Visualizzazioni totali

lunedì 2 gennaio 2023

08 ITINERARI CATECUMENALI nn. 11 - 15 / Rinnovare la pastorale della vita coniugale.

 


Per una rinnovata pastorale della vita coniugale

11. Dunque, il rinnovamento pastorale auspicato da papa Francesco fin dall’inizio del suo pontificato17 deve riguardare anche la pastorale della vita coniugale. In questo ambito, la strada del rinnovamento può essere indicata a partire da tre “note” specifiche: trasversalità, sinodalità e continuità.

12. “Trasversalità” vuol dire che la pastorale della vita coniugale non viene confinata all’ambito ristretto degli “incontri per fidanzati”, ma “attraversa” molti altri ambiti pastorali e viene in essi sempre tenuta presente. In questo modo si evita una certa divisione della pastorale in “compartimenti stagni”, che ne diminuisce l’efficacia. Pastorale dell’infanzia, pastorale giovanile e pastorale familiare hanno bisogno, invece, di camminare insieme, in sinergia. Devono essere reciprocamente consapevoli dei percorsi e de­gli obiettivi pastorali che si prefiggono per dar luogo ad un processo di crescita lineare e ad un graduale approfondimento della fede. Il parroco dovrebbe svolgere in tal senso un importante ruolo di coordinamento da condividere con l’équipe pastorale. Inoltre, sarebbe di grande giovamento se in questi tre ambiti fosse sempre presente la prospettiva vocazionale che unifica e dà coerenza al percorso di fede e di vita delle persone. Perfino la pastorale sociale andrebbe integrata con quella famigliare, poiché non si può compren­dere oggi una pastorale del sociale adeguata, senza “ascoltare” la famiglia, così come non si possono comprendere le famiglie senza tenere conto di come oggi siano influenzate dalla realtà sociale.

13. “Sinodalità” definisce lo specifico modus vivendi et operandi della Chiesa. La Chiesa è comunione e realizza in concreto il suo essere comunione nel camminare insieme, nel coordinare tutti gli ambiti pastorali e nella partecipazione attiva di tutti i suoi membri alla sua missione evangelizzatrice.18 In questo stile sinodale va vissuta anche la pastorale della vita coniugale, che deve essere “assunta” corresponsabilmente da tutti nella Chiesa, deve abbracciare tutti gli ambiti pastorali e deve andare di pari passo con il cammino comune della Chiesa in ogni epoca storica, crescendo con essa, aggiornandosi e rinnovandosi con essa.

14. “Continuità” si riferisce al carattere non “episodico” ma “prolungato nel tempo” – si potrebbe dire anche “permanente” – della pastorale della vita coniugale. In questo modo si ha la possibilità di impostare itinerari pedagogici che, nelle varie fasi di crescita – umana e di fede –, accompagnino i bambini e i giovani alla graduale scoperta della loro vocazione: sia essa al matrimonio, al sacerdozio o alla vita religiosa. È necessario, perciò, un radicamento della vocazione nuziale nel cammino dell’iniziazione cristiana alla fede fin dall’infanzia.19

15. Alla luce di quanto appena detto, si rende necessario un serio ripensamento del modo in cui nella Chiesa si accompagna la crescita umana e spirituale delle persone. In non pochi paesi, infatti, nella vita e nell’attività ordinaria delle parrocchie, si verificano lunghi periodi di “abbandono pastorale” di alcune fasi della vita delle persone e delle famiglie, che purtroppo sono causa di allontanamento dalla comunità e sovente anche dalla fede: si pensi, ad esempio, ai genitori dopo la catechesi per il Battesimo dei figli oppure ai bambini dopo la prima Comunione. Proprio per colmare questi “vuoti pastorali” è opportuno pensare a percorsi vocazionali specifici come prosieguo della formazione catechetica di base e ad altri percorsi di accompagnamento, affinché i genitori possano seguire la crescita spirituale dei propri figli durante l’infanzia e l’adolescenza e sentirsi a tal fine sostenuti da una comunità con la quale condividerne le riflessioni e l’esperienza.20

17 « La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il como­do criterio pastorale del “si è fatto sempre così”. Invito tutti ad essere au­daci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità. Una individuazione dei fini senza un’adeguata ricerca comunitaria dei mezzi per raggiungerli è condannata a tradursi in mera fantasia » (Evangelii gaudium, 33).

18 Commissione Teologica Internazionale, La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa, 2 marzo 2018, 6.

19 Amoris laetitia, 206.

20 « Famiglia e giovani non possono essere due settori paralleli della pastorale delle nostre comunità, ma devono camminare strettamene uniti, perché molto spesso i giovani sono ciò che una famiglia ha dato loro nel periodo della crescita. Questa prospettiva ricompone in unitarietà una pastorale vocazionale attenta ad esprimere il volto di Gesù nei suoi molteplici aspetti » (Francesco, Discorso nell’incontro con i fedeli durante la visita a Loreto, 25 marzo 2019).

 

Nessun commento:

Posta un commento