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lunedì 19 dicembre 2022

MARIA E GIUSEPPE: ATTRAVERSARE LA SOGLIA DELLA SPERANZA / IV Domenica di Avvento 2022.

 


Una frontiera è un limite ma anche una soglia che apre verso altro. Qui finisce il tuo territorio, la tua capacità, il tuo progetto, le tue relazioni sicure, la tua “comfort zone” come si dice; oltre, inizia il territorio di un altro popolo, di Dio, della grazia, di opportunità di una vita più grande, più ricca e migliore.

Dio vuole che usiamo le nostre capacità ma ci invita ad andare oltre, lì dove non siamo capaci ma dove ci guida e agisce la sua grazia. Acaz non vuole attraversare questa soglia e – può succedere anche a noi – riveste di religiosità il suo rifiutare l’aiuto del Signore!!! Ma questo non ferma il progetto di Dio. È lui che se ne esclude.

Maria e Giuseppe, hanno anche loro il loro progetto. Ma Dio sembra contraddirlo, anche se è santo. Giuseppe si vede tradito da Maria su un punto estremamente sensibile, eppure non pensa alla vendetta, alla collera, ma sentendosi escluso dalla storia di lei la vuole preservare quanto più possibile. C'è una immensa grandezza in questo atteggiamento, dove l'essere giusto diventa rispetto e misericordia. Ma Dio raccoglie il suo progetto e lo introduce nel suo: Maria è veramente la sua sposa e lui lo sposo, sarà lui a dare il nome al bambino e a renderlo figlio di Davide.

Cerchiamo quindi in questi giorni di preparazione al Natale di vedere quali soglie il Signore ci chiede di attraversare. Una soglia difficile è quella del perdono. Dal sito ANSA (Il Natale di Kiev senza luci e senza "perdono" - Cronaca - ANSA) apprendiamo che i vescovi ucraini (solo di Kiev?) hanno concordato di non parlare di perdono a Natale. Ci scandalizziamo? Guardiamo le nostre difficoltà a perdonare e a chiedere perdono in ambiente familiare, sociale, ecc., e dal nostro divano vorremmo giudicare chi soffre già da otto anni per l’aggressione al proprio paese, in particolare da dieci mesi con decine di migliaia di morti e 5 ondate successive di sfollati all’estero o all’interno del paese? Dice il vescovo latino di Kiev: “Abbiamo deciso di non parlare di perdono, non è il momento giusto per farlo. A nome di chi dovremmo offrire il perdono, di una donna che è stata stuprata? Di una mamma che ha visto ucciso il figlio al fronte e non sarà per questo alla tavola della festa ? A chi dovremmo dare il nostro perdono: a chi non lo ha mai chiesto?". "Si potrà cominciare a parlare di perdono, se vogliamo dare valore a questa parola e non farne una caricatura, solo quando sarà finita la guerra".

Una buona preparazione al Natale sarà di chiedere e offrire il perdono attorno a noi. Attraverso la comunione dei santi, aiuterà anche altri ad aprirsi alla misericordia di Dio.

 

Prima Lettura  Is 7, 10-14
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio.

Dal libro del profeta Isaia
In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 23
Ecco, viene il Signore, re della gloria.

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
 
Seconda Lettura  
Rm 1, 1-7

Gesù Cristo, dal seme di Davide, figlio di Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!

Canto al Vangelo 
  Mt 1,23
Alleluia, alleluia.

Ecco, la vergine concepirà e darà la luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele: «Dio con noi ».
Alleluia.

  

Vangelo   Mt 1, 18-24
Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide.

Dal vangelo secondo Matteo
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

 

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