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martedì 15 ottobre 2019

GRIDI LA TUA VITA! / martedì XXVIII sett. T.O.

Charles de Foucauld a Tamanrasset.
In queste letture colpisce la durezza delle parole di chi dovrebbe manifestare tanto amore. Forse non immaginiamo tanto Paolo come persona dolce ma Gesù sì, fino a farne una figura sdolcinata. In principio Paolo aveva un carattere molto irruento. Non tutti quelli che vedevano nei cristiani dei traditori della fede dei padri li hanno fatto imprigionare e forse uccidere. Lui sì. Le sue lettere mostrano la sua evoluzione stupenda fino ad arrivare ad un amore “come di una madre”! Ma anche la sua franchezza nel brano di oggi è amore, amore vero, coraggioso, è rivelazione dell’amore di Dio per i suoi figli caduti nell’errore o che rischiano di farsi influenzare da chi propaga questi errori.
Nel Vangelo, Gesù provoca addirittura! Gesù conosce gli usi dei farisei ma non si lava le mani prima di mettersi a tavola. È poco corretto se tu sei stato invitato di attaccare il tuo ospite… Gesù assomiglia ai cosiddetti “folli in Cristo”, uomini liberi e senza nessun potere di cui puoi aspettarti di tutto, perché non sono mai inibiti da calcoli. La “follia in Cristo” è una via molto pericolosa e se non vuoi andare all’inferno non devi mai autoproclamarti “folle in Cristo” o atteggiarti come tale. È riservato solo per coloro che Dio ha veramente chiamato a questa vocazione estrema. Paolo sembra più ragionevole ma un giorno sbotta: “Oh se poteste sopportare un po' di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate”. 2 Cor 11:1
A quanti non cercano Dio, a quanti vivono nel vizio e il peccato manifesto, a quanti servono piccole devozioni o convenienze religiose piuttosto che il Dio vivente, a quanti hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore” è necessario gridare : “la tua vita è breve e in pericolo! Convertiti, dai una svolta alla tua vita!”. Ma come fare? Certo “ogni volta che vedranno che piace al Signore, parlino, annuncino…!” dice san Francesco, ma che sempre “gridi la vita”, la testimonianza, senza mai dimenticare di toglierci prima la trave…

Prima Lettura  Rm 1, 16-25
Gli uomini, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato come Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, io non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. In esso infatti si rivela la giustizia di Dio, da fede a fede, come sta scritto: «Il giusto per fede vivrà».
Infatti l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell’ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha manifestato a loro. Infatti le sue perfezioni invisibili, ossia la sua eterna potenza e divinità, vengono contemplate e comprese dalla creazione del mondo attraverso le opere da lui compiute.
Essi dunque non hanno alcun motivo di scusa perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno glorificato né ringraziato come Dio, ma si sono perduti nei loro vani ragionamenti e la loro mente ottusa si è ottenebrata. Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti e hanno scambiato la gloria del Dio incorruttibile con un’immagine e una figura di uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 18
I cieli narrano la gloria di Dio.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.    

Canto al Vangelo 
 Eb 4,12 
Alleluia, alleluia.

La parola di Dio è viva, efficace;
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Alleluia.

Vangelo 
  Lc 11, 37-41
Date in elemosina, ed ecco, per voi tutto sarà puro.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».    

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