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giovedì 13 settembre 2018

VA IN ROVINA IL DEBOLE PER IL QUALE CRISTO E' MORTO! / san Giovanni Crisostomo 2018


“A voi che ascoltate, io dico:” inizia così il Vangelo. Significa che ci sono quelli che non ascoltano. Non basta sentire ma bisogna ascoltare. Quando si dice di figli o di un coniuge: “non mi ascolta” significa “non mi obbedisce”, “non accetta le mie ragioni”, ecc. Succede che pur frequentando la Chiesa sentiamo la Parola di Dio ma non l’ascoltiamo, non l’accettiamo, non vogliamo obbedirle, alle ragioni del Signore opponiamo le nostre ragioni senza nemmeno abbassare di un centimetro la testa.
Il discepolo, invece, è “l’uomo dall’orecchio aperto” colui che ascolta. Non significa che comprende tutto subito ma rimane “sotto” la Parola di Dio. Come dice il vescovo di Starsburgo nella sua lettera pastorale “Mieux vaut tard” (“meglio tardi” … che mai) sui casi di pedofilia, dobbiamo chiedere “un cuore che ascolta e delle orecchie che amano” (§2), nel senso che è difficile per noi entrare in certe logiche del Vangelo o della sofferenza degli altri. San Cirillo di Gerusalemme diceva ai catecumeni che trovavano il tempo della preparazione al battesimo troppo lungo, certe insistenze troppo ripetitive, o erano turbati da altri movimenti del cuore: “tu mi dici che non vuoi più venire all’ascolto perché non ti dice niente. Io ti dico di venire perché se tu non ascolti, i demoni che te lo impediscono loro sentono e tremano, si indeboliscono”. Un modo per NON ascoltare è di sentirsi SOPRA la Parola di Dio, avere “la conoscenza che riempie di orgoglio” (prima lettura).
Sempre riguardo a questa lettera del vescovo di Strasburgo, Mons Ravel, in una intervista, ha spiegato perché solo oggi l’ha scritta: da vescovo militare in tanti anni aveva avuto da trattare solo un caso di pedofilia di un suo prete. Non gli era entrato nel cuore, non aveva preso le misure del dramma e in particolare della sofferenza delle vittime come adesso che ha dovuto trattare quattordici casi in meno di due anni che sta nella sua nuova sede !
Mons. Ravel parla di non dare scandalo, come san Paolo oggi. Se san Paolo dice che è pronto a non mangiare più carne se qualcuno può pensare che così mescola il culto a Cristo e agli idoli, quanto a maggior ragione io cristiano cercherò di avere una condotta che non desti sospetti inutilmente. In questo modo eviterò anche tentazioni, per lo meno quella della presunzione di credermi superiore agli altri.
Ma diciamo la verità, il modo radicale per non cadere nella tentazione della presunzione e della scienza che gonfia è di misurarsi sinceramente con l’insegnamento del Vangelo di oggi: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro.” Mica le suore della messa della mattina quando ascoltano queste parole del loro amato Maestro, si sentono apposto e dicono: “ma queste cose le facciamo da sempre”. Si sentono piccole piccole … anche loro.


Prima Lettura   1 Cor 8, 1-7.11-13
Ferendo la coscienza debole dei fratelli, voi peccate contro Cristo.  
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, la conoscenza riempie di orgoglio, mentre l’amore edifica. Se qualcuno crede di conoscere qualcosa, non ha ancora imparato come bisogna conoscere. Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto.
Riguardo dunque al mangiare le carni sacrificate agli idoli, noi sappiamo che non esiste al mondo alcun idolo e che non c’è alcun dio, se non uno solo. In realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo che sulla terra – e difatti ci sono molti dèi e molti signori –,
per noi c’è un solo Dio, il Padre,
dal quale tutto proviene e noi siamo per lui;
e un solo Signore, Gesù Cristo,
in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo grazie a lui.
Ma non tutti hanno la conoscenza; alcuni, fino ad ora abituati agli idoli, mangiano le carni come se fossero sacrificate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com’è, resta contaminata.
Ed ecco, per la tua conoscenza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello.   

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 138
Guidami, Signore, per una via di eternità.
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie. 
Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda;
meravigliose sono le tue opere.
Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri;
vedi se percorro una via di dolore
e guidami per una via di eternità. 

Canto al Vangelo
   1 Gv 4,12
Alleluia, alleluia.

Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi
e l’amore di lui è perfetto in noi.
Alleluia.

 
Vangelo   
Lc 6, 27-38
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.  
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». 

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