Visualizzazioni totali

lunedì 21 febbraio 2022

DAVIDE AMAVA I SUOI NEMICI? / VII Domenica T.O., C.

 




In questa domenica preghiamo per la pace in Ucraina. La Liturgia ci da esempi di comportamento in guerra, con i nemici. E l’attualità drammatica ci obbliga a penetrare più profondamente nella Parola di Dio.

Innanzitutto Gesù precisa che si rivolge a coloro che ascoltano. Non tutti ascoltano. L’abbiamo visto varie volte con i discepoli stessi. Anzi, è difficile ascoltare. La fase del Sinodo che stiamo vivendo in parrocchia lo mostra nel suo aspetto più ordinario e benigno: bisogna essere attenti perché tutti parlino e non solo alcuni; qualche momento diventa discussione – amichevole – e non più solo raccolta dell’opinione di ciascuno. Fare spazio alla Parola di Dio è più difficile ancora.

La seconda lettura ci presenta lo spartiacque tra il primo ‘adam (= terrestre) e la sua discendenza che vengono dalla terra e il nuovo Adamo che viene dal cielo. La prima lettura con Davide riguarda l’uomo terrestre, il Vangelo riguarda l’uomo celeste.

Davide non può amare i suoi nemici, l’uomo celeste sì. Eppure mentre Saul lo vuole uccidere, Davide risparmia Saul quando questi sta alla sua mercé. Come mai? Davide ha una fede profonda in Dio, sa di dipendere da lui per la sua vita e rispetta non Saul, ma Dio in Saul, rispetta la consacrazione del Signore, anche se Saul è stato infedele. Questo ultimo particolare è importante: la consacrazione rimane anche nel peccatore! Se invece di una fede autentica Davide fosse stato guidato da una fede sentimentale, avrebbe ceduto alla rabbia, al desiderio di vendetta. L’atteggiamento così nobile e fermo di Davide è quindi possibile per “l’uomo di terra” se si lascia guidare dalla fede. Il frutto nel cuore si effonde anche fuori. Davide avrà il regno più tardi ma fondato sulla Grazia e non sulla violenza. Abner, oggi con Saul e quindi nemico mortale di Davide, diventerà un suo fedele generale. Così sarà per tutto il popolo. L’atteggiamento di fede di Davide si rivela col tempo la migliore avvedutezza politica. Conviene obbedire a Dio, anche adesso, ed è la base sulla quale si può innestare il Vangelo.

Gesù ci chiede di amare i nemici. Ne abbiamo il potere in germe nel nostro battesimo, e a questo siamo chiamati in quanto battezzati. I musulmani accusano i cristiani di essere adolescenti simpatici e romantici che si riempiono la bocca di bellissime parole di amore ma, in pratica, non fanno nulla di quello che vanno predicando, quando non sono coscientemente ipocriti. Attenti dunque ai “Mistici”, agli “Uomini e donne celesti” il cui amore “è come una nube del mattino, come la rugiada che all'alba svanisce” ( Os 6,4;  Os 13,3). Il Vangelo non è nemmeno una legge, impossibile da mettere in pratica per l’uomo con i suoi sforzi di coerenza. Solo chi crede fermamente che Dio ha tutto nelle mani, si lascia guidare totalmente e entra nell’obbedienza a Dio, può camminare sulla strada delle beatitudini. La fede di Davide è la base di ogni credente. Pregando per il dono della pace, abbandoniamo a Dio tutte le nostre situazioni di conflitto, aperto o latente, e chiediamo al Signore la grazia di cooperare con lui nel costruire il suo Regno in queste situazioni che sono alla nostra portata ma fanno parte del suo progetto di salvezza per tutta l’umanità.

 

Prima Lettura  1 Sam 26,2.7-9.12-13.22-23
Il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano.

Dal primo libro di Samuele
In quei giorni, Saul si mosse e scese al deserto di Zif conducendo con sé tremila uomini scelti di Israele, per ricercare Davide nel deserto di Zif. 
Davide e Abisai scesero tra quella gente di notte ed ecco Saul giaceva nel sonno tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra a capo del suo giaciglio mentre Abner con la truppa dormiva all'intorno. Abisai disse a Davide: «Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l'inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo». Ma Davide disse ad Abisai: «Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?». 
Davide portò via la lancia e la brocca dell'acqua che era dalla parte del capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore. Davide passò dall'altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era grande spazio tra di loro. 
E Davide gridò: «Ecco la lancia del re, passi qui uno degli uomini e la prenda! Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore».

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 102
Il Signore è buono e grande nell'amore.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue malattie;
salva dalla fossa la tua vita,
ti corona di grazia e di misericordia.

Buono e pietoso è il Signore,
lento all'ira e grande nell'amore.
e non conserva per sempre il suo sdegno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati,
non ci ripaga secondo le nostre colpe.

Come dista l'oriente dall'occidente,
così allontana da noi le nostre colpe.
Come un padre ha pietà dei suoi figli,
così il Signore ha pietà di quanti lo temono.
   

Seconda Lettura  
1 Cor 15,45-49

Come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. 
Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. 
Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti.
E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste.
 
Canto al Vangelo  
Gv 13,34
Alleluia, alleluia.

Vi dò un comandamento nuovo, dice il Signore:
che vi amiate a vicenda, come io ho amato voi. 
Alleluia.

  

Vangelo  Lc 6,27-38
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. 
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.  Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio».

 

Nessun commento:

Posta un commento