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lunedì 17 ottobre 2022

STOLTO, DI CHI SARA' TUTTO QUESTO? / sant'Ignazio di Antiochia, 17 ottobre.

 


L’Umanità è una massa dannata, secondo la visione di sant’Agostino. Cioè, senza salvezza per grazia, l’uomo non riesce a vincere la morte entrata nel mondo tramite il peccato suscitato dall’invidia del demonio. Il senso del peccato rimane in molti, ma nei più è assente l’aver sperimentato la grazia e il passaggio dalla morte alla vita che porta la fede in Gesù Cristo morto e risorto. Non hanno toccato con mano di aver ricevuto personalmente da Dio una promessa che migliora fin da adesso la vita terrena. Il credente sa che questa promessa gli apre il cuore e si realizza già concretamente come caparra di ciò che è stato preparato. Vedere persone che hanno il senso del peccato senza la gioia di aver incontrato Cristo vivo che li ama è una tristezza infinita. L’educazione religiosa fatta così sciupa la bellezza del Vangelo riducendolo a una legge morale più esigente, senza nessuna gioia e la fede stessa rimane per molti “un dono indefinibile che non tutti hanno”. Questo produce persone insicure, prese dalla paura del peccato, del demonio che può sempre tentarti, oppure, per vivere una vita sana sul piano umano allontanano Dio e il Vangelo perché “siamo uomini”, “non siamo mica Gesù Cristo”, ecc.

San Paolo ricorda agli Efesini come l’aprirsi all’annuncio ha trasformato senza sforzo la loro vita, come hanno visto chiaramente che il modo di vivere precedente portava alla morte e che invece oggi godono di una vita da risorti, già “seduti nei cieli”. Se non avessero sperimentato concretamente questa trasformazione, come sant'Ignazio e tanti altri potevano parlare della Vita eterna in questo modo e affrontare deliberatamente la morte?

Senza la grazia e la promessa già sperimentate concretamente quali caparra della pienezza a venire, cosa posso fare se subisco una ingiustizia, specialmente se il mio proprio fratello mi ruba la mia parte di eredità? Mi rivolgo a Dio che è Giusto e chiedo con forza giustizia!  Gesù risponde con una frase paradossale: anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni”. Egli parla chiaramente della vera Vita, della vera Ricchezza, ma anche della vita terrena. Gesù infatti mette in chiaro un punto: è vero che  avete bisogni materiali, ma anche se non la vedete con gli occhi del corpo, la vita eterna è molto più sicura della vita terrena che può finire da un momento all’altro e comunque finirà.

Pensiamoci e alziamo gli occhi al cielo. Non mettiamo il nostro cuore in questo solo orizzonte terrestre. Sarebbe il modo migliore per vivere sempre più male quaggiù.

 

Prima Lettura   Ef 2, 1-10
Ci ha risuscitati con Cristo e con lui ci ha fatti sedere nei cieli.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle potenze dell'aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli. 
Nel numero di quei ribelli, del resto, siamo vissuti anche tutti noi, un tempo, con i desideri della nostra carne, seguendo le voglie della carne e i desideri cattivi; ed eravamo per natura meritevoli d'ira, come gli altri. 
Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. 
Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. 
Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo.   

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 99
Salvàti dall'amore, cantiamo un canto nuovo.

Acclamate al Signore, voi tutti della terra, 
servite il Signore nella gioia, 
presentatevi a lui con esultanza. 

Riconoscete che il Signore è Dio; 
egli ci ha fatti e noi siamo suoi, 
suo popolo e gregge del suo pascolo. 

Varcate le sue porte con inni di grazie, 
i suoi atri con canti di lode, 
lodatelo, benedite il suo nome.

Buono è il Signore, 
eterna la sua misericordia, 
la sua fedeltà per ogni generazione.  

Canto al Vangelo 
  Cf Mt 6,19.20 
Alleluia, alleluia.

Non accumulate tesori sulla terra, ma nel cielo,
perché è là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.
Alleluia.
 
Vangelo  
 Lc 12, 13-21
Quello che hai preparato di chi sarà?

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno della folla gli disse a Gesù: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni». 
Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? 
Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio».

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