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sabato 29 settembre 2018

L'UOMO INFERIORE O SUPERIORE AGLI ANGELI? 29 sett. Santi Arcangeli



Chi sono gli angeli. Chi sono per noi?
Il testo dell’Apocalisse dice che l’Unico Salvatore è l’Agnello e che gli eletti hanno vinto il male e la morte grazie al suo sangue e alla loro ferma decisione di preferire la fiducia in Lui alla propria vita. Ma sono affiancati, aiutati nella loro lotta dagli angeli buoni. Siamo soldati che combattono protetti da una copertura aerea? Certamente l’aiuto degli angeli, anche se non ne siamo consapevoli, è importante per la nostra vita e per la vita di Gesù.
Però il culto degli angeli ha portato spesso a distorsioni e la Chiesa chiede estrema prudenza.
Una distorsione può essere nel cercare di essere angelici cioè disincarnati, mentre proprio Dio stesso, incarnandosi, ha dato una nobiltà infinita alla nostra umanità. Nella lotta contro il male, il dolore e la fragilità mortale della condizione umana, i popoli antichi hanno creduto che il fuggire dalla condizione umana fosse la via della salvezza. Questo dilemma è presente nella Bibbia e puntualizzato dal Prologo di san Giovanni quando dice: “e il Verbo si fece carne” cioè si è fatto fragilità. Fragilità che non aveva lo Spirito, il Verbo. Ma san Giovanni rovescia l’impostazione dei popoli antichi. Invece di invitarci a fuggire dalla condizione umana, il Verbo, Dio, viene a nobilitarla e a santificarla. Il male non sta nell’essere uomini, nell’essere fragili e mortali, ma nel seguire le suggestioni dello spirito maligno, del cercare la salvezza nel ripiegamento egoistico su se stessi. Il male sta nell’obbedire alla “paura della morte” (Ebrei 2,15). Leggiamo tutto il paragrafo di Ebrei (2,5-18) dove si dice che l’uomo fu fatto di poco inferiore agli angeli, eppure, in questa condizione fu coronato di onore e gloria e Gesù è diventato partecipe di questa condizione con lo stesso sangue e la stessa corporeità. Malgrado questa nostra fede, la ricerca di evasione dal dolore e dall’angoscia generata dalla fragilità, ha spinto molti cristiani, anche santi, a cercare ancora in qualche modo di fuggire da ogni bisogno semplicemente umano come il cibo, il sonno, il dolore, perfino l’impegno nelle cose del mondo, ecc. Infatti la ricerca dell’equilibrio tra la necessità di dominare le proprie passioni e voglie per poter servire Dio e il prossimo, e l’accettazione dei propri limiti è sempre difficile. In questo come in tutto il resto la nostra Via è Gesù e la sua umanità. Questo si impara con la frequentazione assidua e l’amicizia personale con Gesù. E anche con l’amare il prossimo. Giovanni Paolo II ha scritto nella sua prima enciclica “Redemptor Hominis” che se la via dell’uomo è Cristo: “l’uomo è la prima e fondamentale via della Chiesa”.
Ma, se siamo alla fine superiori agli angeli per la Redenzione di Cristo, in che cosa essi ci possono essere di esempio? Gli angeli sono esseri che hanno scelto totalmente Dio, la sua umiltà e il suo amore. Nella loro trasparenza spirituale risplendono di una luce semplice che ci illumina e ci spinge alla santità.

Ap 12, 7-12
Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago.
Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni apostolo
Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo.
E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana, e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli.
Allora udii una voce potente nel cielo che diceva:
«Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo,
perché è stato precipitato
l’accusatore dei nostri fratelli,
colui che li accusava davanti al nostro Dio
giorno e notte.
Ma essi lo hanno vinto
grazie al sangue dell’Agnello
e alla parola della loro testimonianza,
e non hanno amato la loro vita,
fino alla morte.
Esultate, dunque, o cieli
e voi che abitate in essi».

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 137
Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra,
quando ascolteranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore:
grande è la gloria del Signore!

Canto al Vangelo  Sal 102,20.21
Alleluia, alleluia.

Benedite il Signore, voi tutte sue schiere,
suoi ministri, che eseguite la sua volontà..
Alleluia.

  
Vangelo   Gv 1, 47-51
Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».


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