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martedì 25 giugno 2024

ALMENO UN OMICIDIO NUOVO AL GIORNO. E LA CHIESA? / Martedì XII sett. T.O., pari, 2024.

Omicidio a Pescara.

In Italia c'è almeno un omicidio nuovo al giorno tra parenti, vicini, da e tra minorenni, per condotta in stato di ebrezza, litigi per il parcheggio, gelosia... Uccide perché hanno calpestato le sue scarpe nuove! Muore la figlia di 18 mesi abbandonata sola con qualche biberon per andare con un uomo conosciuto sui social! Muore la madre anziana e handicappata, lasciata per andare in vacanza. A Latina muore dissanguato l’operaio scaricato sul marciapiede col braccio tranciato. Il padrone sa dire solo: “ho commesso una leggerezza”. Molto spesso scopriamo che gli autori dell’omicidio sono membri di “famiglie tranquille”, o “figli di persone per bene”.  
16enne ucciso a Pescara, fermati due coetanei: uno è figlio di un avvocato, l’altro di un carabiniere. Ubriaco investe ragazza e la trascina per centinaia di metri con l’auto, gravissima 24enne 

Non c'è solo l’Italia. È tutto l’Occidente che scivola nella barbarie, mentre altri non ne sono forse mai usciti. Per alimentare in carne da cannone la sua guerra genocida contro l’Ucraina, Putin arruola ogni sorta di prigionieri comuni, offrendo la grazia a chi sopravvive. Dopo sei mesi, il capo di una banda satanista, colpevole di cannibalismo (!!!), sta a casa sua, insignito del titolo di “eroe della patria” (MONDO RUSSO Putin in Corea e Vietnam e il cannibalismo della guerra russa).

Ma parliamo dell’Italia. Gli esempi dati sono solo alcuni, gli ultimi ma purtroppo non gli ultimi (last but not least). Ora c'è una terribile verità: tutti questi criminali sono battezzati e hanno fatto la prima comunione, spesso anche la cresima e hanno celebrato il (primo) matrimonio in chiesa. Qual è dunque la responsabilità della Chiesa in tutti questi omicidi? Non diretta ovviamente. Ma una maggiore attenzione alla formazione cristiana non eviterebbe molte di queste tragedie? Certamente e in due modi: direttamente perché una persona che incontra profondamente Gesù Cristo è distolta dal peccato e, cominciando a conoscere sé stesso nel profondo impara a gestire le sue emozioni; indirettamente perché un ambiente impregnato di valori cristiani e di grazia, di vita di preghiera conforme al Vangelo è una protezione per i membri della comunità ma anche per tutta la società come il fermento che fa lievitare tutta la pasta ( Matteo 13, 33; Luca 13, 21). 

La prima lettura ci mostra con chiarezza la potenza della preghiera per la salvezza della città.


Prima Lettura  2 Re 19, 9-11. 14-21. 31-35. 36  Proteggerò questa città per salvarla, per amore di me e di Davide mio servo.

Dal secondo libro dei Re

In quei giorni, Sennàcherib, re d’Assiria, inviò di nuovo messaggeri a Ezechìa dicendo: «Così direte a Ezechìa, re di Giuda: “Non ti illuda il tuo Dio in cui confidi, dicendo: Gerusalemme non sarà consegnata in mano al re d’Assiria. Ecco, tu sai quanto hanno fatto i re d’Assiria a tutti i territori, votandoli allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti?”».

Ezechìa prese la lettera dalla mano dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio del Signore, l’aprì davanti al Signore e pregò davanti al Signore: «Signore, Dio d’Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. Porgi, Signore, il tuo orecchio e ascolta; apri, Signore, i tuoi occhi e guarda. Ascolta tutte le parole che Sennàcherib ha mandato a dire per insultare il Dio vivente. È vero, Signore, i re d’Assiria hanno devastato le nazioni e la loro terra, hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però non erano dèi, ma solo opera di mani d’uomo, legno e pietra: perciò li hanno distrutti. Ma ora, Signore, nostro Dio, salvaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu solo, o Signore, sei Dio».

Allora Isaìa, figlio di Amoz, mandò a dire a Ezechìa: «Così dice il Signore, Dio d’Israele: “Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib, re d’Assiria. Questa è la sentenza che il Signore ha pronunciato contro di lui:

Ti disprezza, ti deride la vergine figlia di Sion. Dietro a te scuote il capo la figlia di Gerusalemme”. Poiché da Gerusalemme uscirà un resto, dal monte Sion un residuo. Lo zelo del Signore farà questo. Perciò così dice il Signore riguardo al re d’Assiria: “Non entrerà in questa città né vi lancerà una freccia, non l’affronterà con scudi e contro essa non costruirà terrapieno. Ritornerà per la strada per cui è venuto; non entrerà in questa città. Oracolo del Signore. Proteggerò questa città per salvarla, per amore di me e di Davide mio servo”».

Ora in quella notte l’angelo del Signore uscì e colpì nell’accampamento degli Assiri centoottantacinquemila uomini. Sennàcherib, re d’Assiria, levò le tende, partì e fece ritorno a Nìnive, dove rimase. 


Salmo Responsoriale   Dal Salmo 47  Dio ha fondato la sua città per sempre.

Grande è il Signore e degno di ogni lode nella città del nostro Dio. La tua santa montagna, altura stupenda, è la gioia di tutta la terra.

Il monte Sion, vera dimora divina, è la capitale del grande re. Dio nei suoi palazzi un baluardo si è dimostrato.

O Dio, meditiamo il tuo amore dentro il tuo tempio. Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode si estende sino all’estremità della terra; di giustizia è piena la tua destra.


Canto al Vangelo  Gv 8,12  Alleluia, alleluia. Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me avrà la luce della vita. Alleluia.

Vangelo   Mt 7, 6. 12-14  Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi.

Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti.

Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».

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