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lunedì 16 gennaio 2023

COSA MI INSEGNA LA GUERRA IN UCRAINA

I russi mandano un missile su un edificio residenziale a Dnipro.
Da sotto le macerie i soccorritori ricevono un SMS: "salvatemi".


Da questa guerra terribile, superlativamente ingiusta, ingiustificabile e crudele, ho visto confermare alcuni punti fermi e ho imparato qualcosa di nuovo.

La guerra deve essere messa fuorilegge dall'Umanità. La guerra è solo distruzione e non soluzione dei problemi. Distruzione del presente e del futuro, perché mieta vittime di ogni età tra la popolazione civile e fa combattere giovani falciando le loro vite, e lascia ferite spirituali, emotive e materiali che condizioneranno i decenni a venire. Le guerre non producono mai progressi da sé stesse come invece dice qualcuno. Solo una volontà di pace può cancellare le ferite lasciate dalla guerra, fino a generare talvolta un progresso. 

Un’altra cosa ovvia è che affinché il diritto sia rispettato ci vuole chi lo faccia rispettare. Senza una autorità superiore e con un potere reale, l’unico modo per far rispettare il diritto è la legittima difesa di chi è aggredito. C’è quindi una differenza grande tra essere uomini e donne di pace ed essere pacifisti, soprattutto “da divano”. Voler la pace senza costruirla, dimenticando i diritti, la dignità e la libertà degli aggrediti, è vano e pericoloso come quel “andrà tutto bene” fiorito durante il lock-down, o le promesse di grazie che girano sui Social e in alcuni gruppi di preghiera. Questo non esclude la difesa non violenta. Infatti ogni difesa è legittima solo in quanto è giusta e quindi ha una base spirituale. La forza del mio spirito e il suo progresso plasmeranno tutta la mia lotta. Non appare che san Francesco abbia contestato alla radice le Crociate, ci è andato però da frate, da persona molto matura nell'esperienza e nell'efficacia del Vangelo per conseguire la pace. E aprendo vie nuove ne è uscito arricchito, lasciando un seme per i posteri.

Aveva ragione Churchill: “la democrazia è il peggiore di tutti i regimi, all'esclusione di tutti gli altri”. La democrazia, come indica il suo nome, è il potere del popolo. Un potere organizzato secondo varie modalità legittime come lo vediamo nelle forme che ha assunto nel tempo e nei vari popoli. Ma ci sono alcuni principi di base fondamentali affinché il meccanismo democratico sia sano e proficuo. Infatti la democrazia è abitata e resa viva da esseri umani e dai loro valori (e difetti). Quindi è reale se c'è chi incarna con convinzione valori positivi che rendono bella e positiva la vita del proprio popolo. Il primo valore è la ricerca della verità. La verità si scopre, non si inventa, non si decide a colpi di maggioranza. Non può essere frutto di una ideologia. Sembra che questo sia stato dimenticato o volutamente escluso dal discorso politico un po' ovunque nel mondo. Ed è una grandissima sciagura. Aiuterebbe se nella catechesi si cambiasse il modo di annunciare i dieci comandamenti, passando da una visione di perfezione individuale o di preparazione alla confessione (Dio ha deciso che questo è peccato, confessati!) alla visione del progetto comunitario, societario, di Dio che egli ci svela in particolare nei Comandamenti. Senza la Verità - che è Dio - non ci può essere una società giusta e armoniosa. “Senza la presenza di Dio tra uomo e uomo, comincia la lotta dell’uomo contro l’uomo”, diceva Giovanni Paolo II. Noi, ebrei e cristiani, sappiamo anche che Dio è il Dio della Storia che egli fa con il popolo, con il quartiere, con la famiglia ed è in virtù di questo che egli propone un’Alleanza, un progetto di vita, sia sociale che individuale. Senza i Comandamenti, e quindi anche i tre primi, non si costruisce la comunità.

Churchill diceva ancora: “ogni potere corrompe, il potere assoluto corrompe assolutamente”. Questa battuta tremenda rimanda alla necessità della presenza di Dio nella società e nella vita politica, come garante della Verità e della Legge, ma si traduce anche nella necessità di contro poteri indipendenti in seno alla Società, affinché i vari poteri si equilibrino e si limitino a vicenda. L’Islam, volendo unire in una sola mano Religione e Stato (Dìn wa Daùla), cade più facilmente nella dittatura. Quando in una nazione cristiana si vuole la Teocrazia (il potere religioso essendo divino, pretende di essere anche potere civile), è segno che il cristianesimo in quella nazione è stato profondamente distorto. Il potere, da parte sua, ha sempre la tentazione di usare la religione confiscandola a suo profitto (Cesaropapismo). Fu così con il Nacional catolicismo spagnolo. È così da secoli in Russia, ma si manifesta in modo particolarmente demoniaco oggi. Un popolo cristiano formato seriamente non cade in questa trappola, diventa un antidoto a queste due  tentazioni. Affinché questo avvenga però l'evangelizzazione e l'educazione devono essere profonde.

Le dittature non accettano i contro poteri liberi e l’alternanza al potere. Sono caratterizzate dai Leader “a vita”. Perché ci sia democrazia è assolutamente necessario limitare la durata del mandato dei governanti. Negli Stati Uniti - che non sono il paradiso - un Presidente non può fare più di due mandati di quattro anni, anche se il popolo lo voterebbe. Questa è una misura profondamente sana per la democrazia. Infatti il rimanere al potere troppo a lungo manifesta o provoca la bulimia di potere del governante, che altera profondamente la sua capacità e libertà di giudizio. Per rimanere al potere molto a lungo bisogna soffocare il dissenso, limitare i contro poteri e le libertà. Questo allontana dal contatto con la realtà e dall'accettazione della verità. Anzi, devo avere una cerchia di complici che inevitabilmente mi allontaneranno dalla verità. Questa cerchia di complici genererà una corruzione sempre più diffusa nella Società. I regimi dittatoriali sono sempre lontani dalla verità, usano sistematicamente la menzogna, e sono tutti anche fortemente corrotti. La guerra in Ucraina ha dimostrato in modo esemplare queste caratteristiche del regime russo. Se Putin avesse conosciuto veramente la situazione e il livello di corruzione del suo esercito, egli non avrebbe mai iniziato questa guerra.  







1 commento:

  1. La più grande verità è fare le scelte giuste per il bene dell altro popolo quando si sceglie il propio interesse si scatena la guerra si sentono come se fossero Dio avere il potere sulla vita dei poveri cristi è dura ma Dio ha vinto il male che aiuti questi figli e liberi tutti 🙏🏼

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