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martedì 29 ottobre 2019

LA CREAZIONE INTERA GEME E SOFFRE IN ATTESA DEI FIGLI DI DIO / martedì XXX sett. T.O.



Siamo spesso sgomenti di fronte alla nostra piccolezza messa a confronto con il male, con le strategie di coloro che ottengono successo (spesso è solo una illusione, però ne soffriamo come se fosse vero). Gesù lo sa e ci vuole rassicurare sulla potenza della grazia. Alcuni semi sono così piccoli ma possono generare piante molto grandi, il lievito sembra niente eppure … Chi si appoggia sul Vangelo vince e lascia opere molto importanti. Come san Gaetano Errico, un nostro santo napoletano, della vecchia Secondigliano, che ricordiamo oggi.
A tal punto che san Paolo può esclamare che, tutto proteso verso la ricompensa, verso la pienezza di vita che sta già germogliando in lui e in tutti i battezzati, le sofferenze che può vivere un cristiano sono sempre poca cosa in confronto di ciò che sarà il nostro compimento in cielo. Tutta l’umanità è chiamata a questo compimento, anche la creazione e geme come nelle sofferenze e nell’attesa di un parto, di una vita nuova, redenta. Il Sinodo per l’Amazzonia appena concluso ce lo ha ricordato.
Mi è stato chiesto un commento al documento finale del Sinodo. Un po’ di pazienza anche perché solo il Papa esprime un magistero sicuro. Ma comunque lo sto leggendo e credo veramente che questo Sinodo ha lanciato un processo bellissimo. Sta però a noi di mettere in pratica la “Ecologia integrale”, a cambiare stili di vita e di relazioni.

Prima Lettura  Rm 8, 18-25
L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi.
L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati.
Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 125
Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.
Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.
Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.
Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.      

Canto al Vangelo 
 Mt 11,25 
Alleluia, alleluia.

Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.

Vangelo 
  Lc 13,18-21
Il granello crebbe e divenne un albero.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».   

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