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venerdì 21 settembre 2018

BREAKING NEWS: GESU' COMPROMESSO CON I PECCATORI / 21 settembre San Matteo

Costui accoglie i peccatori e mangia con loro - Jan Vermeyen, pittore fiammingo del 1500.


Il Vangelo di ieri meritava un intero ritiro. Ma non potevo scrivere due post. L’anno prossimo avremo la possibilità di meditarlo.
Oggi il Signore ci parla tramite l’Apostolo Matteo.
Dalla prima lettura vediamo come i carismi, donati per costruire la comunità cristiana e quindi essenziali, sono posti però dopo le esortazioni sul comportamento che deve caratterizzare tutti i redenti. Prima cristiani e dopo apostoli o profeti o … maestri (“Fratelli miei, non vi fate maestri in molti, sapendo che noi riceveremo un giudizio più severo …” (Giacomo 3:1). Diceva qualcuno: “ci vuole niente per fare un prete. Qualche anno di seminario e di studio. Quello che è difficile è fare un cristiano”. Una Chiesa piena di maestri che non danno testimonianza non può evangelizzare. Papa Francesco ripete spesso che i vescovi, i preti, i teologi, servono, ma se la Chiesa va avanti è per la santità. 
Su questo dobbiamo tutti molto camminare… con gioia e speranza. Perché tutto è grazia. Gesù è venuto per i peccatori, per gli ammalati. Va a pranzo con loro, li accetta alla sua tavola. Nella nostra società molto più libera, certe frequentazioni, certi inviti a cena, continuano a compromettere. Gesù, mangiando con i pubblicani e i peccatori non poteva farci comprendere meglio che si comprometteva con noi, che stava al nostro fianco. Chiamandoci però alla conversione (alla guarigione).
San Paolo mi stupisce sempre perché annuncia il Vangelo senza sconti a tutti, anche alle persone meno preparate sul piano umano. Se non fosse convinto che la salvezza è un dono gratuito, che la nostra trasformazione è frutto della sola grazia (con la collaborazione libera dell’uomo), non potrebbe farlo, non dovrebbe farlo. Invece nessuno è capace di vivere il Vangelo con i suoi sforzi. Non esiste un carattere o una intelligenza che siano più adatti al Vangelo.
San Matteo è l’esempio più evidente tra gli Apostoli di questa salvezza gratuita che diventa poi anche missione. Non solo salvato ma maestro di fede, annunciatore del Vangelo. “Miserando atque eligendo”. Facendogli misericordia, lo scelse. Questa frase, scritta per san Matteo, è diventata il motto episcopale di Jorge Bergoglio, oggi vescovo di Roma sotto il nome di Francesco, perché sente che queste parole riflettono la sua esperienza spirituale.

Prima Lettura  Ef 4, 1-7. 11-13
Cristo ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere evangelisti.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. 

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 18
Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio. 

Canto al Vangelo  
Alleluia, alleluia.

Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore;
ti acclama il coro degli apostoli.
Alleluia.


Vangelo  Mt 9, 9-13
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori». 


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