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lunedì 28 febbraio 2022

ESSERE RICOLMI DI GIOIA IN TEMPO DI GUERRA? / Lunedì VIII sett. T.O., pari.

 


Nel contesto angoscioso di questa guerra e i rischi devastanti di allargamento, san Pietro ci rincuora con una parola forte: la promessa di un'eredità incorruttibile ed eterna così grande che anche in mezzo alle persecuzioni e alle prove più grandi possiamo essere ricolmi di gioia. Non solo perché dopo la notte verrà la luce del mattino, ma, come cristiani, benché la Chiesa preghi continuamente per il dono della Pace, già nella fede possiamo chiamare opportunità ciò che ci affligge, ciò che ci ferisce profondamente come tutti gli altri uomini.

Un tale desidera quella Vita che nulla potrà intaccare, e chiede a Gesù cosa deve fare. La risposta di Gesù, in tempo di pace, non è diversa da quella di Pietro ai cristiani perseguitati: bisogna avere una fede piena, appoggiare totalmente la propria vita al Signore, riferire tutto a lui, ricevere tutto da lui, rinascere a vita nuova in Cristo. Nella fede possiamo vedere il lato positivo delle spogliazioni subite a causa delle persecuzioni. Senza persecuzioni bisogna spogliarsi volontariamente, disfarsi di tutto e darlo ai poveri per riporre la propria sicurezza solo in Dio che è padre e provvede. Questo tale non ci riuscì e se ne andò scuro in volto, perché attaccato ai suoi beni. E i discepoli sono sgomenti perché si vedono anch'essi legati alle poche cose che hanno. Gesù li rincuora con una parola immensa: essere salvati è  «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». Qualunque sia la mia debolezza, anche se rimango un verme tutta la vita posso confidare in Dio! Ma Dio ha per me un progetto più nobile ancora: egli può, già qui, su questa terra, darmi quell’amore che mi distacca dai beni e dalle sicurezze terreni e mi fa pregustare la vita eterna.

Gesù ha pianto di fronte a Gerusalemme che non aveva compreso la via della pace e stava per vivere le sofferenze immane dell'assedio e delle distruzioni. La Chiesa opera sempre per prevenire, soccorrere, curare, cercare soluzioni di pacificazione. La Chiesa sa quanto la guerra è rischiosa per l'uomo sia sul piano terreno che strettamente spirituale perché molti possono essere scandalizzati, sentendosi abbandonati da Dio. Il Magistero non cessa di ripetere che la guerra non può mai essere una soluzione buona per la risoluzione dei conflitti. Ma non può rinunciare ad annunciare la speranza anche quando incombe la catastrofe: la Vittoria di Cristo sul male e sulla morte fa che, attraverso una fede viva, tutto serva al bene di coloro che amano Dio.

 

Prima Lettura   1 Pt 1, 3-9
Voi amate Gesù Cristo, pur senza averlo visto e credete in lui; perciò esultate di gioia indicibile.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.
Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco – torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime. 

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 110
Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza.

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
tra gli uomini retti riuniti in assemblea.
Grandi sono le opere del Signore:
le ricerchino coloro che le amano.

Egli dà il cibo a chi lo teme,
si ricorda sempre della sua alleanza.
Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere,
gli diede l’eredità delle genti.

Mandò a liberare il suo popolo,
stabilì la sua alleanza per sempre.
Santo e terribile è il suo nome.
La lode del Signore rimane per sempre.  

Canto al Vangelo 
  2 Cor 8,9 
Alleluia, alleluia.

Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.


Vangelo 
  Mc 10, 17-27
Vendi quello che hai e vieni! Seguimi!

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio». 
 

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