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giovedì 22 marzo 2018

SIGNORE FA CHE IO TI CONOSCA! / giovedì V sett. Quaresima



Abramo crede nella promessa di Dio e sta diventando poco a poco il suo amico stretto (El Khalyl come lo chiamano gli arabi). Infatti Dio gli cambia il nome e questo cambiamento indica un cambiamento di destino (come il cambiamento di nome di chi viene eletto vescovo di Roma, Papa). Allo stesso modo Sarai diventerà Sara. Secondo la nota nella Bibbia il nuovo nome di Abramo non cambia nulla al significato precedente (è lo stesso per Sara). Ma c'è una cosa nel testo ebraico che non vediamo nella traduzione italiana: ‘BRM (‘aBRaM) diventa ‘BRHM (‘aBeRaHaM - Abraham), e Sarai (SRY) diventa Sarah (SRH). In tutt’e due viene aggiunta la lettera “H” che troviamo nel Tetragramma cioè il nome del Signore: YHWH. È come se il Signore desse loro, in modo uguale, una lettera del suo nome, infatti la metà del suo nome divino. Li fa suoi facendosi loro, consegnandosi a loro! Che cosa stupenda!

Abramo (e Sara) va verso Dio, entra sempre più in comunione con Lui.
Nel Vangelo, cosa succede con i Giudei che avevano creduto in Gesù? Di fronte alle sue affermazioni (e malgrado le guarigioni e i prodigi che compie) pensano che sia pazzo e indemoniato. Sono prigionieri di una teologia giusta ma chiusa su se stessa e vissuta senza comunione con Dio. C'è il paradosso che il loro studio contribuisce ad allontanarli da Dio: non lo conoscono.

Ma io, tu, dopo tanto tempo, conosciamo Dio, di conoscenza intima, amorosa, siamo i suoi amici?

Raccolsero pietre per scagliarglieli addosso. È sconvolgente che Gesù scelga fin d’ora la debolezza di fronte a chi lo nega. Immagino la reazione di questi giudei in collera perché, secondo loro, Gesù ha evidentemente bestemmiato dicendo: “Io Sono”. Di fronte a Gesù che si nasconde avranno pensato ancora di più di aver ragione: Gli abbiamo resistito a quell’impostore, quel cane, è fuggito!...

Prima Lettura    Gn 17, 3-9
Diventerai padre di una moltitudine di nazioni.

Dal libro della Gènesi
In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
«Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te:
diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Non ti chiamerai più Abram,
ma ti chiamerai Abramo,
perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 104
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.

Canto al Vangelo
   Sal 94,8 
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo
  
 Gv 8, 51-59
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. 

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