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martedì 22 ottobre 2019

AFFINCHE' MOLTI RICEVANO L'ABBONDANZA DELLA GRAZIA E POSSANO REGNARE ... / Giovanni Paolo II, 22 ottobre



In modo meraviglioso le letture di oggi si adattano ad illustrare la figura e il magistero di papa Giovanni Paolo II che ricordiamo oggi. Egli è il papa della “Redemptor Hominis”, di Cristo Unico Redentore dell’Uomo, del grido in piazza san Pietro all’inaugurazione del suo ministero petrino: “Non abbiate paura! Spalancate le porte a Cristo! Cristo sa quello che c'è nel cuore dell’uomo! Lui solo lo sa” mentre tutti si chiedevano se l’Unione Sovietica avrebbe tollerato un vescovo polacco sulla Sede di Pietro. In quel momento, diplomatici presenti hanno sentito una lacrima di commozione scendere spontaneamente dai loro occhi.
Il papa cresciuto durante la follia nazista, che ha scelto la resistenza culturale col teatro e ha visto morire tanti amici impegnati nella lotta, armata o meno, e iniziò a chiedersi quale progetto Dio aveva per lui per sentirsi così preservato, ma ha anche sperimentato la forza della parola e del dialogo in verità. Esperienza che si è rafforzata sotto il regime comunista. Il giovanissimo vescovo che riconosce aver fatto la sintesi della sua fede grazie al Concilio Vaticano II, che egli chiamava la più grande grazia donata alla Chiesa nel XX° secolo.   
Il papa del dialogo ecumenico e dell’incontro di Assisi (“in Vaticano alcuni mi volevano scomunicare”), seguendo le orme dei predecessori e applicando il Concilio Vaticano II. Cioè annunciando Cristo in tutta la sua unicità e la sua universalità. Cristo che abbatte le barriere ma non per invadere e dominare ma per servire e dare dignità, perché per mezzo di lui solo, dove ha regnato il peccato, quelli che ricevono la grazia possano regnare nella vita.
Il papa che con tanto coraggio e determinazione ha sostenuto i movimenti ecclesiali, frutto del Concilio e ha permesso così a tanti uomini e donne di incontrare Cristo vivo. Infatti se Cristo è l’Unico Redentore, continuiamo a sperimentare che lo scandalo del peccato anche di uno solo si irradia su tanti, ma per la fedeltà anche di un solo discepolo, la grazia di Cristo può arrivare a molti. Signore aprici le porte dell’evangelizzazione e custodiscici nella grazia di questo servizio! San Giovanni Paolo II, servo fedele che hai aperto ogni volta che il tuo Signore bussava, intercedi per noi affinché possiamo annunciare oggi con franchezza la Risurrezione di Cristo!

Prima Lettura  Rm 5, 12. 15b. 17-19. 20b-21
Se per la caduta di uno solo la morte ha regnato, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, e così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.
Come dunque per la caduta di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dà vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
Ma dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia. Di modo che, come regnò il peccato nella morte, così regni anche la grazia mediante la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 39
Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo.
Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».
Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.
Esultino e gioiscano in te
quelli che ti cercano;
dicano sempre: «Il Signore è grande!»
quelli che amano la tua salvezza.

Canto al Vangelo 
 Lc 21,36 
Alleluia, alleluia.

Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo
Alleluia.

Vangelo 
  Lc 12, 35-38
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».  

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