Agar e Ismaele cacciati |
Abramo ebbe
Ismaele da Agar, schiava di Sara. Per molti anni Ismaele è stato l’unico figlio
di Abramo che gli si è affezionato. Anche se per la presunzione di
Agar le cose non sono mai andate troppo bene, Ismaele aveva un posto nella
famiglia e quando nasce Isacco egli lo prende in braccio come un fratellino.
Sara non lo sopporta e vede un pericolo di confusione grave. Fa una scena a
Abramo e gli chiede di cacciare Agar e Ismaele. Deve rimanere solo Isacco. Per
preservare la linea della promessa di Dio, Sara non sa fare di meglio che di scacciare
Agar e suo figlio. Intuisce che Abramo non avrebbe la forza di mantenere la
distinzione tra Isacco e Ismaele.
Abramo è
molto rattristato ma Dio gli dice di ascoltare – in tutto (!) – la moglie.
Quattro mila
anni dopo, Alberta Levi Temin, ebrea, dice: “come donna mi rammarico e chiedo
perdono ad Agar per come è stata trattata”. Probabilmente molte donne ebree e
cristiane (e uomini) la pensano come la nostra grande Alberta.
Questo è
andare contro Dio e la sua Parola?
No!, la
sensibilità è evoluta, non esiste più la schiavitù, una certa attenzione alle
persone è cresciuta.
È importante
quando leggiamo la Scrittura che teniamo conto della sensibilità e dei limiti
delle persone allora coinvolte, per capire e non condannare, ma anche per
sentirci liberi di interpretare il valore che ci propone la Bibbia secondo la
nostra propria sensibilità. Si può allontanare una persona senza scacciarla
come chiede Sara. Nessuno deve nascondersi dietro il detto biblico per
giustificare la propria violenza.
Ad un patto:
che questa nostra sensibilità non annulli oppure rovesci la verità presente
nella Bibbia.
C'è anche questo pericolo di annullare la verità in nome di una
sensibilità soggettiva: per non far soffrire, per non sembrare che facciamo
soffrire, il proprio figlio, un bambino, il diverso, si annulla la verità.
Qualche giorno fa ho visto in TV esibirsi un pianista cieco. Alla giuria che lo
chiamava “non vedente” egli, ridendo rispondeva: “no, sono cieco. Qualcuno ha
mai giocato alla mosca non vedente?” Questi modi di parlare quando diventano
troppo contorti si chiamano “neolingua”. La “neolingua” è spesso, più che
accoglienza dell’altro nella sua verità e dignità, una debolezza mentale e
morale che non sa più affrontare la verità. Quando non si vuole ingannare di proposito! Così non si dice più bambino nel
grembo ma frutto del concepimento (anche se nessuna Vip incinta aspetta un
frutto del concepimento ma aspettano ancora tutte un bimbo), non si dice aborto
ma “interruzione volontaria della gravidanza” e “salute riproduttiva” ciò che è
un crimine, si dice “madri surrogate” o “gravidanza per altrui” introducendo la
parola “altruismo” in quello che è una mercificazione della donna ma sopratutto
del bambino. Spesso le leggi che autorizzano questi commerci di vite umane
specificano che la donna che porterà il bambino lo farà gratuitamente. Per cui
non percepiscono nessuno “stipendio” ma solo un “rimborso spese”. Chi ha mai
visto una donna avere 40000 € di spese legate alla sua gravidanza?
La Bibbia è
la verità e tale rimane, nonostante tutti gli attacchi lungo i secoli. La
Bibbia ci indica il realismo di Dio animato dal suo amore senza confini. Mentre
Abramo manda via Ismaele, Dio non lo considera come figlio del peccato o della
disobbedienza. Dio lo accompagna e lo benedice, fa una storia anche con lui,
senza rinnegare la linea della sua promessa che aveva deciso di far passare
attraverso Isacco.
Secondo lo Spirito
che hai comprendi in modo diverso la Scrittura e la Religione. Le “guerre di
Religione”, che hanno fatto e fanno tanto male all’Umanità, vengono dallo spirito
umano ma si giustificano attraverso cattive o incaute interpretazioni dei testi
sacri, in particolare dell’Antico Testamento per gli Ebrei e i Cristiani, molto
più difficilmente, per i Cristiani, dai testi del loro Nuovo Testamento. Anche lì
vediamo quanto è prezioso avere la Tradizione sana della propria Religione e, per i cristiani il Magistero di Pietro per evitare che spiriti squilibrati facendo una “libera interpretazione” dei
testi ispirati li svuotino della loro forza o ne facciano un’arma contro Dio e
il prossimo, uno strumento di divisione e non di comunione.
(L’Osservatore
Romano di oggi segnala il libro del rabbino capo emerito d’Inghilterra Lord
Jonathan Sacks: "Non nel nome di Dio. Confrontarsi con la violenza
religiosa" Firenze, Giuntina, Firenze 2017, pagine 314, euro 18).
Prima Lettura Gn 21, 5. 8-20
Il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco.
Dal libro della Gènesi
Abramo aveva cento anni quando gli nacque il figlio Isacco. Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando Isacco fu svezzato.
Ma Sara vide che il figlio di Agar l’Egiziana, quello che lei aveva partorito ad Abramo, scherzava con il figlio Isacco. Disse allora ad Abramo: «Scaccia questa schiava e suo figlio, perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco». La cosa sembrò un gran male agli occhi di Abramo a motivo di suo figlio.
Ma Dio disse ad Abramo: «Non sembri male ai tuoi occhi questo, riguardo al fanciullo e alla tua schiava: ascolta la voce di Sara in tutto quello che ti dice, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una stirpe. Ma io farò diventare una nazione anche il figlio della schiava, perché è tua discendenza».
Abramo si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre d’acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via. Ella se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea. Tutta l’acqua dell’otre era venuta a mancare. Allora depose il fanciullo sotto un cespuglio e andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d’arco, perché diceva: «Non voglio veder morire il fanciullo!». Sedutasi di fronte, alzò la voce e pianse.
Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: «Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. Àlzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande nazione». Dio le aprì gli occhi ed ella vide un pozzo d’acqua. Allora andò a riempire l’otre e diede da bere al fanciullo. E Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abitò nel deserto e divenne un tiratore d’arco.
Il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco.
Dal libro della Gènesi
Abramo aveva cento anni quando gli nacque il figlio Isacco. Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando Isacco fu svezzato.
Ma Sara vide che il figlio di Agar l’Egiziana, quello che lei aveva partorito ad Abramo, scherzava con il figlio Isacco. Disse allora ad Abramo: «Scaccia questa schiava e suo figlio, perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco». La cosa sembrò un gran male agli occhi di Abramo a motivo di suo figlio.
Ma Dio disse ad Abramo: «Non sembri male ai tuoi occhi questo, riguardo al fanciullo e alla tua schiava: ascolta la voce di Sara in tutto quello che ti dice, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una stirpe. Ma io farò diventare una nazione anche il figlio della schiava, perché è tua discendenza».
Abramo si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre d’acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via. Ella se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea. Tutta l’acqua dell’otre era venuta a mancare. Allora depose il fanciullo sotto un cespuglio e andò a sedersi di fronte, alla distanza di un tiro d’arco, perché diceva: «Non voglio veder morire il fanciullo!». Sedutasi di fronte, alzò la voce e pianse.
Dio udì la voce del fanciullo e un angelo di Dio chiamò Agar dal cielo e le disse: «Che hai, Agar? Non temere, perché Dio ha udito la voce del fanciullo là dove si trova. Àlzati, prendi il fanciullo e tienilo per mano, perché io ne farò una grande nazione». Dio le aprì gli occhi ed ella vide un pozzo d’acqua. Allora andò a riempire l’otre e diede da bere al fanciullo. E Dio fu con il fanciullo, che crebbe e abitò nel deserto e divenne un tiratore d’arco.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 33
Ascolta, Signore, il grido del
povero.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.
Venite, figli, ascoltatemi:
vi insegnerò il timore del Signore.
Chi è l’uomo che desidera la vita
e ama i giorni in cui vedere
Canto al Vangelo Gc 1,18
Alleluia, alleluia.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Temete il Signore, suoi santi:
nulla manca a coloro che lo temono.
I leoni sono miseri e affamati,
ma a chi cerca il Signore non manca alcun bene.
Venite, figli, ascoltatemi:
vi insegnerò il timore del Signore.
Chi è l’uomo che desidera la vita
e ama i giorni in cui vedere
Canto al Vangelo Gc 1,18
Alleluia, alleluia.
Per sua volontà il Padre ci ha
generati
per mezzo della parola di verità,
per essere una primizia delle sue creature.
Alleluia.
Vangelo Mt 8, 28-34
Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?
per mezzo della parola di verità,
per essere una primizia delle sue creature.
Alleluia.
Vangelo Mt 8, 28-34
Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?».
A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?».
A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.
I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
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