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lunedì 21 ottobre 2019

O UOMO, CHI MI HA COSTITUITO GIUDICE? / lunedì XXIX sett. T.O.


Sardegna, due fratelli uccisi per motivi di eredità.
I due fratelli del Vangelo riponevano la loro sicurezza nella ricchezza materiale. Gesù avverte loro e tutti noi: la vita dell’uomo non dipende da ciò che egli possiede”. Frase sulla quale si glissa sempre.
Da che cosa dipende la vita dell’uomo secondo Gesù? Dalla promessa di Dio. San Paolo scrive che Abramo credette, non esitando – ciò che ci sembrerebbe molto comprensibile – e fece dipendere la sua vita totalmente da questa promessa, mettendosi in cammino, lasciando terra natia e parentela – in pratica tutto – senza sapere dove Dio lo avrebbe portato, lasciandosi guidare.
Il dramma di mammona, della ricchezza-sicurezza è che il suo potere scompare con la morte – non mettiamo nemmeno più nelle nostre tombe armi, gioielli e viveri, o statuette di servi, per la vita oltre tomba, come facevano i popoli antichi – eppure in questa vita quasi tutti servono mammona. Quasi tutti obbediscono al potere dei soldi e al loro fascino, mentalmente, idealmente e concretamente, anche quando sono poveri e non hanno niente. Grande è il potere dei soldi! (Ma il servo di Dio che non serve i soldi nel suo cuore, li usa però con responsabilità, fa la contabilità, non spreca, ecc. Egli è un “servo senza utile”, spende per il bene comune, non per sé).
Concretamente, la tua vita dipende dal potere dei soldi o dalla promessa di Dio? Mentre Abramo si fidava, Dio lo fece aspettare e tanto! Ma mentre camminava nella Promessa, Dio lo plasmava ed egli diventava suo Amico, entrava già nella Vita e la Vita che vince la morte abitava già in lui.

Prima Lettura   Rm 4, 20-25
È stato scritto anche per noi, ai quali deve essere accreditato: a noi che crediamo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, di fronte alla promessa di Dio, Abramo non esitò per incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.
E non soltanto per lui è stato scritto che gli fu accreditato, ma anche per noi, ai quali deve essere accreditato: a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore, il quale è stato consegnato alla morte a causa delle nostre colpe ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione. 

Salmo Responsoriale   Lc 1,68-75
Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato il suo popolo.

Ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo.
Salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza.
Del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. 

Canto al Vangelo 
 Mt 5,3
Alleluia, alleluia.

Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.

Vangelo 
  Lc 12, 13-21
Quello che hai preparato, di chi sarà?
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio». 

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