Visualizzazioni totali

domenica 4 marzo 2018

I DIECI COMANDAMENTI, FRUTTO DELLA PASQUA? / III domenica di Quaresima

Theodor Romboots - Cristo caccia i venditori del Tempio.

La liturgia di oggi ci ripropone i Dieci Comandamenti. Non li conosciamo forse a memoria? L’esperienza dice che purtroppo non è così … Ma se dobbiamo impararli o re-impararli conviene farlo bene. Nella “riduzione catechistica” alla quale siamo stati abituati, si è talmente impoverito in modo particolare il primo comandamento che il suo senso ne è stato travolto. Il primo comandamento non esprime una occupazione di spazi tipico delle impostazioni di potere: “io sono l’Essere Supremo, non c'è Dio all’infuori di me” tipo “Allahu akbar wa la ilah illa l-llah!”: “Allah è il più grande e non c'è Dio se non Allah”. Sarebbe un Dio statico. Così era l’idea che mi sono fatta di Lui da bambino. Per fortuna c'era Gesù che gli dava un po’ di movimento anche se sentivo una specie di contraddizione tra Gesù e Dio.
Invece il primo comandamento testimonia una esperienza pasquale, di salvezza: "Eri un popolo schiavo, sono sceso, ti ho reso libero, non solo dal potere politico egiziano, ma dai suoi idoli, dalla prigione intellettuale e emotiva che sono le credenze false".
Dio è colui che passa, che fa pasqua, liberando … “io ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile”. È un Dio, non soltanto amico dell’uomo, dei poveri e degli oppressi, ma che lancia dei processi, che cammina nella Storia, che suscita e accompagna  la maturazione dell’uomo. Così si giustifica meglio anche l’affidamento del messaggio ai profeti che radunano un popolo e formano una comunità in mezzo alla quale Dio appare, si rende presente. Con la struttura tipica delle lingue semitiche Mosè “Uomo di Dio” (‘ISh-IHWH)  può essere letto “Uomo Dio”. Che onore e che responsabilità! Onore e responsabilità che deve estendersi a tutto il popolo e a tutta l’Umanità. La Storia è una Storia di Salvezza e “ogni Uomo è una Storia Sacra”, come canta una canto liturgico francese.  La Profezia non consiste nel rimettere le cose a livello, dal peccato di Adamo in poi. Ma è la mozione dello Spirito che divinizza poco a poco l’Umanità. Il Cristianesimo sarà sempre profetico e il mondo non potrà comprenderlo. Non sarà mai una legge valida sempre e per tutti come le leggi umane. Va aldilà. "La legge è uguale per tutti", il Cristianesimo è una chiamata d'Amore personale. Il Cristianesimo è una Profezia, sempre esposta, come il cammino spirituale di ogni uomo, al regresso, al ritorno agli idoli. "Non tornare agli idoli dai quali ti ho liberato ma cammina!" dice Dio, .
La seconda lettura ci ricorda infatti che il Cristianesimo è profezia, per questo il mondo non lo conosce. Però i profeti esistono e dissetano l’Umanità imprigionata dalla legge. Nel Vangelo, Gesù interviene in modo vigoroso contro il commercio che si è installato, non come servizio ma come centro del culto nel Tempio, come idolo. 
Dio è colui che fa pasqua e ci prepariamo a celebrare la Pasqua con Lui, a passare dalla Schiavitù alla Libertà, attraverso la Morte alla Vita, accettando la logica del Vangelo e combattendo i nostri idoli.

Prima Lettura  Es 20, 1-17
La legge fu data per mezzo di Mosè.

Dal libro dell'Esodo

[
 In quei giorni, Dio pronunciò tutte queste parole: «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile:
Non avrai altri dèi di fronte a me. 
]
Non ti farai idolo né immagine alcuna di quanto è lassù nel cielo, né di quanto è quaggiù sulla terra, né di quanto è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, ma che dimostra la sua bontà fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
[ Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascia impunito chi pronuncia il suo nome invano.
Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. 
] Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato.
[ Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà.
Non ucciderai.
Non commetterai adulterio.
Non ruberai.
Non pronuncerai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Non desidererai la casa del tuo prossimo. Non desidererai la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo né la sua schiava, né il suo bue né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo». 
]

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 18
Signore, tu hai parole di vita eterna.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

Seconda Lettura
  1Cor 1,22-25
Annunciamo Cristo crocifisso, scandalo per gli uomini, ma, per coloro che sono chiamati, sapienza di Dio.
 

Dalla prima lettera di Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio.
Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

Canto al Vangelo
  Gv 3,16
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
   

Vangelo  Gv 2,13-25
Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere.

Dal vangelo secondo Giovanni
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo


Nessun commento:

Posta un commento