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lunedì 10 giugno 2024

SE SATANA È FINITO PERCHÉ TANTO MALE NEL MONDO? / X Domenica del T.O., B, 2024


Col peccato 
Adamo ed Eva si consegnano liberamente a Satana che diventa il loro padrone e spingerà sempre di più l’umanità verso l'abisso: dalla vita disordinata all’omicidio. Ma il Creatore e Signore non abbandona, anzi promette che la testa di Satana sarà schiacciata un giorno dalla discendenza della donna. 

Questa discendenza è Gesù. Quindi con Gesù, Satana è finito. 

Come mai allora tutto il male che c'è nel mondo? semplicemente perché l’uomo non aderisce a Cristo, e si consegna ancora in vari modi a Satana.

Il primo passo è quando l'uomo preferisce la "propria verità" alla ricerca della Verità, ogni volta che si chiude nei suoi pregiudizi. 

Infatti Gesù manifesta le opere del Regno di Dio, ma ognuno lo vede attraverso ciò che ha dentro il cuore, secondo la “propria verità e mentalità”. La mentalità di ognuno è frutto di ciò che ha ricevuto dal suo ambiente, ma anche dalla propria evoluzione, positiva o negativa. Esaminiamo allora chi è Gesù per la folla, per i parenti di Gesù, per gli scribi e i discepoli che ascoltano. 

La folla non conosceva Gesù e si entusiasma. Però portano dentro di sé l’idea di come deve essere il Messia e giudicheranno Gesù secondo questa idea preconcetta. Infatti, per esempio, quando Gesù dirà che per avere la salvezza bisogna mangiare il suo corpo e bere il suo sangue, molti smetteranno di andare con lui. Solo una fede iniziale permetterà ai discepoli, di rimanere con Gesù (Giovanni 6,66-69). 

Chi meglio dei suoi parenti "sa chi è Gesù e come deve essere"? Quando egli si manifesterà in un modo così diverso dalla vita di prima fatta di umiltà e silenzio, c'è una sola conclusione: è diventato pazzo. 

Gli scribi non conoscevano Gesù ma sono convinti di avere la chiave della verità assoluta e sentenziano che ciò che fa Gesù viene dal demonio. Non è la conoscenza della Bibbia o lo studio che viene messo qui in discussione. Nicodemo ha la loro stessa formazione ma è aperto, non presuntuoso e, pur non comprendendo certe posizioni di Gesù, riconosce nelle sue opere la firma di Dio. 

Solo chi si mette in discussione, si apre a ciò che non conosce, può andare verso Dio e conoscerlo. Per questo non basta però la sete di scoprire cose nuove. La cultura può essere una grande occasione, ma anche un grande pericolo. Fondamentalmente ci vuole umiltà: l’umiltà dell’obbediente, l’umiltà di chi prega, di chi ascolta. Nei "Promessi Sposi" il Manzoni parla della signora Prassede, tanto santa, che faceva tante opere pie ma aveva un solo (piccolo) difetto: confondeva la sua volontà con la volontà di Dio! Marco dice che la famiglia di Gesù è "Chi compie la volontà di Dio". San Luca però esplicita cosa significa compiere la volontà di Dio: "Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica" (Luca 8,21). Fa la volontà di Dio chi innanzitutto ASCOLTA LA PAROLA DI DIO.


Prima Lettura  Gn 3, 9-15  Porrò inimicizia tra la tua stirpe e la stirpe della donna.

Dal libro della Genesi

Dopo che Adamo ebbe mangiato dell'albero, il Signore Dio lo chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». 

Rispose l'uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato». 

Allora il Signore Dio disse al serpente: 

«Poiché tu hai fatto questo, sii tu maledetto più di tutto il bestiame  e più di tutte le bestie selvatiche; sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai  per tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia tra te e la donna,  tra la tua stirpe e la sua stirpe:  questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».


Salmo Responsoriale  Dal Salmo 129  Il Signore è bontà e misericordia.

Dal profondo a te grido, o Signore;  Signore, ascolta la mia voce.  Siano i tuoi orecchi attenti  alla voce della mia preghiera.  

Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?  Ma presso di te è il perdono: e avremo il tuo timore. 

Io spero nel Signore,  l'anima mia spera nella sua parola.  L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora. 

Israele attenda il Signore,  perché presso il Signore è la misericordia  e grande presso di lui la redenzione. Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe. 


Seconda Lettura   2 Cor 4, 13 -5,1  Crediamo, perciò parliamo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Fratelli, animati da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: "Ho creduto, perciò ho parlato", anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. 

Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l'inno di lode alla gloria di Dio. 

Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 

Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne. Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli.


Canto al Vangelo    Gv 15,15 Alleluia, alleluia. Io vi ho chiamati amici, dice il Signore, perché tutto ciò che ho udito dal Padre ve l'ho fatto conoscere. Alleluia.

Vangelo   Mc 3, 20-35  Satana è finito.

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù venne con i suoi discepoli in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: «E' fuori di sé». 

Gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebul e scaccia i demòni per mezzo del principe dei demòni». Ma egli, chiamatili, diceva loro in parabole: «Come può satana scacciare satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi. Alla stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l'uomo forte; allora ne saccheggerà la casa. 

In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna». Poiché dicevano: «E' posseduto da uno spirito immondo». 

Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano». Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».


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