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venerdì 9 marzo 2018

IL VALORE DEL MONOTEISMO / venerdì III sett. Quaresima


Il Tetragramma del Nome Divino.
Nel Vangelo di oggi Gesù viene interrogato sul Primo Comandamento:  “Amerai l’Unico, non v’è altro Dio all’infuori di Lui”. Noi cristiani siamo monoteisti, al pari degli Ebrei e dei Musulmani. Per questo non dobbiamo perdere nessuna briciola della forza incredibile che questa Rivelazione dona all’uomo: c'è un Solo Dio! Qualcuno cerca di spiegare in senso naturale la fede monoteista: i Semiti era gente che viveva in zone aride, desertiche, c'era poca varietà di cose e vegetazioni, questo spingeva a credere in un solo Dio. Di fatto, non è così:  tra il suo clan politeista (che credeva in molti dèi), e Abramo, le condizioni esterne di cultura e di ambiente sono le stesse. Ma Abramo riceve la grazia di credere nell’Unico Dio. Non crede ancora che esiste un solo Dio. Quel Dio
diventa però il suo Dio esclusivo e riesce a fargli affrontare mille difficoltà e ad aspettare anni e anni finché si realizzi la Promessa del Figlio Isacco, imparando la Misericordia e la Mitezza dalle quali Abramo e i suoi figli non possono mai essere separati, e diventando così Padre nella Fede del 70 % dell’Umanità! Anche gli arabi pre-islamici antenati e contemporanei di Maometto, che vivevano nel deserto, e benché la Fede nell’Unico fosse molto diffusa in mezzo a loro tramite Ebrei e Cristiani, credevano in molti dèi e ogni tribù aveva i suoi propri. Credere in un solo Dio è una grazia per l’anima, per l’intelligenza, dà forza a tutta la vita.
Fratelli battezzati non siate superstiziosi! Che non possiate mai essere considerati “Associatori” (Mushàkirùn) secondo il termine del Corano, cioè come coloro che associano altri dèi al Dio Unico. Sarebbe un obbrobrio, una vergogna, una vera contro testimonianza.

Un altro difetto che si riscontra tra i battezzati è che dimenticano il primo comandamento per concentrarsi su quello dell’amore del prossimo. L’amore del prossimo è un grandissimo comandamento ma il primo è di amare Dio che non si vede e obbedire ai suoi comandamenti. Il primo è la base del secondo comandamento anche se non si possono separare. Infatti non adora Dio in Verità chi non è misericordioso, chi non ama il suo prossimo.

Cosa manca allo scriba al quale Gesù dice: “non sei lontano dal regno di Dio”? Gli manca proprio la fede in Gesù, l’Incarnazione, la realizzazione delle Promesse di Dio, la Risurrezione già in atto, adesso: “Io sono la Risurrezione e la Vita!” Anche questo ogni battezzato deve custodirlo con immensa gratitudine e cura.


Prima Lettura    Os 14, 2-10
Non chiameremo più dio nostro l'opera delle nostre mani.

Dal libro del profeta Osèa
Così dice il Signore:
«Torna, Israele, al Signore, tuo Dio,
poiché hai inciampato nella tua iniquità.
Preparate le parole da dire
e tornate al Signore;
ditegli: “Togli ogni iniquità,
accetta ciò che è bene:
non offerta di tori immolati,
ma la lode delle nostre labbra.
Assur non ci salverà,
non cavalcheremo più su cavalli,
né chiameremo più “dio nostro”
l’opera delle nostre mani,
perché presso di te l’orfano trova misericordia”.
Io li guarirò dalla loro infedeltà,
li amerò profondamente,
poiché la mia ira si è allontanata da loro.
Sarò come rugiada per Israele;
fiorirà come un giglio
e metterà radici come un albero del Libano,
si spanderanno i suoi germogli
e avrà la bellezza dell’olivo
e la fragranza del Libano.
Ritorneranno a sedersi alla mia ombra,
faranno rivivere il grano,
fioriranno come le vigne,
saranno famosi come il vino del Libano.
Che ho ancora in comune con gli ìdoli, o Èfraim?
Io l’esaudisco e veglio su di lui;
io sono come un cipresso sempre verde,
il tuo frutto è opera mia.
Chi è saggio comprenda queste cose,
chi ha intelligenza le comprenda;
poiché rette sono le vie del Signore,
i giusti camminano in esse,
mentre i malvagi v’inciampano». 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 80
Io sono il Signore, tuo Dio: ascolta la mia voce.

Un linguaggio mai inteso io sento:
«Ho liberato dal peso la sua spalla,
le sue mani hanno deposto la cesta.
Hai gridato a me nell’angoscia
e io ti ho liberato.

Nascosto nei tuoni ti ho dato risposta,
ti ho messo alla prova alle acque di Merìba.
Ascolta, popolo mio:
contro di te voglio testimoniare.
Israele, se tu mi ascoltassi!

Non ci sia in mezzo a te un dio estraneo
e non prostrarti a un dio straniero.
Sono io il Signore, tuo Dio,
che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto.

Se il mio popolo mi ascoltasse!
Se Israele camminasse per le mie vie!
Lo nutrirei con fiore di frumento,
lo sazierei con miele dalla roccia».

Canto al Vangelo 
   Mt 4,17
Gloria e lode a te, o Cristo!

Convertitevi, dice il Signore,
perché il regno dei cieli è vicino.
Gloria e lode a te, o Cristo!

Vangelo 
  Mc 12, 28-34
Il Signore nostro Dio è l'unico Signore: lo amerai.

Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocàusti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo. 



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