Ucraina con la pace.
La benedizione del Signore sia su di voi con la Sua grazia e l’amore per gli uomini ora e sempre e nei secoli dei secoli. Amen
Cristo è risorto! È veramente risorto!

(Chiesa greco-cattolica ucraina, Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore, Roma)
29 maggio 2022
Video (en)

Leggi anche l'intervista del Patriarca Epifanio, della Chiesa Ortodossa Ucraina: 

Il patriarca di Kiev: "Kirill è un politico in abiti religiosi, Putin deve ritirarsi" - la Repubblica

Nessun commento:

Posta un commento