Visualizzazioni totali

venerdì 11 febbraio 2022

INVINCIBILI EPPURE PRUDENTI / Festa di San Castrese, 11 febbraio.

 

Ritratto di san Castrese. Arte popolare, in parrocchia.

Oggi è la festa del santo Patrono della Parrocchia, Castrese, vescovo e martire. Ci sono letture proprie. Suggeriscono un percorso spirituale molto fecondo:

Nel Vangelo, Gesù consiglia di guardarsi degli uomini anche se le loro persecuzioni permetteranno di rendere testimonianza al Vangelo. Sembra una contraddizione: se la Chiesa è missionaria per natura, consegniamoci invece ai tribunali, andiamo nelle sinagoghe, nelle moschee, a provocare per rendere testimonianza a Gesù. Non è forse il Cristo, l’unico Nome nel quale c'è salvezza per gli uomini? Non è forse quello che hanno fatto in piazza i primi martiri francescani, appena sbarcati in Marocco e san Francesco non li ha forse lodati come veri frati minori?

Perché Gesù non consiglia questo? Per due motivi:

Il primo motivo è di fondo: parlino prima le opere. La Chiesa evangelizza per attrazione ripetono papa Benedetto e papa Francesco. Dio rispetta la libertà degli uomini e non vuole annunci violenti o basati sulla paura. Anche se ogni uomo muore e deve dare al più presto una risposta al senso della sua vita, Gesù vuole che testimoniamo con dolcezza e rispetto (1 Pietro 3,15), il che non esclude né la franchezza né il coraggio dell’annuncio. San Francesco riconobbe l’ eroicità dei primi cinque frati martiri, ma capì che il loro approccio era spiritualmente pericoloso per i frati e per l’evangelizzazione, e impose un altro atteggiamento. Nel Capitolo XVI della prima Regola egli raccomanda innanzitutto ai ministri di impedire a tutti gli esaltati di andare in missione tra gli infedeli. Poi, ancora:

Dice il Signore: "Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi. Siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe". (Matteo 10,16)

I frati poi che vanno fra gli infedeli, possono comportarsi spiritualmente in mezzo a loro in due modi. Un modo è che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio a e confessino di essere cristiani. L'altro modo è che quando vedranno che piace al Signore, annunzino la parola di Dio perché essi credano in Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo, Creatore di tutte le cose, e nel Figlio Redentore e Salvatore, e siano battezzati, e si facciano cristiani, poiché, se uno non sarà rinato per acqua e Spirito Santo non può entrare nel regno di Dio.   ...

Vale la pena leggere tutto questo capitolo che è un breve trattato di evangelizzazione. E san Francesco seguirà questa linea quando si unirà alla crociata.

C'è anche  un secondo motivo di sano realismo: a tutti piace la promessa di liberazione di Isaia (1° lettura) quella che Gesù proclamerà compiuta a Nazareth, ma san Paolo spiega che la liberazione passa attraverso la sequela di Cristo, cioè attraverso la croce (2° lettura). Quando Mosè è mandato da Dio in Egitto, le sue prime azioni suscitano un inasprimento della schiavitù per gli ebrei, ed essi gliene danno la colpa. Solo pian piano prendono fiducia in Dio.  Ma chi si trova nella persecuzione senza averla cercata, se si appoggia al Signore e dice “sì” alla croce, sperimenta di essere accompagnato intimamente e di trovare una libertà insospettata, come promette Gesù e testimonia san Paolo. Non è così scontato però vivere continuamente di fede! Per questo Gesù dice di perseverare fino alla fine. Il consegnarsi di san Castrese ai suoi persecutori è una grazia ma anche certamente il frutto di un costante cammino di crescita spirituale.

 

Is 61:1-3a Lo spirito del Signore Dio è su di me

perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione;

mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri,

a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,

a proclamare la libertà degli schiavi,

la scarcerazione dei prigionieri,

a promulgare l'anno di misericordia del Signore,

un giorno di vendetta per il nostro Dio,

per consolare tutti gli afflitti,

per allietare gli afflitti di Sion,

per dare loro una corona invece della cenere,

olio di letizia invece dell'abito da lutto,

canto di lode invece di un cuore mesto.

.

2Tm 2,8-13.3,10-12 Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo, a causa del quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch'essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Certa è questa parola:

Se moriamo con lui, vivremo anche con lui;

se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo;

se lo rinneghiamo, anch'egli ci rinnegherà;

se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele,

perché non può rinnegare se stesso.

Tu invece mi hai seguito da vicino nell'insegnamento, nella condotta, nei propositi, nella fede, nella magnanimità, nell'amore del prossimo, nella pazienza, nelle persecuzioni, nelle sofferenze, come quelle che incontrai ad Antiochia, a Icònio e a Listri. Tu sai bene quali persecuzioni ho sofferto. Eppure il Signore mi ha liberato da tutte. Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati.

 

Matteo 10,17-22 Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato.

Nessun commento:

Posta un commento