Visualizzazioni totali

domenica 16 settembre 2018

VA DIETRO A ME SATANA! / XXIV domenica T.O.



Gesù afferma che la croce è necessaria per lui e per noi. Lo dice per primo a gente che ha visto crocifissi, sa di che si tratta, sa quale annientamento rappresenta per la persona. Una condanna riservata a schiavi fuggiaschi, cioè cose, proprietà che pretendevano essere persone e devono capire che non gli compete. Un supplizio riservato a popoli una volta liberi che sono caduti sotto il giogo dei romani e vogliono scuoterlo. Un supplizio inflitto con estrema crudeltà. 
Ebbene, chi desidera evitare la croce a Gesù perché lo ama  è chiamato Satana come Lucifero e i suoi demoni. Deve andare dietro a lui, cioè fare il discepolo, deve ancora imparare prima di fare il maestro e fare guai. È chiamato Satana solo perché gli vuol bene del suo meglio, ma questo non è secondo il pensiero di Dio. Tutto quello che è pensiero naturale, umano, e non si conforma alla volontà di Dio, è sbagliato. Parole molto pesanti ma che non si possono mettere tra parentesi, fare finta che non abbiamo sentito. Chi non rinnega se stesso, chi non prende la sua croce, non può essere cristiano! Come faremo noi che bestemmiamo praticamente la croce ogni giorno tante volte? C'è bisogno di conversione nelle parrocchie, nei gruppi, nelle comunità …
Ma come Gesù annuncia questo mistero fondamentale?
Quel messaggio è il cuore del Vangelo, è il cuore del Vangelo di Marco anche “fisicamente” (siamo al capitolo 8 e il Vangelo di Marco comporta 16 capitoli). In ogni caso quell’annuncio di Gesù avviene dopo un percorso. Vediamo insieme.
Gesù incontra la gente e tra loro alcuni sono affascinati in modo particolare dai suoi atteggiamenti dalla potenza dei suoi gesti, dal suo confidare nella provvidenza, dal suo spiegare che il Padre vuole cambiare il mondo e che è tempo di renderlo un luogo di amore e di libertà dove trionfa l’onestà ed è sconfitta la violenza e l’ingiustizia, dove i deboli trovano un posto d’onore, dove si asciugano le lacrime degli afflitti. Gesù chiama a sé alcuni di loro, aprendo i loro orizzonti in modo straordinario: in questo trionfo del piano di Dio sul mondo sarete “pescatori di uomini”!
Prima di annunciare la croce Gesù parte ancora alla larga: cosa dice la gente di me? Poi: e voi? Vuole prima di parlare della croce che, da un’esperienza lunga con lui, da una riflessione personale, da un aprire il cuore sgorghi una convinzione intima: tu sei il Cristo!
Allora può svelare la via del Cristo. Non dimentica certamente di annunciare anche la risurrezione. Non si possono, non si devono mai separare la parola della croce dalla parola della risurrezione, né separare la risurrezione, la promessa della vita dalla parola della croce. La parola della croce è pericolosa, specie se da sola. Le nostre statue dell’Addolorata ne sono spesso testimone. La vera icona dell’Addolorata e del mistero pasquale è il crocifisso di san Damiano con tutti i suoi colori e gli atteggiamenti dei personaggi rappresentati.
(chiedo perdono per tutte le volte che non ho rispettato queste tappe e sopratutto separato croce e risurrezione).
Eppure, con questa pedagogia, questo cammino progressivo, con la completezza del suo annuncio, Gesù trova immediata resistenza proprio da parte di Pietro…. Siamo diversi?
Per finire due domande:
-          Qual è il tuo ideale, per quale causa sei pronto a spendere la tua vita fino a perderla? Oppure sei una di queste persone che si chiamano “Io, Me, Per Me”? Sei uno già seduto?
-          Qual è la tua croce? Come la porti?
Senza ideale, senza orizzonti larghi non ha senso la croce, non puoi essere cristiano. Con tutti gli ideali generosi ma senza la croce non puoi essere cristiano.

Prima Lettura   Is 50, 5-9a
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori. 
Dal libro del profeta Isaia
Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.
Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso. È vicino chi mi rende giustizia: chi oserà venire a contesa con me? Affrontiamoci. Chi mi accusa? Si avvicini a me.
Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?

Salmo Responsoriale 
   Dal Salmo 114
Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi.
Amo il Signore, perché ascolta
il grido della mia preghiera.
Verso di me ha teso l'orecchio
nel giorno in cui lo invocavo.
Mi stringevano funi di morte,
ero preso nei lacci degli inferi,
ero preso da tristezza e angoscia.
Allora ho invocato il nome del Signore:
«Ti prego, liberami, Signore». 
Pietoso e giusto è il Signore,
il nostro Dio è misericordioso.
Il Signore protegge i piccoli:
ero misero ed egli mi ha salvato. 
Sì, hai liberato la mia vita dalla morte,
i miei occhi dalle lacrime,
i miei piedi dalla caduta.
Io camminerò alla presenza del Signore
nella terra dei viventi.

Seconda Lettura 
  Gc 2, 14-18
La fede se non è seguita dalle opere in se stessa è morta.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha opere? Quella fede può forse salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprov­visti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, a che cosa serve? Così anche la fede: se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta.
Al contrario uno potrebbe dire: «Tu hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede».

Canto al Vangelo
   Gal 6,14 
Alleluia, alleluia.
Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore,
per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso,
come io per il mondo.
Alleluia.

 Vangelo   Mc 8, 27-35
Tu sei il Cristo...  Il Figlio dell'uomo dove molto soffrire.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo, e per la strada interrogava i suoi discepoli dicendo: «La gente, chi dice che io sia?». Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia e altri uno dei profeti». Ed egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». E ordinò loro severamente di non parlare di lui ad alcuno.
E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell'uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.
Faceva questo discorso apertamente. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo. Ma egli, voltatosi e guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro e disse: «Va' dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà». 


Nessun commento:

Posta un commento