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mercoledì 9 ottobre 2019

DOPO IL SINODO CI SARANNO PRETI SPOSATI IN AMAZZONIA?



Dopo il Sinodo, ci saranno uomini sposati ordinati preti in Amazzonia? Eravamo sicuri che sui giornali l’argomento dell’eventuale ordinazione di uomini sposati per le comunità più lontane avrebbe preso una importanza quasi centrale.
Cerchiamo di chiarire alcuni punti.
L’essere sposato, con una famiglia e dei figli non è contraddittorio con l’essere presbitero (sacerdote). Anzi, il modo con il quale vivi la famiglia diventa per san Paolo un criterio per sapere se puoi essere o meno un buon presbitero (sacerdote). “(il candidato presbitero) sappia dirigere bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi con ogni dignità, perché se uno non sa dirigere la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio?” (1Tm 3:4-5). Quando san Paolo o gli altri apostoli lasciavano una comunità nuova imponevano le mani su alcuni uomini scelti per formare il collegio degli anziani che presiedevano la comunità e in particolare l’eucaristia. La maggior parte di questi erano uomini sposati. L’Oriente cristiano anche in quei rami che sono rimasti sempre cattolici o sono ritornati alla Chiesa cattolica hanno sempre avuto uomini sposati ordinati presbiteri. Ma anche tra loro ci sono sempre stati anche presbiteri celibi e i vescovi sono tradizionalmente scelti tra i celibi. Infatti essere chiamati ad essere eunuchi per il Regno dei cieli è segno di una dedizione totale a Dio e all’evangelizzazione ed è fin dall’inizio stato considerato un dono prezioso nella Chiesa. San Paolo che è celibe dice: “Vorrei che tutti fossero come me; ma ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in un altro.” (1Cor 7:7). E quindi, logicamente, subito dopo, egli spiega che se uomo (o una donna) può scegliere è meglio rimanere celibi, anche senza diventare presbiteri o svolgere un qualunque ministero: “Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io;” (1Cor 7:8) perché il tempo ormai si è fatto breve” (1Cor 7:29).
Vediamo che la posizione di Paolo – che è Parola di Dio! – è totalmente contraria a quella di coloro che dicono oggi che non si può vivere senza rapporti sessuali, che la pedofilia scomparirebbe se i preti si sposassero o che ci sarebbero molte più vocazioni. L’esperienza delle difficoltà nelle Chiese  non cattoliche dove esistono i presbiteri e i pastori sposati mostra che ordinare uomini sposati non è una soluzione miracolosa. Lo è ancora di meno permettere ai preti di sposarsi. Questo non ha mai fatto parte della tradizione della Chiesa: “ognuno rimanga nello stato in cui si trovava quando lo ha chiamato il Signore”.
Quindi siamo sicuri, anche da quello che papa Francesco ha detto di recente e da una intervista in questi giorni del Cardinale Ouellet (Prefetto della Congregazione per i Vescovi) che non ci sarà nessuna “soluzione al ribasso”. Il Cardinale ha detto: “(su questa soluzione dei preti sposati in Amazzonia) io sono scettico e sopra di me c'è un altro scettico”.
Questo non toglie che il diritto a poter celebrare l’Eucaristia è più forte di una legge ecclesiastica e se la Chiesa primitiva e alcuni rami della Chiesa cattolica lungo i secoli hanno sempre avuto dei preti sposati non c'è nessuno scandalo se si il Papa decide che sotto alcune condizioni uomini sposati possono essere ordinati al presbiterato. Benedetto XVI ha permesso che i preti anglicani che passano alla Chiesa cattolica possano esercitare come preti cattolici di rito romano pur continuando a vivere il loro matrimonio. Allo stesso modo ci sono state ordinazioni di pastori luterani sposati che sono passati alla Chiesa cattolica.
Il punto vero è quindi un altro: non soluzioni al ribasso, ma un’opera di profonda evangelizzazione come ha detto il cardinale Ouellet. Anche se non siamo abituati, la Chiesa non è in pericolo se avremo in futuro dei preti sposati con figli, ma è in pericolo ogni volta che non vive più il Vangelo. In questi ultimi giorni sono stati sparati alcuni colpi di pistola contro la casa di un prete di un paese nella provincia di Napoli. Egli ha scritto sul suo profilo Facebook: “Sembra il girone dell’inferno di Dante alla rovescia: i giusti che devono pagare per i peccati dei criminali! È uno scandalo”. Questo prete sarà anche celibe ma rinnega profondamente la natura e il messaggio della Chiesa. La Natura della Chiesa è proprio quella di Cristo che ha scontato i peccati i più efferati di tutti gli uomini, criminali compresi (cioè tutti noi) e noi, deboli, siamo chiamati a seguirlo, cioè a prendere su di noi i peccati degli altri.

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