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martedì 20 dicembre 2022

01 ITINERARI CATECUMENALI PER LA VITA MATRIMONIALE / INTRODUZIONE

 


Nel 1981, “Familiaris Consortio” chiedeva itinerari catecumenali per la preparazione al matrimonio. Sotto l’impulso di Papa Francesco che ha aperto questo tema fin dalla sua elezione, il 15 giugno scorso, come frutto dell’anno “Amoris Laetitia” e di varie esperienze concrete in alcune Diocesi, innanzitutto a Roma, il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ha pubblicato Orientamenti dal titolo “Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale”.

Dal 1981, non vedo parrocchie o diocesi che abbiano accolto integralmente l’invito di Papa Giovanni Paolo II tranne chi ha il Cammino Neocatecumenale. Ma anche questi ultimi “Orientamenti”, a mia conoscenza, non suscitano grande interesse. Eppure la famiglia è la base naturale della società umana e della Chiesa. Da essa dipende l’equilibrio e la trasmissione dei valori e il futuro stesso dell’Umanità e della Chiesa. E oggi è la realtà più attaccata. Ora, la pastorale comune di preparazione al matrimonio continua a produrre matrimoni nulli, oppure validi ma con sposi talmente impreparati da non essere capaci di superare le inevitabili prime crisi, per cui molti finiscono rapidamente con separazioni e divorzi e, col tempo, con nuove unioni. Papa Francesco trae anche un’altra conclusione: nei confronti dei fidanzati è un’ingiustizia non proporre loro una solida preparazione al matrimonio, come – aggiungo io – ogni parrocchia ha il dovere di giustizia verso tutti di proporre un catecumenato serio e profondo sia pre che post-battesimale. Non è normale che, come ancora domenica scorsa, un padrino dopo aver fatto l’incontro di preparazione al battesimo e celebrato il rito mi dica: “il mio compito è di prendermi cura del bambino (solo su un piano umano affettivo)!” Egli ha appena promesso qualche minuto prima di aiutare i genitori ad educarlo nella fede! Non è possibile che dopo aver preso l’impegno di educare il suo bambino nella fede, il padre dica: “la Cresima, vabbè, se vorrà” nel senso che, tutto sommato, la Cresima è facoltativa e la famiglia non deve influire sulla scelta del ragazzo.  Certamente non si costringe un figlio a fare la Cresima. Ma un padre che crede che il più grande tesoro che può dare è trasmettergli la fede non dice “vabbè” riguardo ai sacramenti. Dio dice di Abramo: Infatti io l'ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui ad osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore realizzi per Abramo quanto gli ha promesso»(Gen. 18,19, vedi anche 17:9 ). Perché lo dimentichiamo?

Come per altri documenti, pubblicherò quindi a puntate questi “Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale”. Ma, in anteprima, ecco il n. 66 di “Familiaris Consortio” al quale Papa Francesco fa riferimento. Vedremo che tutti gli elementi fondamentali sono già presenti, quarant’uno anni fa! Perché non si è dato ascolto? Lo Spirito Santo non dà forse al Papa un discernimento universale per il nostro bene a tutti?

 

FAMILIARIS CONSORTIO

La preparazione (AL MATRIMONIO).

66. Più che mai necessaria ai nostri giorni è la preparazione dei giovani al matrimonio e alla vita familiare. In alcuni Paesi sono ancora le famiglie stesse che, secondo antiche usanze, si riservano di trasmettere ai giovani i valori riguardanti la vita matrimoniale e familiare, mediante una progressiva opera di educazione o iniziazione. Ma i mutamenti sopravvenuti in seno a quasi tutte le società moderne esigono che non solo la famiglia, ma anche la società e la Chiesa siano impegnate nello sforzo di preparare adeguatamente i giovani alle responsabilità del loro domani. Molti fenomeni negativi che oggi si lamentano nella vita familiare derivano dal fatto che, nelle nuove situazioni, i giovani non solo perdono di vista la giusta gerarchia dei valori, ma, non possedendo più criteri sicuri di comportamento, non sanno come affrontare e risolvere le nuove difficoltà. L'esperienza però insegna che i giovani ben preparati alla vita familiare in genere riescono meglio degli altri.

Ciò vale ancor più per il matrimonio cristiano, il cui influsso si estende sulla santità di tanti uomini e donne. Per questo la Chiesa deve promuovere migliori e più intensi programmi di preparazione al matrimonio, per eliminare, il più possibile, le difficoltà in cui si dibattono tante coppie a ancor più per favorire positivamente il sorgere e il maturare dei matrimoni riusciti.

La preparazione al matrimonio va vista e attuata come un processo graduale e continuo. Essa, infatti, comporta tre principali momenti: una preparazione remota, una prossima e una immediata.

La preparazione remota ha inizio fin dall'infanzia, in quella saggia pedagogia familiare, orientata a condurre i fanciulli a scoprire se stessi come esseri dotati di una ricca e complessa psicologia e di una personalità particolare con le proprie forze e debolezze. E' il periodo in cui va istillata la stima per ogni autentico valore umano, sia nei rapporti interpersonali, sia in quelli sociali, con quel che ciò significa per la formazione del carattere, per il dominio ed il retto uso delle proprie inclinazioni, per il modo di considerare e incontrare le persone dell'altro sesso, e così via. E' richiesta, inoltre, specialmente per i cristiani, una solida formazione spirituale e catechetica, che sappia mostrare nel matrimonio una vera vocazione e missione, senza escludere la possibilità del dono totale di sé a Dio nella vocazione alla vita sacerdotale o religiosa.

Su questa base in seguito si imposterà, a largo respiro, la preparazione prossima, la quale - dall'età opportuna e con un'adeguata catechesi, come in un cammino catecumenale - comporta una più specifica preparazione ai sacramenti, quasi una loro riscoperta. Questa rinnovata catechesi di quanti si preparano al matrimonio cristiano è del tutto necessaria, affinché il sacramento sia celebrato e vissuto con le dovute disposizioni morali e spirituali. La formazione religiosa dei giovani dovrà essere integrata, al momento conveniente e secondo le varie esigenze concrete, da una preparazione alla vita a due che, presentando il matrimonio come un rapporto interpersonale dell'uomo e della donna da svilupparsi continuamente, stimoli ad approfondire i problemi della sessualità coniugale e della paternità responsabile, con le conoscenze medico-biologiche essenziali che vi sono connesse, ed avvii alla familiarità con retti metodi di educazione dei figli, favorendo l'acquisizione degli elementi di base per un'ordinata conduzione della famiglia (lavoro stabile, sufficiente disponibilità finanziaria, saggia amministrazione, nozioni di economia domestica, ecc.).

Infine non si dovrà tralasciare la preparazione all'apostolato familiare, alla fraternità e collaborazione con le altre famiglie, all'inserimento attivo in gruppi, associazioni, movimenti e iniziative che hanno per finalità il bene umano e cristiano della famiglia.

La preparazione immediata a celebrare il sacramento del matrimonio deve aver luogo negli ultimi mesi e settimane che precedono le nozze quasi a dare un nuovo significato, nuovo contenuto e forma nuova al cosiddetto esame prematrimoniale richiesto dal diritto canonico. Sempre necessaria in ogni caso, tale preparazione si impone con maggiore urgenza per quei fidanzati che ancora presentassero carenze e difficoltà nella dottrina e nella pratica cristiana.

Tra gli elementi da comunicare in questo cammino di fede, analogo al catecumenato, ci deve essere anche una conoscenza approfondita del mistero di Cristo e della Chiesa, dei significati di grazia e di responsabilità del matrimonio cristiano, nonché la preparazione a prendere parte attiva e consapevole ai riti della liturgia nuziale.

Alle diverse fasi della preparazione al matrimonio - che abbiamo descritto solo a grandi linee indicative - devono sentirsi impegnate la famiglia cristiana e tutta la comunità ecclesiale. E' auspicabile che le conferenze episcopali, come sono interessate ad opportune iniziative per aiutare i futuri sposi ad essere più consapevoli della serietà della loro scelta e i pastori d'anime ad accertarsi delle loro convenienti disposizioni, così curino che sia emanato un Direttorio per la pastorale della famiglia. In esso si dovranno stabilire, anzitutto, gli elementi minimi di contenuto, di durata e di metodo dei «Corsi di preparazione», equilibrando fra loro i diversi aspetti - dottrinali, pedagogici, legali e medici - che interessano il matrimonio, e strutturandoli in modo che quanti si preparano al matrimonio, al di là di un approfondimento intellettuale, si sentano spinti ad inserirsi vitalmente nella comunità ecclesiale.

Benché il carattere di necessità e di obbligatorietà della preparazione immediata al matrimonio non sia da sottovalutare - ciò che succederebbe qualora se ne concedesse facilmente la dispensa - tuttavia, tale preparazione, deve essere sempre proposta e attuata in modo che la sua eventuale omissione non sia di impedimento per la celebrazione delle nozze.

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