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giovedì 13 ottobre 2022

AVETE PORTATO VIA LA CHIAVE DELLA CONOSCENZA / giovedì XXVIII sett. T.O., pari.

 

Artemide Efesia - Tivoli.

San Paolo scrive ai cristiani della città di Efeso, crocevia commerciale di primo piano. Si presenta come inviato di Cristo Gesù e li chiama santi, cioè separati dal resto del popolo per una chiamata e una missione speciale data da Dio.

A Efeso spiccava il culto di Artemide col suo meraviglioso tempio, la sua statua maestosa. Quel culto attirava molti devoti in cerca di grazie e faceva girare molti soldi: offerte al tempio, vendita di statuine, ecc. I commercianti perseguiteranno la nuova dottrina annunciata da Paolo perché la gratuità dell’amore di Dio rischia di rovinare gli affari (Atti 19, 23-41).

Infatti Paolo ricorda ai credenti innanzitutto ciò che Dio ha fatto per loro, permettendogli di conoscere la grazia, cioè la felicità di essere stati scelti, perdonati, giustificati gratuitamente e di entrare in intimità con Dio come figli, per mezzo di Gesù Cristo, di conoscere il mistero della sua volontà, solo ora rivelato. E quindi Paolo non chiede benedizioni o grazie per i credenti, né offerte, ma benedice Dio che li ha colmati con amore gratuito. Paolo contempla l’opera di Dio ed eleva benedizioni a lui che ha fatto ogni cosa in modo stupendo.

Questa impostazione ebraica, biblica, è quella comune nelle nostre parrocchie? L’impostazione del culto di Artemide è diametralmente opposta alla fede cristiana. Lo fiutano i commercianti e artigiani pagani, per cui si scagliano contro i cristiani. Ma se il paganesimo è largamente frutto di ignoranza, che dire quando chi conosce la verità ritorna indietro allo schema pagano? Quando chi ha o potrebbe avere la chiave della conoscenza, non entra e impedisce agli altri di entrare, come dice Gesù oggi?

Come mai per tanti quell’abbondanza di grazia riversata da Dio con ogni sapienza e intelligenza è una cosa bella da leggere ma non tocca la loro vita?

 

Prima Lettura   Ef 1, 1-10
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono a Èfeso credenti in Cristo Gesù: grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
In lui, mediante il suo sangue,
abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,
secondo la ricchezza della sua grazia.
Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi
con ogni sapienza e intelligenza,
facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
secondo la benevolenza che in lui si era proposto
per il governo della pienezza dei tempi:
ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra.   

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 97
Il Signore ha rivelato la sua giustizia.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.     

Canto al Vangelo
    Gv 14,6
Alleluia, alleluia.

Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Alleluia.


Vangelo   
Lc 11, 47-54
Sarà chiesto conto del sangue di tutti i profeti: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: “Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno”, perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall’inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l’altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l’avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca. 

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