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domenica 14 agosto 2022

LA FORZA DELLA FEDE UNITA ALLA RAZIONALITA' / XX Dom. T.O., C.

 

Geremia tirato fuori dalla cisterna di Malchia.

Nessun re è così assoluto dal fare a meno dell’opinione di altri. Sedecia poi è debole. Egli cede di fronte ai capi che vogliono uccidere il profeta Geremia. Poi, però, il coraggio di un semplice eunuco gli permette di salvarlo. Troppo spesso ci lasciamo sballottare dall’emotività, dalle pressioni, dai ricatti. Piero Angela appena scomparso diceva: “La razionalità è sempre minoritaria ma è una battaglia che vale la pena combattere”. Mi ha rallegrato sapere che egli fu uno (dei pochi o l’unico?) che prese le difese di Enzo Tortora quando venne accusato falsamente, mentre gli altri colleghi lo abbandonarono. La fede aiuta ad avere più razionalità, una razionalità profonda, che ha le radici nella sapienza di Dio. Gesù però si lamenta di noi: pur avendo sotto gli occhi segni sufficienti per giudicare il vostro tempo perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?”. Per lui questo rivela che siamo soltanto degli “Ipocriti!” Parola pesante! Pensiamoci.

Noi che siamo deboli, fermandoci, ragionando, (“pensando attentamente”) e pregando, possiamo permettere al fuoco che Gesù è venuto a gettare sulla terra di iniziare a bruciare nella nostra vita e illuminare i nostri passi e quelli degli altri. Come Ebed Melek possiamo salvare vite!“Tenendo fisso lo sguardo su Gesù”, la sua scelta dell’umiliazione, la sua passione e risurrezione, la sua perseveranza, malgrado la "così grande ostilità dei peccatori”, possiamo perseverare senza stancarci “perdendoci d'animo”. Siamo anche confortati e istruiti, illuminati dall’esempio di tutti i santi. E sono tanti! Grazie a Dio ci sono già santi stupendi che sono frutto del Concilio Vaticano II! La Chiesa è viva, Gesù Cristo secondo la sua promessa la accompagna ogni giorno fino alla fine del mondo. Ma perché la grazia di Gesù Cristo, la grazia del Concilio Vaticano II, possa germogliare e portare frutto, bisogna fermarsi, ragionare, pensare attentamente, pregare, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede che si è sottoposto liberamente alla croce. La razionalità senza preghiera è limitata anche se preziosa. Senza meditazione sulla Scrittura e comunione con l’unica Chiesa di Cristo nell’ascolto del Magistero di Pietro vivente in mezzo a noi, senza formazione solida, la preghiera da sola porta quasi sempre a deviare, anche verso posizioni assurde.

 

Prima Lettura  Ger 38,4-6.8-10
Hai fatto di me un uomo di contesa su tutta la terra.

Dal libro del profeta Geremia
In quei giorni, i capi allora dissero al re: «Si metta a morte questo uomo, appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole, poiché questo uomo non cerca il benessere del popolo, ma il male ». 
Il re Sedecia rispose: «Ecco, egli è nelle vostre mani; il re infatti non ha poteri contro di voi». Essi allora presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malchia, principe regale, la quale si trovava nell'atrio della prigione. Calarono Geremia con corde. Nella cisterna non c'era acqua ma fango, e così Geremia affondò nel fango. 
Ebed-Melech uscì dalla reggia e disse al re: «Re mio signore, quegli uomini hanno agito male facendo quanto hanno fatto al profeta Geremia, gettandolo nella cisterna. Egli morirà di fame sul posto, perché non c'è più pane nella città». Allora il re diede quest'ordine a Ebed-Melech l'Etiope: «Prendi con te da qui tre uomini e fà risalire il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia».

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 39
Vieni presto, Signore, a liberarmi.

Ho sperato: ho sperato nel Signore 
ed egli su di me si è chinato, 
ha dato ascolto al mio grido. 

Mi ha tratto dalla fossa della morte, 
dal fango della palude; 
i miei piedi ha stabilito sulla roccia, 
ha reso sicuri i miei passi. 

Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, 
lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore 
e confideranno nel Signore. 

Io sono povero e infelice; 
di me ha cura il Signore. 
Tu, mio aiuto e mia liberazione, 
mio Dio, non tardare. 

Seconda Lettura
  Eb 12, 1-4
Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti.

Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, circondàti da un gran numero di testimoni, deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci intralcia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia, e si è assiso alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d'animo. 
Non avete ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato.

Canto al Vangelo
  Cf At 16,14b
Alleluia, alleluia.

Apri, Signore, il nostro cuore
e comprenderemo le parole del Figlio tuo.
Alleluia.
  

Vangelo  Lc 12, 49-57
Non sono venuto a portare la pace sulla terra, ma la divisione.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». 
[ Diceva ancora alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?». ]

 

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