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domenica 16 ottobre 2022

SAN PAOLO SCRIVE COMPLICATO! PERCHE'? / S. Teresa d'Avila, 15 settembre.

 


Colpisce che la prima lettura, tratta dalla lettera agli efesini, non sia dei più semplici da comprendere.

Oggi  la Chiesa ricorda santa Teresa d’Avila, riformatrice dell’Ordine Carmelitano. Era una mistica ma non disdegnò mai lo studio, per sé e per gli altri. In un ordine contemplativo, non composto solo da mistici, la dimensione dello studio è ancora più necessaria. Uno studio che aiuta ad unirsi a Dio. Lo studio delle cose di Dio non può mai essere disgiunto dalla fede e dalla preghiera autentica. Ma nella via ordinaria della crescita nella fede, la formazione è necessaria. Completa il comandamento: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, tutta la tua mente e tutte le tue forze”.

Nelle dialogo dei bambini durante la Veglia pasquale, gli ebrei mettono in evidenza che c'è posto per tutti nell’Alleanza con il Dio di Abramo, ma allo stesso tempo dicono che un ebreo che non studia (non si sforza di istruirsi) non potrà mai essere un buon ebreo. I Benedettini vedono l’equilibrio della vita in questi tre verbi: “Ora et labora et lege”, Prega, lavora e studia.

Quanti cristiani aprono la Bibbia, cercando sinceramente di capire le lettere di san Paolo con la preghiera e lo studio, di formarsi seriamente? Non sono forse Parola di Dio? Ti è indifferente comprendere ciò che Dio vuole dirti? Eppure san Paolo scriveva “in tutte le lettere” alcune cose difficili da comprendere” (2 Pt 3,16) a comunità costituite da persone normali, di ceto umile, senza particolare scuole in precedenza. San Pietro aggiunge che Paolo fa questo “secondo la sapienza che gli è stata data” (2 Pt 3,15) ma anche che gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina” (2 Pt 3,16). I saputelli e gli esaltati sono avvisati, quelli che si credono maestri e giudicano il Papa e i sacerdoti mentre pretendono “di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure” (1 Tim 1,7). Purtroppo, duemila anni dopo, questo flagello è ancora presente, anche nella nostra parrocchia. Direbbe san Paolo se venisse tra noi: “A questi tali bisogna chiudere la bocca, perché mettono in scompiglio intere famiglie, insegnando … cose che non si devono insegnare”. (Tt 1,11).

Vediamo dunque che san Paolo non rinuncia a formare tutti i membri delle comunità cristiane con l’esperienza e con l’insegnamento. Diremmo oggi formare i laici, senza escludere nessuno. E sia il suo modo di evangelizzare, appoggiandosi innanzitutto sulla grazia del Vangelo, Parola viva ed efficace, che il contenuto catechetico del suo insegnamento devono guidarci. Santa Teresa d’Avila e tanti altri santi hanno speso molte energie per la formazione intellettuale delle loro comunità, della gioventù, dei laici. Non significa che chi ha meno capacità sia meno gradito a Dio. Ma Dio (e la Chiesa sulla scia del popolo eletto) vuole che si sviluppi, anche con sacrificio, la formazione personale e comunitaria.

La grande ignoranza e la superficialità, più o meno colpevole, fa cadere in trappole, abboccare a proposte ingannatrici sia nella dimensione spirituale che sociale.

 

Prima Lettura  Ef 1, 15-23
Dio ha dato Cristo alla Chiesa come capo su tutte le cose: essa è il corpo di lui.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.
Egli la manifestò in Cristo,
quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,
al di sopra di ogni Principato e Potenza,
al di sopra di ogni Forza e Dominazione
e di ogni nome che viene nominato
non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi
e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
essa è il corpo di lui,
la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose. 
 
Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 8
Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa.

O Signore, Signore nostro,
quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!
Voglio innalzare sopra i cieli la tua magnificenza,
con la bocca di bambini e di lattanti.

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi. 

Canto al Vangelo 
  Gv 15,26
Alleluia, alleluia.

Lo Spirito della verità darà testimonianza di me,
dice il Signore,
e anche voi date testimonianza.
Alleluia.
 
Vangelo   
Lc 12, 8-12
Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».  

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