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sabato 8 settembre 2018

PEDOFILIA E CULTURA DELL'INSABBIAMENTO: MESSAGGIO DEL VESCOVO DI PARIGI


Al centro il nuovo Arcivescovo di Parigi, Michel Aupetit.

Dopo la lettera al Popolo di Dio di papa Francesco del 20 agosto, ancora poche diocesi e realtà ecclesiali hanno pubblicamente reagito. Lo ha fatto immediatamente la Chiesa di Hong Kong stabilendo con iniziative concrete che questo mese di settembre sarebbe dedicato alla preghiera e al digiuno in risposta all'appello del papa. C'è stato domenica scorsa una lettera di un vescovo del centro Italia e oggi un messaggio del vescovo di Parigi che pubblico sotto in una mia traduzione. Riguardo alle realtà ecclesiali i Gesuiti hanno pubblicato linee guida. E' poco ma il popolo di Dio comprenderà e reagirà. 

Cari fratelli e sorelle,
La fine dell’estate è stata segnata dalla rivelazione di un’inchiesta di grande portata attorno ad abusi sessuali vari che hanno ferito profondamente persone e che hanno reso più fragile la fiducia dei fedeli verso la Chiesa.
Papa Francesco ha scelto di rivolgersi a tutti in una “Lettera al Popolo di Dio”. Segna una tappa supplementare in una lotta risolutamente ingaggiata dal pontificato di Benedetto XVI. Ho chiesto a tutti i parroci di Parigi di volervi trasmettere questo messaggio.
Come risponderemo a questo appello?
La dimensione e la grandezza degli avvenimenti esige di farsi carico di questo fatto in maniera globale e comunitaria” (papa Francesco, Lettera al popolo di Dio, 2). Chiamo tutti i fedeli della diocesi, laici, preti, diaconi e consacrati, a prendere il tempo di leggere attentamente questa lettera.
"Urge ribadire ancora una volta il nostro impegno per garantire la protezione dei minori e degli adulti in situazione di vulnerabilità” (Lettera al popolo di Dio, introduzione). Vorrei dirvi di nuovo quanto la diocesi di Parigi è pienamente impegnata in questo percorso da anni, con un dispositivo rafforzato per l’ascolto delle persone ferite, l’accompagnamento, la piena collaborazione con le autorità civili e la prevenzione. Al seguito di papa Francesco, chiamo ciascuno a non scegliere mai un silenzio complice con il male, conservando sempre il senso della responsabilità: “poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato” (Matteo 10,26)
“Dire no all’abuso significa dire con forza no a qualsiasi forma di clericalismo.” (2,§4)
Vediamo in queste parole del papa un appello ad una conversione profonda per farla finita con una “cultura dell’abuso” che riguarda tanto gli abusi sessuali che di potere e di coscienza. Nel mese di giugno, alla messa di ordinazione dei nuovi preti, ricordavo quanto “ciò che ci è consegnato è l’autorità che consiste nel far crescere, rispettandoli, coloro verso i quali siamo inviati” (Omelia del 24 giugno 2018). Il prete è al servizio della vita dei battezzati. Che possiamo, pastori e laici, sostenendoci gli uni gli altri nelle nostre missioni proprie, portare al mondo la vita del Cristo, povero, casto e obbediente.
Chiedo ai consigli pastorali e a tutti i responsabili di comunità, partendo da ciò che è già stato messo in opera nella diocesi, di lavorare a mezzi concreti per evitare tali scandali. Portando la sofferenza delle vittime, nella speranza invincibile che Dio ci dona, vi benedico in questo periodo di ripresa e mi affido alla vostra preghiera.   
+ Michel Aupetit   
Arcivescovo di Parigi.

Vorrei fare qualche semplice riflessione:

1/ come chiede Mons. Aupetit, tutti devono prendere il tempo di leggere attentamente e col cuore questa lettera di papa Francesco.
2/ mentre poche Chiese e realtà ecclesiali hanno raccolto ufficialmente l'appello del papa alla penitenza mediante la preghiera e il digiuno, moltissime diocesi, conferenze episcopali regionali e nazionali, realtà ecclesiali, singoli vescovi o preti, laici, perfino associazioni non cristiane hanno fatto quadrato attorno a papa Francesco riguardo alle accuse di cui è stato fatto oggetto. Perché questo? L'appello alla penitenza arriva più profondo nel cuore e la risposta è più intima?

Comunque sia, costato due cose:
- i cristiani più formati, con una fede alimentata dalla Parola di Dio, e le persone più equilibrate sul piano psichico, non sono stati turbati più di tanto dalle accuse di Mons. Viganò. Sentono che papa Francesco è sincero e impegnato nella sua lotta contro la corruzione morale e finanziaria nella Chiesa. Anzi, papa Francesco è il migliore per risolvere questo problema.
- inoltre hanno creduto e sperimentato che "le forze degli inferi non prevarranno contro la Chiesa" secondo la Parola di Gesù. Se conoscono un po' la Storia sanno che la Chiesa ha attraversato tempeste molto più forti senza mai perire. Quindi sono tranquilli. Non corrono dietro pretese "rivelazioni" umane o "divine" "consegnate da Gesù o dalla Madonna a qualche mistico, mistica di turno". La Parola di Dio non può essere annullata e per chi attacca il cervello e non vede complotti dappertutto certe interpretazioni "mistiche" appaiono chiaramente per quello che sono: farneticanti.
3/ ma, mi dice qualcuno, questo è un arcivescovo, l'altro un cardinale ... Può mai una persona di questa levatura essere così stupida di ingaggiare una lotta vana, persa in partenza? I fatti dimostrano che persone di questo rango possono benissimo fare  cose strane. Viganò ha chiesto al papa di dimettersi. Questo è il punto! In base a che cosa? Viganò, che ha taciuto fin tanto che era in attività e rischiava qualcosa per la sua carriera, si sveglia e rimprovera al papa di non aver fatto abbastanza due mesi dopo che questi ha risolto il caso McCarrick mentre i due papi precedenti non hanno fatto nulla o non abbastanza! Papa Francesco ha tolto la berretta cardinalizia a MacCarrick, cosa che no si era mai vista! Suona davvero un po' ridicolo prendersela con papa Francesco. Troppo tardi. O sbaglio? 
Ora, riguardo alle dimissioni di papa Francesco c'è una premessa da fare e ci sono due soluzioni possibili. La premessa è che un Papa da le dimissioni solo se lo vuole fare liberamente. Non è sottomesso a mozioni di censura. Nessuno può buttarlo giù. E allora ecco le due possibilità: o il papa è tranquillo in coscienza e quindi questi attacchi gli dimostrano sempre più chiaramente che la sua lotta è quella buona perché da molto fastidio. E quindi non dimissiona. Oppure è un farabutto e non dimissiona. Si trincera dietro la sua inamovibilità e tutti i farabutti che lo hanno eletto, i leccapiedi che cercano sempre di farsi amico il potere come ha fatto Viganò quando aveva speranze di carriera, quelli che non sanno prendere posizione ...  si accorgono che la posizione del papa è forte e lo sostengono, fanno quadrato attorno a lui. Aggiungiamo qualche idealista, singolo o comunità, tipo i padri Comboniani d'Italia, i Focolarini, ecc. e abbiamo una maggioranza schiacciante di fronte ai soli 21 vescovi che si sono messi contro il papa. Anche lì, la logica è semplice: o i vescovi di tutto il mondo comprendono che papa Francesco è il migliore per purificare la Chiesa e lo sostengono, oppure i vescovi sono solo una maggioranza di eretici dietro a un papa eretico e lo sostengono ... Non si scappa da lì. 



Sul giornale "Eternal Times"PA (=Pennsylvania): abuso di bambini da parte di preti.
Il diavolo esclama: "Buon Dio, questo è male!!!"

Cardinal Burke.
Viganò quando era Nunzio, e già sapeva tutto,
rimette un premio al Cardinale McCarrick e dice:
"Noi tutti qui vi vogliamo molto bene"

Viganò e Burke avranno sempre salotti frequentati da gente piena di soldi per ascoltare le loro ragioni, ma oltre ad aver infranto il giuramento di sostenere il papa anche a costo della vita e il dovere di riserva, saranno sconfitti dalla riforma  di papa Francesco, evangelica o satanica che sia. Cosa avranno ottenuto? Di aver fatto soffrire il papa e i suoi collaboratori fedeli, ma soprattutto di aver gettato nel turbamento le anime meno preparate, chi sta sulla soglia della Chiesa, chi è lontano ma cerca la verità e attinge purtroppo ad internet e alle dicerie che si dicono in giro.
 Saranno pure in buona fede ma accecati e avranno guadagnato solo di fare il gioco di satana che vuole dividere. Non così reagiva santa Caterina in un tempo in cui il papa era veramente un brigante che raccoglieva con violenza le tasse che servivano a mantenere nel lusso i cardinali della sua corte e le loro amanti. Comunque la Chiesa è sopravvissuta e ha conosciuto sempre momenti di riforma vera e di ri-fioritura di santità. Christus vincit, Christus regnat.

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